Religioni
Parrocchia Madonna delle Grazie, messaggio alla comunità per il Natale 2017
L'augurio del parroco don Ettore Lestingi. Il calendario liturgico-pastorale per il tempo di Natale
Andria - martedì 19 dicembre 2017
Siamo ormai a poco meno di una settimana dal giorno di Natale ed è già tempo di scambiarsi gli auguri. Alla parrocchia Madonna delle Grazie, il parroco don Ettore Lestingi rivolge un caro augurio alla propria comunità per questo Santo Natale. Di seguito il testo del messaggio:
«Miei cari, con le sue gioie e le sue profonde contraddizioni, è imminente il Natale che, anche quest'anno, rischia di avere tutti i sapori, tranne che del Natale di Gesù. Lo spirito mondano ha talmente divorato questa festa che ormai tutti la viviamo come ricorrenza pagana, facendo dell'evento dell'incarnazione di Cristo un semplice pretesto per dar sfogo ad un divertimento che non conosce remore di natura economica e soprattutto morale: ristoranti e cenoni già prenotati, vacanze già organizzate negli alberghi più confortevoli, acquisti già fatti, tredicesime già in fumo, genitori anziani già ricoverati in case di cura, perché niente e nessuno deve rovinarci la festa. E' ormai evidente il fatto che Gesù passa in secondo piano e quasi totalmente dimenticato. Eppure il Vangelo ci ammonisce che "Egli è qui per la rovina di molti, segno di contraddizione" (Lc. 2,34).
In quel tempo, Gesù, pellegrino verso Betlemme, ancora avvolto dal calore nel grembo della Madre, bussò a diversi alberghi per trovare alloggio in una fredda notte di inverno, ma non trovò accoglienza, perché "non c'era posto per loro". Certamente il suo bussare scomodò e turbò la quiete festante delle locande e divenne segno di contraddizioni per quanti, accolti, non furono capaci di accoglienza.
In questo tempo, Gesù, profugo, immigrato, senza fissa dimora, sfrattato, vagante nelle fredde notti di inverno, bussa ancora alle porte delle nostre case, delle nostre istituzioni e sistemi politici e di nuovo per lui "non c'è posto", anzi c'è il rifiuto programmato in modo politicamente convincente. E la sua presenza ci disturba e rovina il quieto vivere. Eppure è lui che stiamo festeggiando!
In quel tempo, la notizia della nascita di Gesù, disturbò e rovinò la tranquillità del potente Erode e dei suoi cortigiani a tal punto da scatenare odio e programmare la sua eliminazione fisica, forse perché, nel consultare le Scritture, per sapere dove era nato, si imbatterono nel passo del Magnificat che afferma oggi come ieri e per sempre "ha rovesciato i potenti dai troni".
In questo tempo, Gesù, velato nella carne degli ultimi, di coloro i cui diritti sono sistematicamente violati e di quanti continuamente chiedono il "diritto dei diritti", cioè la dignità, con il vagito di un bambino disturba e rovina chi fa del potere non solo in ambito politico, ma dirigenziale, culturale, scolastico, lo strumento per spadroneggiare sugli altri e con la sua umiltà ed innocenza, "disperde i superbi nei pensieri del loro cuore". E continua ancora oggi la volontà di eliminarlo, perché disturba e rovina correnti di pensiero secolarizzato e secolarizzante a tal punto che, da alcuni, è stato vietato di pregare in classe, oppure di allestire presepi a scuola. Eppure è lui che stiamo festeggiando.
