Pecore morte bruciate in una vecchia piscina in Contrada Monte Pietroso

Carcasse di pecore morte bruciate in una vecchia piscina di raccolta acqua piovana in contrada Monte Pietroso nei pressi del Bosco di Finizio in pieno Parco Nazionale dell'Alta Murgia. La segnalazione e l'avvistamento arriva dalle Guardie Federiciane andriesi che, nel racconto dell'intervento, specificano: «Il sistema di bruciare le pecore morte dà per certo che la morte non è dovuta a cause naturali ma per eventuali malattie - ha detto Francesco Martiradonna, responsabile delle Guardie Federiciane - Forse è stato più giusto bruciarle per eventuali contagi che si potevano avere tra di loro».

L'avvistamento, della coltre di fumo grigio, è avvenuto nella giornata di domenica 18 ottobre grazie ad una ronda di passaggio nei pressi di contrada Coda di Volpe. La vecchia piscina è risultata un luogo perfetto per ammassare le carcasse e dargli fuoco con tronchi di albero e benzina. «Quando ci siamo avvicinati per constatare l'entità degli animali - ha spiegato Martiradonna - si è intravisto un certo numero di pecore, ma non si è potuto scattare altre foto perché era molto forte la puzza così abbiamo dovuto allontanarci. Abbiamo potuto solo immaginare da dove provenivano, vista una masseria in lontananza». La situazione, tuttavia, appare forse ancor più grave di quanto immaginato. Animali bruciati con una tecnica che fa pensare a possibili malattie o contagi risulta esser un pericolo reale da monitorare con attenzione e cura.