Politica
Piano Olivicolo, Miscioscia: «Regione assente»
Duro intervento dell'Assessore andriese all'Agricoltura
Andria - giovedì 13 novembre 2014
02.00
«La campagna olivicola corrente, caratterizzata da una scarsa produzione olivicola nazionale e da un forte attacco di mosca olearia che ha compromesso la qualità della restante produzione in quasi tutte le regioni italiane, ha innescato nella nostra provincia ed in particolare ad Andria una anomala corsa alla raccolta anticipata delle olive». Queste le prime righe di un messaggio duro dell'Assessore all'Agricoltura della Città di Andria, Benedetto Miscioscia, interamente rivolto alla Regione Puglia ritenuta colpevole di non aver ancora messo in moto il proprio piano olivicolo: «Una richiesta sempre più crescente che sta determinando un rialzo giornaliero del prezzo delle olive. Ma quello che risulta, purtroppo, evidente è la mancanza di un piano olivicolo regionale sia sul piano organizzativo che strutturale».
Un paradosso visto il ruolo di leader incontrastato della Puglia nella produzione olearia nazionale: «Trovo paradossale – prosegue Miscioscia - che proprio la nostra Regione, ormai leader nel settore delle produzione olearia nazionale con circa il 50%, non abbia ancora preso in considerazione la possibilità di sviluppare una politica olivicola che possa prevedere un piano olivicolo-oleario mirato a rafforzare il nostro primato produttivo non solo sotto il profilo quantitativo e qualitativo ma anche commerciale. Non è accettabile dover tollerare che le nostre olive ed il nostro olio debbano servire ad altre regioni che, se pur con una scarsa produzione olearia, primeggiano nel campo del confezionamento e della commercializzazione con quote di mercato molto più alte. Una politica di valorizzazione che punti ad una filiera oleicola che promuova innanzitutto forme di integrazione ed aggregazione e che punti a valorizzare la qualità e la distintività dell'olio offerto. Un dialogo necessario volto a realizzare programmi comuni tra produttori e confezionatori per consolidare ed incrementare le quote di confezionamento e di commercializzazione su scala nazionale ed internazionale ed a sostenere tutte quelle iniziative imprenditoriali di produttori agricoli associati basate sulla valorizzazione qualitativa del nostro olio».
Non solo confezionamento ma anche comunicazione internazionale: «Senza dimenticare di attuare un piano di comunicazione mirato di informazione multilingue - ha detto ancora Miscioscia - per evidenziare la caratteristiche delle varietà degli oli prodotti nella nostra Regione dal Gargano fino al Salento, sia sotto il profilo salutistico che dell'identità territoriale. In ultimo è necessario intensificare l'attività di controllo, procedendo alla verifica della rispondenza delle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche degli oli ai requisiti di legge, al fine di contrastarne eventuali sofisticazioni. La realizzazione di una carta di identità, attraverso l'introduzione di metodologie di ricerca come la risonanza magnetica – conclude l'assessore Miscioscia - potrebbe rappresentare, da questo punto di vista, una svolta importante realizzabile, però, solo con il contributo regionale».
Un paradosso visto il ruolo di leader incontrastato della Puglia nella produzione olearia nazionale: «Trovo paradossale – prosegue Miscioscia - che proprio la nostra Regione, ormai leader nel settore delle produzione olearia nazionale con circa il 50%, non abbia ancora preso in considerazione la possibilità di sviluppare una politica olivicola che possa prevedere un piano olivicolo-oleario mirato a rafforzare il nostro primato produttivo non solo sotto il profilo quantitativo e qualitativo ma anche commerciale. Non è accettabile dover tollerare che le nostre olive ed il nostro olio debbano servire ad altre regioni che, se pur con una scarsa produzione olearia, primeggiano nel campo del confezionamento e della commercializzazione con quote di mercato molto più alte. Una politica di valorizzazione che punti ad una filiera oleicola che promuova innanzitutto forme di integrazione ed aggregazione e che punti a valorizzare la qualità e la distintività dell'olio offerto. Un dialogo necessario volto a realizzare programmi comuni tra produttori e confezionatori per consolidare ed incrementare le quote di confezionamento e di commercializzazione su scala nazionale ed internazionale ed a sostenere tutte quelle iniziative imprenditoriali di produttori agricoli associati basate sulla valorizzazione qualitativa del nostro olio».
Non solo confezionamento ma anche comunicazione internazionale: «Senza dimenticare di attuare un piano di comunicazione mirato di informazione multilingue - ha detto ancora Miscioscia - per evidenziare la caratteristiche delle varietà degli oli prodotti nella nostra Regione dal Gargano fino al Salento, sia sotto il profilo salutistico che dell'identità territoriale. In ultimo è necessario intensificare l'attività di controllo, procedendo alla verifica della rispondenza delle caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche degli oli ai requisiti di legge, al fine di contrastarne eventuali sofisticazioni. La realizzazione di una carta di identità, attraverso l'introduzione di metodologie di ricerca come la risonanza magnetica – conclude l'assessore Miscioscia - potrebbe rappresentare, da questo punto di vista, una svolta importante realizzabile, però, solo con il contributo regionale».