Politica
Pertusillo, Marmo e Caroppo: «Emiliano bugiardo come Renzi»
La nota dei consiglieri regionali di Forza Italia
Andria - mercoledì 6 aprile 2016
11.39
«A furia di emulare il premier Renzi, Emiliano sta pian piano imparando anche a dire le bugie. Persino in una materia, quella ambientale, attualmente assai scottante e sensibile per l'opinione pubblica». Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali di Forza Italia, Nino Marmo e Andrea Caroppo.
«Il riferimento - proseguono - è alle recenti dichiarazioni del Governatore pugliese in risposta al suo omologo lucano, Marcello Pittella, fortemente risentito per una mozione votata all'unanimità dal Consiglio regionale pugliese in materia di possibile inquinamento delle acque del Pertusillo, con conseguenti eventuali ripercussioni sull'Acquedotto pugliese. Come si ricorderà, per rasserenare il collega di Partito, Emiliano si era quasi schermito dell'accaduto, sostenendo di non essere opportunamente informato della vicenda, giacchè assente in aula al momento della votazione sulla mozione in oggetto. Come testimoniano inequivocabilmente le immagini del sito istituzionale della Regione, il 15 marzo scorso il governatore era invece regolarmente al suo posto in aula quando la mozione fu votata all'unanimità dal Consiglio. Con la raccomandazione, palesemente condivisa, di impegnare Arpa ed Aqp a tutte le analisi e le verifiche più approfondite sull'argomento. Perché allora Emiliano ha dribblato Pittella? Perché un tono così ossequioso nei confronti del governatore lucano? Perché quasi scusarsi per un atto doveroso verso i cittadini pugliesi, cioè quello di rassicurarli sull'acqua che tutti noi quotidianamente beviamo e che - è risaputo - proviene per buona parte dal bacino del Pertusillo, cioè dalla Val d'Agri, cioè dall'area geografica più satura di pozzi petroliferi di tutto il Paese? Le recenti turbolenze sul Governo, con le dimissioni del ministro Guidi; le indagini della magistratura potentina sui alcuni siti lucani sede di insediamenti petroliferi; le ripetute inchieste di testate nazionali sul tema ambientale del petrolio in Lucania; le eventuali implicazioni per la Puglia di un grande oleodotto tra Tempa Rossa e Taranto; l'imminente referendum sulle Trivelle; le legittime preoccupazioni di tantissimi pugliesi, e non solo degli ambientalisti.
A ben vedere, con un tale scenario di contesto, ce n'è abbastanza perché Emiliano eviti inopportuni vuoti di memoria, e riprenda decisamente il controllo della vicenda. Il governatore si prodighi piuttosto perché Arpa ed Aqp accelerino le operazioni di verifica e di analisi sull'acqua proveniente dal Pertusillo, fornendo i risultati prima dei novanta giorni previsti dalla mozione. Se i dati saranno confortanti, come tutti ci auguriamo, avremo comunque reso un doveroso servizio a tutte le famiglie pugliesi. Perché – concludono Marmo e Caroppo – quando è in gioco la salute delle persone, non esiste eccesso di zelo che tenga».
«Il riferimento - proseguono - è alle recenti dichiarazioni del Governatore pugliese in risposta al suo omologo lucano, Marcello Pittella, fortemente risentito per una mozione votata all'unanimità dal Consiglio regionale pugliese in materia di possibile inquinamento delle acque del Pertusillo, con conseguenti eventuali ripercussioni sull'Acquedotto pugliese. Come si ricorderà, per rasserenare il collega di Partito, Emiliano si era quasi schermito dell'accaduto, sostenendo di non essere opportunamente informato della vicenda, giacchè assente in aula al momento della votazione sulla mozione in oggetto. Come testimoniano inequivocabilmente le immagini del sito istituzionale della Regione, il 15 marzo scorso il governatore era invece regolarmente al suo posto in aula quando la mozione fu votata all'unanimità dal Consiglio. Con la raccomandazione, palesemente condivisa, di impegnare Arpa ed Aqp a tutte le analisi e le verifiche più approfondite sull'argomento. Perché allora Emiliano ha dribblato Pittella? Perché un tono così ossequioso nei confronti del governatore lucano? Perché quasi scusarsi per un atto doveroso verso i cittadini pugliesi, cioè quello di rassicurarli sull'acqua che tutti noi quotidianamente beviamo e che - è risaputo - proviene per buona parte dal bacino del Pertusillo, cioè dalla Val d'Agri, cioè dall'area geografica più satura di pozzi petroliferi di tutto il Paese? Le recenti turbolenze sul Governo, con le dimissioni del ministro Guidi; le indagini della magistratura potentina sui alcuni siti lucani sede di insediamenti petroliferi; le ripetute inchieste di testate nazionali sul tema ambientale del petrolio in Lucania; le eventuali implicazioni per la Puglia di un grande oleodotto tra Tempa Rossa e Taranto; l'imminente referendum sulle Trivelle; le legittime preoccupazioni di tantissimi pugliesi, e non solo degli ambientalisti.
A ben vedere, con un tale scenario di contesto, ce n'è abbastanza perché Emiliano eviti inopportuni vuoti di memoria, e riprenda decisamente il controllo della vicenda. Il governatore si prodighi piuttosto perché Arpa ed Aqp accelerino le operazioni di verifica e di analisi sull'acqua proveniente dal Pertusillo, fornendo i risultati prima dei novanta giorni previsti dalla mozione. Se i dati saranno confortanti, come tutti ci auguriamo, avremo comunque reso un doveroso servizio a tutte le famiglie pugliesi. Perché – concludono Marmo e Caroppo – quando è in gioco la salute delle persone, non esiste eccesso di zelo che tenga».