Vita di città
Per non dimenticare Nassiryia, alle 10,40 in via Murge
Il 12 novembre di undici anni fa la strage nella città dell'Iraq
Andria - martedì 11 novembre 2014
15.00
Undici anni fa, il 12 Novembre 2003, a Nassiryia, la missione italiana di soccorso umanitario in Iraq subiva uno dei più tragici avvenimenti del dopoguerra. Davanti alla base MSU sede dei Carabinieri italiani, un camion suicida causò un'esplosione nella quale persero la vita 19 tra militari e civili. Diciasette furono i sopravvissuti tra cui il Carabiniere andriese Riccardo Saccotelli. "Per non dimenticare Nasiriyah", per non dimenticare le vittime di Nasiriyiah, mercoledì, 12 novembre, a undici anni dalla strage, alunni del Liceo Scientifico "Nuzzi" si recheranno presso la rotatoria di via Murge, sita ad Andria dove è stato posto un monumento in ricordo delle vittime.
Si tratta di studenti che hanno avuto la possibilità di incontrare Riccardo in un'assemblea straordinaria di Istituto e di ascoltare dalla sua viva voce una testimonianza che li ha segnati. Ad aspettarli sul posto ci sarà lo stesso Riccardo Saccotelli. Nell'occasione saranno lette le lettere che gli studenti vorranno indirizzare per ricordare la memoria delle strage. Alle 10.40, ora dell'attentato in Iraq. «Ricordo tutto - dice Riccardo Saccotelli - Ero morto per tutti e per i miei amici più cari al di là dell'Eufrate non c'era possibilità che alcuno si fosse salvato. Mi davano per spacciato e leggevo la mia morte nelle lacrime dei colleghi che non riuscivano neppure a guardarmi negli occhi. Tantomeno dei medici che non avevano il coraggio di dirmi delle mie reali condizioni fisiche. Fui salvato e portato in ospedale, piangendo, da due Iraqeni che la sera dell'attentato riportarono in ospedale anche il mio portafogli pieno com'era di documenti militari, soldi (molti soldi) e qualche piccolo ricordo personale!».
Si tratta di studenti che hanno avuto la possibilità di incontrare Riccardo in un'assemblea straordinaria di Istituto e di ascoltare dalla sua viva voce una testimonianza che li ha segnati. Ad aspettarli sul posto ci sarà lo stesso Riccardo Saccotelli. Nell'occasione saranno lette le lettere che gli studenti vorranno indirizzare per ricordare la memoria delle strage. Alle 10.40, ora dell'attentato in Iraq. «Ricordo tutto - dice Riccardo Saccotelli - Ero morto per tutti e per i miei amici più cari al di là dell'Eufrate non c'era possibilità che alcuno si fosse salvato. Mi davano per spacciato e leggevo la mia morte nelle lacrime dei colleghi che non riuscivano neppure a guardarmi negli occhi. Tantomeno dei medici che non avevano il coraggio di dirmi delle mie reali condizioni fisiche. Fui salvato e portato in ospedale, piangendo, da due Iraqeni che la sera dell'attentato riportarono in ospedale anche il mio portafogli pieno com'era di documenti militari, soldi (molti soldi) e qualche piccolo ricordo personale!».