Enti locali
Piano di riordino, la Uil bacchetta la Regione
«La Bat va tutelata: no ai tagli ragionieristici»
Andria - lunedì 26 settembre 2016
«La Provincia Bat non può e non deve rimanere penalizzata dal taglio 'aritmetico' del Piano del riordino ospedaliero e deve assolutamente avere una struttura che sia punto di riferimento per il territorio. Per questo motivo condividiamo le preoccupazioni dei cittadini e di chiunque stia sollevando la questione», sceglie di schierarsi il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari Bat, Aldo Pugliese, che non esita a criticare le scelte che sembrano debbano essere operate dalla Regione Puglia.
«Non è pensabile procedere senza considerare il quadro complessivo - dice Pugliese - e procedere con i calcoli ragionieristici. La nostra regione ha già una elevata mobilità passiva che costa oltre 200 milioni di euro l'anno, senza contare quanto costa al paziente e alle famiglie andarsi a curare fuori. In più c'è anche una mobilità interprovinciale, cioè tra una provincia e l'altra della Puglia stessa, che in ogni caso ha un costo, sia pure inferiore. Di tutto questo si dovrebbe non solo tener conto, ma si dovrebbe ragionare facendo in modo che siano gli altri, dalle altre regioni, a venire a curarsi da noi».
In più, c'è la vicenda che riguarda i posti letto: «La media nazionale - spiega il segretario Uil Bat - è di 3,7 per mille abitanti; in Puglia siamo al 3,4 ma di media. Vi sono alcune province che pagano in termini ancora superiori. La Bat è tra quelle che si ritrova a pagare un prezzo alto e che, tra l'altro, rischia di risultare ancor più penalizzata. Non è possibile che la Puglia abbia gli stessi abitanti e la stessa movimentazione dell'Emilia Romagna, eppure riceva dallo Stato molti meno soldi e soprattutto si ritrovi in perenne affanno con 20.000 medici o infermieri in meno. Chi di dovere, insomma, dovrebbe intervenire, anche per tutelare i territori e i loro residenti».
«Non è pensabile procedere senza considerare il quadro complessivo - dice Pugliese - e procedere con i calcoli ragionieristici. La nostra regione ha già una elevata mobilità passiva che costa oltre 200 milioni di euro l'anno, senza contare quanto costa al paziente e alle famiglie andarsi a curare fuori. In più c'è anche una mobilità interprovinciale, cioè tra una provincia e l'altra della Puglia stessa, che in ogni caso ha un costo, sia pure inferiore. Di tutto questo si dovrebbe non solo tener conto, ma si dovrebbe ragionare facendo in modo che siano gli altri, dalle altre regioni, a venire a curarsi da noi».
In più, c'è la vicenda che riguarda i posti letto: «La media nazionale - spiega il segretario Uil Bat - è di 3,7 per mille abitanti; in Puglia siamo al 3,4 ma di media. Vi sono alcune province che pagano in termini ancora superiori. La Bat è tra quelle che si ritrova a pagare un prezzo alto e che, tra l'altro, rischia di risultare ancor più penalizzata. Non è possibile che la Puglia abbia gli stessi abitanti e la stessa movimentazione dell'Emilia Romagna, eppure riceva dallo Stato molti meno soldi e soprattutto si ritrovi in perenne affanno con 20.000 medici o infermieri in meno. Chi di dovere, insomma, dovrebbe intervenire, anche per tutelare i territori e i loro residenti».