In quel tempo, Gesù, agli inizi della sua vita pubblica, da pio ebreo, frequentava le sinagoghe, luoghi di culto, oggi le nostre chiese e un giorno un membro dell'assemblea, scorta la sua presenza si alzò e gridò: "Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci!" (Mc. 1,24)
Nel nostro tempo le nostre liturgie sono diventate così mondane e troppo caratterizzate da una forte personalizzazione del presidente e dei suoi adepti da dare l'impressione che Gesù non c'entra nulla con esse e che esse non c'entrano nulla con Gesù. Soprattutto poi, in tempi liturgici, come quello di Natale, dove la componente umana prende il sopravvento su quella divina: la sobrietà cede il passo allo sfarzo, l'umiltà e la dignità vengono messe in ombra dalla spettacolarità, lo splendore della gloria di Dio viene offuscata dal luccichio di paramenti liturgici griffati. E non parliamo poi della fissità rubricale e cerimoniale della liturgia che niente e nessuno deve disturbare e rovinare. E se a Natale il nostro canto del Gloria viene disturbato dal lamento di un povero; al profumo dell'incenso si mescola l'odore dell'indigente; se la processione con il Bambinello viene preceduta e quindi infastidita dall'ingresso di un emigrato che chiede accoglienza. E' un Natale rovinato? No, questo è il vero Natale, perché Gesù che a Natale festeggiamo è proprio Colui che ce lo rovina mettendoci nel cuore una sana inquietudine.
Buon Natale a tutti e perché sia buono, vi auguro un Natale rovinato».
Calendario liturgico pastorale
Da lunedì 18 a sabato 23 dicembre 2017 ore 19,30: "Maestro, dove abiti …?" Novena di Natale con la partecipazione dei ragazzi del catechismo, genitori, giovani e famiglie.
Domenica 24 dicembre: IV domenica di Avvento
ore 7,30/11,00: Sante Messe
ore 18,00: Celebrazione Eucaristica vigiliare "… nell'attesa della sua venuta". Benedizione dei Bambinelli
ore 23,00: Messa nella notte di Natale
Lunedì 25 dicembre 2017: Natale del Signore
ore 7,30/9,30/11,00/18,00: Sante Messe
Domenica 31 dicembre 2017: Festa della Santa Famiglia di Nazareth
ore 7,30/9,30/11/0018,00: Sante Messe
ore 11,00: Celebrazione Eucaristica e Rito del rinnovo delle promesse matrimoniali. Presentazione dei Fidanzati alla Comunità
ore 18,00: Celebrazione di ringraziamento e Canto del Te Deum
Lunedì 1 gennaio 2018: Solennità di Maria SS. Madre di Dio. Giornata Mondiale della Pace
ore 7,30/11,00/18,00: Sante Messe
Sabato 6 gennaio 2018: Epifania del Signore
ore 7,30/9,30/11,00/18,00: Sante Messe
Domenica 7 gennaio 2018: Ripresa delle attività pastorali ordinarie.
«Miei cari, con le sue gioie e le sue profonde contraddizioni, è imminente il Natale che, anche quest'anno, rischia di avere tutti i sapori, tranne che del Natale di Gesù. Lo spirito mondano ha talmente divorato questa festa che ormai tutti la viviamo come ricorrenza pagana, facendo dell'evento dell'incarnazione di Cristo un semplice pretesto per dar sfogo ad un divertimento che non conosce remore di natura economica e soprattutto morale: ristoranti e cenoni già prenotati, vacanze già organizzate negli alberghi più confortevoli, acquisti già fatti, tredicesime già in fumo, genitori anziani già ricoverati in case di cura, perché niente e nessuno deve rovinarci la festa. E' ormai evidente il fatto che Gesù passa in secondo piano e quasi totalmente dimenticato. Eppure il Vangelo ci ammonisce che "Egli è qui per la rovina di molti, segno di contraddizione" (Lc. 2,34).
In quel tempo, Gesù, pellegrino verso Betlemme, ancora avvolto dal calore nel grembo della Madre, bussò a diversi alberghi per trovare alloggio in una fredda notte di inverno, ma non trovò accoglienza, perché "non c'era posto per loro". Certamente il suo bussare scomodò e turbò la quiete festante delle locande e divenne segno di contraddizioni per quanti, accolti, non furono capaci di accoglienza.
In questo tempo, Gesù, profugo, immigrato, senza fissa dimora, sfrattato, vagante nelle fredde notti di inverno, bussa ancora alle porte delle nostre case, delle nostre istituzioni e sistemi politici e di nuovo per lui "non c'è posto", anzi c'è il rifiuto programmato in modo politicamente convincente. E la sua presenza ci disturba e rovina il quieto vivere. Eppure è lui che stiamo festeggiando!
