Politica
Parcometri, dubbi su aggiudicazione ed assunzioni
Appunti sollevati da Libertà è Partecipazione e SEL
Andria - sabato 14 marzo 2015
8.31
I Parcometri continuano ad animare la querelle politica nel pre-campagna elettorale della Città di Andria. L'annuncio dell'affidamento dell'appalto e dell'assunzione di 18 persone ha fatto sollevare alle opposizioni ed al mondo dell'associazionismo cittadino diverse perplessità. «Ancora una volta la gara si è svolta con un unico concorrente - ha detto Michele Di Lorenzo, vicepresidente dell'Associazione Libertà è Partecipazione - circostanza che ricorda da vicino l'appalto di Igiene Urbana che non si è certo dimostrato un contratto conveniente per le casse comunali e per le tasche dei cittadini. Tale circostanza si è verificata da ultimo nel nostro Comune per una gara relativa ai lavori su Via Carmine e Via Eritrea, dove grazie alla partecipazione di ben otto soggetti, l'aggiudicazione è avvenuta con un ribasso pari al 70,17% che equivalgono ad un risparmio per le casse comunali (e quindi per i cittadini) di oltre 70.000€ su una spesa prevista di 100.000 €. Da questo si deduce, come spiegano le più elementari regole di mercato, che con una reale concorrenza si possono assicurare risparmi consistenti e, pertanto, particolare attenzione si deve porre all'impianto del bando di gara ed alla sua diffusione».
Altri problemi evidenziati dallo stesso Di Lorenzo, riguardano il numero di posti auto e le ricadute sui cittadini: «E' necessario evidenziare come il numero dei posti auto a pagamento nel corso degli ultimi anni si è, di fatto, triplicato - ha detto Di Lorenzo - e l'ultimo incremento implicherà un nuovo balzello ai danni dei cittadini. Nei prossimi mesi con l'aumento del numero dei parcheggi a pagamento, in alcune strade non ci sarà più la sosta libera e questo comporterà per i residenti l'impossibilità di parcheggiare l'auto a meno che non si paghi una tariffa oraria di € 1,20, oppure si faccia un abbonamento mensile di 70 €. Alla faccia delle tasse più basse della Regione! Peraltro, resta il dubbio che non sia stato davvero rispettato l'art.7 del codice della strada, il quale consente all'Amministrazione comunale di realizzare parcheggi a pagamento, a condizione che vengano contemporaneamente realizzati, nelle immediate vicinanze, parcheggi gratuiti. Da ultimo, spulciando il piano finanziario del capitolato d'appalto della gara, si scopre una spesa per il personale di 400.000 € per l'impiego di 11 unità, mentre la società vincitrice ventila una selezione per 18 unità. Una domanda sorge spontanea: non è che per giustificare queste ulteriori assunzioni, qualcuno immagina un ulteriore aumento dei posti auto a pagamento, con relativi disagi e aumento di balzelli?».
Ma l'argomento assunzioni, solo sfiorato da Di Lorenzo, è stato ampiamente trattato nell'intervento di uno dei candidati alla carica di sindaco della Città di Andria, Savino Losappio, che ha rilanciato: «Dopo i dubbi sollevati e le risposte ricevute - ha detto Losappio, dobbiamo confermare che la procedura pubblicizzata appare chiaramente la solita operazione di facciata, ben lontana dai principi di trasparenza e pari opportunità. Perché le candidature dovevano essere inviate con una semplice mail che non ha valore legale? Perché non utilizzare la Pec o la raccomandata a/r? Con tali modalità, perlomeno i candidati avrebbero avuto la certezza che la propria domanda fosse stata ricevuta e sperare di essere esaminati nel corso di un colloquio. Invece no. Si è preferito il "metodo Sangalli", con le assunzioni dei "fortunati" che saranno certamente formalizzate dopo le elezioni comunali e prendendosi gioco nel periodo elettorale di chi è alla disperata ricerca di un lavoro. Noi avremmo fatto altro. Avremmo imposto all'azienda di attingere, per esempio, dalle graduatorie dell'Ufficio Territoriale del Lavoro. Le opportunità devono essere garantite a tutti/e e non solo agli amici degli amici, come si è fatto in questi anni».
Altri problemi evidenziati dallo stesso Di Lorenzo, riguardano il numero di posti auto e le ricadute sui cittadini: «E' necessario evidenziare come il numero dei posti auto a pagamento nel corso degli ultimi anni si è, di fatto, triplicato - ha detto Di Lorenzo - e l'ultimo incremento implicherà un nuovo balzello ai danni dei cittadini. Nei prossimi mesi con l'aumento del numero dei parcheggi a pagamento, in alcune strade non ci sarà più la sosta libera e questo comporterà per i residenti l'impossibilità di parcheggiare l'auto a meno che non si paghi una tariffa oraria di € 1,20, oppure si faccia un abbonamento mensile di 70 €. Alla faccia delle tasse più basse della Regione! Peraltro, resta il dubbio che non sia stato davvero rispettato l'art.7 del codice della strada, il quale consente all'Amministrazione comunale di realizzare parcheggi a pagamento, a condizione che vengano contemporaneamente realizzati, nelle immediate vicinanze, parcheggi gratuiti. Da ultimo, spulciando il piano finanziario del capitolato d'appalto della gara, si scopre una spesa per il personale di 400.000 € per l'impiego di 11 unità, mentre la società vincitrice ventila una selezione per 18 unità. Una domanda sorge spontanea: non è che per giustificare queste ulteriori assunzioni, qualcuno immagina un ulteriore aumento dei posti auto a pagamento, con relativi disagi e aumento di balzelli?».
Ma l'argomento assunzioni, solo sfiorato da Di Lorenzo, è stato ampiamente trattato nell'intervento di uno dei candidati alla carica di sindaco della Città di Andria, Savino Losappio, che ha rilanciato: «Dopo i dubbi sollevati e le risposte ricevute - ha detto Losappio, dobbiamo confermare che la procedura pubblicizzata appare chiaramente la solita operazione di facciata, ben lontana dai principi di trasparenza e pari opportunità. Perché le candidature dovevano essere inviate con una semplice mail che non ha valore legale? Perché non utilizzare la Pec o la raccomandata a/r? Con tali modalità, perlomeno i candidati avrebbero avuto la certezza che la propria domanda fosse stata ricevuta e sperare di essere esaminati nel corso di un colloquio. Invece no. Si è preferito il "metodo Sangalli", con le assunzioni dei "fortunati" che saranno certamente formalizzate dopo le elezioni comunali e prendendosi gioco nel periodo elettorale di chi è alla disperata ricerca di un lavoro. Noi avremmo fatto altro. Avremmo imposto all'azienda di attingere, per esempio, dalle graduatorie dell'Ufficio Territoriale del Lavoro. Le opportunità devono essere garantite a tutti/e e non solo agli amici degli amici, come si è fatto in questi anni».