
Attualità
Pellegrini di Speranza: Don Riccardo Agresti a Palo del Colle con il progetto "Senza Sbarre"
Momento di preghiera giovedì 27 marzo, presso la parrocchia dello Spirito Santo
Andria - venerdì 28 marzo 2025
18.00
Pellegrini di Speranza: un momento di preghiera si è svolto giovedì 27 marzo, presso la parrocchia dello Spirito Santo a Palo del Colle, in preparazione della Pasqua 2025.
L'incontro interparrocchiale ha riunito nella chiesa cittadina, numerosi fedeli giunti per il "Giubileo della speranza nelle carceri" e per ascoltare la testimonianza di Don Riccardo Agresti, giunto a a Palo del Colle per parlare del progetto diocesano "Senza Sbarre", volto alla rieducazione sociale ed al reinserimento lavorativo di detenuti ed ex carcerati.
Una grande, significativa occasione in questo Anno Santo quello della "Speranza", secondo le intenzioni di Papa Francesco, parola centrale del percorso di rieducazione dei carcerati, perché possano credere nella possibilità di riscatto da un passato pesante e pieno di sofferenza.
La scelta compiuta da Papa Francesco è quella dell' atteggiamento misericordioso nel riconoscere la possibilità che ogni individuo possa ricevere la grazia di Dio, che perdona ogni errore commesso. Proprio nella bolla di indizione il Papa ha parlato, con la necessità di togliere la pena di morte, di porre l'attenzione sulla dignità dei detenuti, che in certe carceri viene calpestata. La Costituzione italiana richiederebbe una rieducazione del detenuto, che invece non viene pienamente accolta. Viene soltanto messo dentro un uomo, una donna, perché ha sbagliato, ma senza avere sempre la possibilità di un recupero.
Don Riccardo Agresti si è quindi soffermato sulla valenza positiva della giustizia riparativa, valida occasione di riscatto sociale e umano per tanti fratelli che hanno compiuto degli sbagli. Non è un caso se il Vescovo diocesano di Andria , Mons. Luigi Mansi, con propri Decreti, ha voluto indicare tra le chiese e luoghi giubilari sul territorio diocesano, in base a quanto previsto dalla Bolla Spes non confundit, proprio la Masseria San Vittore con la sua piccola chiesetta, sede del progetto diocesano "Senza Sbarre". Un piccolo seme di speranza dove vedere germogliare delle nuove vite.
«Nessun dovere è più urgente di quello di rivolgerti un grande "Grazie". Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce. Grazie per averci regalato emozioni bellissime», il commento di Francesco, uno degli organizzatori di questo appuntamento, al termine dell'incontro, prima del commiato da Don Riccardo.
L'incontro interparrocchiale ha riunito nella chiesa cittadina, numerosi fedeli giunti per il "Giubileo della speranza nelle carceri" e per ascoltare la testimonianza di Don Riccardo Agresti, giunto a a Palo del Colle per parlare del progetto diocesano "Senza Sbarre", volto alla rieducazione sociale ed al reinserimento lavorativo di detenuti ed ex carcerati.
Una grande, significativa occasione in questo Anno Santo quello della "Speranza", secondo le intenzioni di Papa Francesco, parola centrale del percorso di rieducazione dei carcerati, perché possano credere nella possibilità di riscatto da un passato pesante e pieno di sofferenza.
La scelta compiuta da Papa Francesco è quella dell' atteggiamento misericordioso nel riconoscere la possibilità che ogni individuo possa ricevere la grazia di Dio, che perdona ogni errore commesso. Proprio nella bolla di indizione il Papa ha parlato, con la necessità di togliere la pena di morte, di porre l'attenzione sulla dignità dei detenuti, che in certe carceri viene calpestata. La Costituzione italiana richiederebbe una rieducazione del detenuto, che invece non viene pienamente accolta. Viene soltanto messo dentro un uomo, una donna, perché ha sbagliato, ma senza avere sempre la possibilità di un recupero.
Don Riccardo Agresti si è quindi soffermato sulla valenza positiva della giustizia riparativa, valida occasione di riscatto sociale e umano per tanti fratelli che hanno compiuto degli sbagli. Non è un caso se il Vescovo diocesano di Andria , Mons. Luigi Mansi, con propri Decreti, ha voluto indicare tra le chiese e luoghi giubilari sul territorio diocesano, in base a quanto previsto dalla Bolla Spes non confundit, proprio la Masseria San Vittore con la sua piccola chiesetta, sede del progetto diocesano "Senza Sbarre". Un piccolo seme di speranza dove vedere germogliare delle nuove vite.
«Nessun dovere è più urgente di quello di rivolgerti un grande "Grazie". Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce. Grazie per averci regalato emozioni bellissime», il commento di Francesco, uno degli organizzatori di questo appuntamento, al termine dell'incontro, prima del commiato da Don Riccardo.