Pellegrinaggio Macerata-Loreto:
Pellegrinaggio Macerata-Loreto: "Un cammino irriducibile"
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Pellegrinaggio Macerata-Loreto: "Un cammino irriducibile"

L'esperienza di questo particolare evento, raccontata dal nostro concittadino Peppino Abbasciano

Si è svolta l'8 e 9 scorso, la 46^ edizione, del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, con la partecipazione di migliaia di pellegrini in cammino per l'intera notte verso la Santa Casa, partendo dal Centro Fiere di Villa Potenza, coprendo una distanza di 28 km., attraversando campagne e borghi del maceratese.
L'evento ha visto pellegrini giungere da tutte le Regioni d'Italia, dalla Romania, dalla Svizzera, dal Portogallo; anche la nostra Andria è stata presente con 3 pullman e circa 150 pellegrini intervenuti anche da Barletta e Trani. Il caloroso saluto e la benedizione del Vescovo S.E. mons. Luigi Mansi, hanno segnato la partenza alla volta di Macerata.
In verità la partecipazione della rappresentanza di Andria a questo Pellegrinaggio risale al lontano 1993, proprio quando c'è stata la storica presenza a Loreto dell'allora Papa Giovanni Paolo II, nella medesima spianata del Centro Fiere di Villa Potenza (come quest'anno), con due amici di Comunione e Liberazione, che avevano negli occhi e nel cuore uno spirito d'avventura, di curiosità e desiderio d'incontrare il Papa e perché innamorati del Carisma di d. Luigi Giussani – fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione.
Nel tempo poi, quello stupore, l'eccezionalità dell'evento radicatosi negli occhi e nel cuore di quei due amici, si è propagato con un naturale entusiasmo, fino a diventare "contagioso".
Il tema conduttore di quest'anno è stato: "Come è possibile questo?".
Una domanda che si è riproposta durante tutto il dipanare del pellegrinaggio e a cui mons. Fisichella, che ha celebrato la messa, nella sua omelia ha sottolineato la risposta mirata ai molteplici interrogativi sulla guerra, odio, lotte fratricide, come espressioni della mancanza di riconoscimento della dignità e umanità dell'altro e poi l'invito determinato a guardare invece quello che stava accadendo sotto gli occhi di tutti: una miriade di persone, sì cariche di bisogni e invocazioni di grazie, ma anche grate per quanto ricevuto in maniera inaspettata e in sovrabbondanza: il centuplo appunto citato nel video dell'intervento di don Giussani, mandato in onda all'inizio dell'evento.
La manifestazione iniziata alle 19,30 con un momento di accoglienza fatto di canti e testimonianze, ha raggiunto il culmine della commozione con l'arrivo della fiaccola benedetta dal Papa, portata da tedofori che, con la stessa hanno acceso il grande tripode a simbolo di una luce che illumina la notte buia dei tempi, ma anche possibilità di intravedere un lume di pace, acceso dalla speranza. Il Papa stesso ha fatto giungere il suo abbraccio e sostegno tramite un messaggio del cardinale Parolin.
Con la messa e la consegna della croce, offerta anch'essa dal Papa proprio in quell'occasione del '93, il cammino di oltre 50.000 pellegrini, alle 22,00 circa ha avuto il suo inizio.
Tutto il percorso notturno è stato animato dal Rosario, ravvivato da canti, destato da testimonianze, lettura di intenzioni di preghiere giunte online, mentre quelle appuntate su foglietti verranno poi bruciate sul sagrato della Basilica. Segno non trascurabile: il simulacro della Madonna, come Madre premurosa è situato in modo tale da attendere l'arrivo di tutti i pellegrini fino all'ultimo per poi accompagnarli davanti alla Basilica e concludere tutto l'evento con l'atto di consacrazione alla Vergine Maria di Loreto. Il passaggio nella Santa Casa rimane un atto di gratitudine per l'amorevole compagnia ricevuta durante la fatica, lo scoraggiamento, la tentazione del sonno mancato, la spossatezza delle forze. Infine si rientra a casa stanchi nel corpo, ma lieti nel cuore perché: "pieni di forza, di grazia e di gloria".
Peppino Abbasciano
25 fotoPellegrinaggio Macerata-Loreto: "Un cammino irriducibile"
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