In quel tempo, la notizia della nascita di Gesù, disturbò e rovinò la tranquillità del potente Erode e dei suoi cortigiani a tal punto da scatenare odio e programmare la sua eliminazione fisica, forse perché, nel consultare le Scritture, per sapere dove era nato, si imbatterono nel passo del Magnificat che afferma oggi come ieri e per sempre "ha rovesciato i potenti dai troni".
In questo tempo, Gesù, velato nella carne degli ultimi, di coloro i cui diritti sono sistematicamente violati e di quanti continuamente chiedono il "diritto dei diritti", cioè la dignità, con il vagito di un bambino disturba e rovina chi fa del potere non solo in ambito politico, ma dirigenziale, culturale, scolastico, lo strumento per spadroneggiare sugli altri e con la sua umiltà ed innocenza, "disperde i superbi nei pensieri del loro cuore". E continua ancora oggi la volontà di eliminarlo, perché disturba e rovina correnti di pensiero secolarizzato e secolarizzante a tal punto che, da alcuni, è stato vietato di pregare in classe, oppure di allestire presepi a scuola. Eppure è lui che stiamo festeggiando.
In quel tempo, Gesù, agli inizi della sua vita pubblica, da pio ebreo, frequentava le sinagoghe, luoghi di culto, oggi le nostre chiese e un giorno un membro dell'assemblea, scorta la sua presenza si alzò e gridò: "Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci!" (Mc. 1,24)
Nel nostro tempo le nostre liturgie sono diventate così mondane e troppo caratterizzate da una forte personalizzazione del presidente e dei suoi adepti da dare l'impressione che Gesù non c'entra nulla con esse e che esse non c'entrano nulla con Gesù. Soprattutto poi, in tempi liturgici, come quello di Natale, dove la componente umana prende il sopravvento su quella divina: la sobrietà cede il passo allo sfarzo, l'umiltà e la dignità vengono messe in ombra dalla spettacolarità, lo splendore della gloria di Dio viene offuscata dal luccichio di paramenti liturgici griffati. E non parliamo poi della fissità rubricale e cerimoniale della liturgia che niente e nessuno deve disturbare e rovinare. E se a Natale il nostro canto del Gloria viene disturbato dal lamento di un povero; al profumo dell'incenso si mescola l'odore dell'indigente; se la processione con il Bambinello viene preceduta e quindi infastidita dall'ingresso di un emigrato che chiede accoglienza. E' un Natale rovinato? No, questo è il vero Natale, perché Gesù che a Natale festeggiamo è proprio Colui che ce lo rovina mettendoci nel cuore una sana inquietudine.
Buon Natale a tutti e perché sia buono, vi auguro un Natale rovinato».
Calendario liturgico pastorale
Da lunedì 18 a sabato 23 dicembre 2017 ore 19,30: "Maestro, dove abiti …?" Novena di Natale con la partecipazione dei ragazzi del catechismo, genitori, giovani e famiglie.
Domenica 24 dicembre: IV domenica di Avvento
ore 7,30/11,00: Sante Messe
ore 18,00: Celebrazione Eucaristica vigiliare "… nell'attesa della sua venuta". Benedizione dei Bambinelli
ore 23,00: Messa nella notte di Natale
Lunedì 25 dicembre 2017: Natale del Signore
ore 7,30/9,30/11,00/18,00: Sante Messe
Domenica 31 dicembre 2017: Festa della Santa Famiglia di Nazareth
ore 7,30/9,30/11/0018,00: Sante Messe
ore 11,00: Celebrazione Eucaristica e Rito del rinnovo delle promesse matrimoniali. Presentazione dei Fidanzati alla Comunità
ore 18,00: Celebrazione di ringraziamento e Canto del Te Deum
Lunedì 1 gennaio 2018: Solennità di Maria SS. Madre di Dio. Giornata Mondiale della Pace
ore 7,30/11,00/18,00: Sante Messe
Sabato 6 gennaio 2018: Epifania del Signore
ore 7,30/9,30/11,00/18,00: Sante Messe
Domenica 7 gennaio 2018: Ripresa delle attività pastorali ordinarie.