Commento
Papagni: "Si chiama infermiere di processo dedicato all’accoglienza e non steward"
Innovazione nella gestione del sovraffollamento dei pronto soccorso. La nota del Presidente dell'OPI Bat, dr. Giuseppe Papagni
Andria - martedì 8 ottobre 2024
4.08
Il sovraffollamento nei dipartimenti di emergenza è un fenomeno comune nel nostro Paese che purtroppo viene visto dall'utenza che afferisce ai servizi come sintomo di scarso lavoro e applicazione da parte del personale sanitario afferente al dipartimento stesso.
Talvolta il malcontento genera ingerenze da parte dell'utenza che sfociano in episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari proposti all'accoglienza dei pazienti e/o loro parenti (triage, sale di diagnostica) o peggio ancora l'abbandono dei locali non continuando il percorso di diagnosi e cura.
Dunque non solo per arginare episodi di esterna pericolosità nei confronti del personale sanitario ma anche nell'ottica dell'ottimizzazione delle prestazioni erogate dal SSN.
La Asl Bt, ha deciso di istituire una figura che facesse da filtro e soprattutto da ammortizzatore delle richieste di pazienti triagiati e parenti in attesa di risposte sul processo assistenziale del proprio congiunto. Una figura dedicata alla comunicazione e alla relazione tra l'ospedale, il paziente e i familiari nel momento più critico, quello dell'arrivo al Pronto Soccorso, il "trait d'union" tra l'area di lavoro interna e la sala d'attesa. Sicuramente un primo passo verso l'implementazione della figura strategica che è l'infermiere di processo.
Un modello del genere già sperimentato in altre realtà italiane e passato in rassegna sulla rivista Pub-Med( https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38873713/#:~:text=Process%20nurse:%20the%20experience%20of%20the%20Emergency%20Department ), esperienza del nosocomio di Fano.
La figura sanitaria proposta e preposta all'attuazione della strategia suindicata è l'Infermiere.
L' Infermiere di Processo è uno strumento d'innovazione del modello assistenziale in grado di fornire un efficace contributo nella gestione della presa in carico del percorso del paziente in area critica.
Un Infermerie Esperto e per l'esattezza specializzato in Triage che orienta nella gestione dei pazienti verso iter predefiniti, in grado di utilizzare le cosiddette non technical skill consentendo una corretta gestione delle dinamiche relazionali nei contesti di urgenza. La figura, inoltre, deve adoperarsi con le doverose ed opportune strategie operative per gestire l'afflusso eccessivo e la durata della degenza nel dipartimento in oggetto.
Nella logica della gestione dei flussi di utenza ha un confronto costante e di tipo trasversale con i colleghi dedicati al triage globale.
I potenziali risultati possono condurre ad una ottimizzazione dei percorsi diagnostico/terapeutici e non influire negativamente sull'organizzazione del Sistema. Tale strumento dovrebbe accompagnare a esiti d'innovazione del modello assistenziale in grado di fornire un efficace contributo nella gestione della presa in carico del percorso assistenziale del paziente in area critica.
Oggigiorno i modelli organizzativi puntano all'efficienza e alla sicurezza deli operatori e dei pazienti che afferiscono alle cure, armonizzando la soluzione più congrua ai bisogni del cittadino.
Talvolta il malcontento genera ingerenze da parte dell'utenza che sfociano in episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari proposti all'accoglienza dei pazienti e/o loro parenti (triage, sale di diagnostica) o peggio ancora l'abbandono dei locali non continuando il percorso di diagnosi e cura.
Dunque non solo per arginare episodi di esterna pericolosità nei confronti del personale sanitario ma anche nell'ottica dell'ottimizzazione delle prestazioni erogate dal SSN.
La Asl Bt, ha deciso di istituire una figura che facesse da filtro e soprattutto da ammortizzatore delle richieste di pazienti triagiati e parenti in attesa di risposte sul processo assistenziale del proprio congiunto. Una figura dedicata alla comunicazione e alla relazione tra l'ospedale, il paziente e i familiari nel momento più critico, quello dell'arrivo al Pronto Soccorso, il "trait d'union" tra l'area di lavoro interna e la sala d'attesa. Sicuramente un primo passo verso l'implementazione della figura strategica che è l'infermiere di processo.
Un modello del genere già sperimentato in altre realtà italiane e passato in rassegna sulla rivista Pub-Med( https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38873713/#:~:text=Process%20nurse:%20the%20experience%20of%20the%20Emergency%20Department ), esperienza del nosocomio di Fano.
La figura sanitaria proposta e preposta all'attuazione della strategia suindicata è l'Infermiere.
L' Infermiere di Processo è uno strumento d'innovazione del modello assistenziale in grado di fornire un efficace contributo nella gestione della presa in carico del percorso del paziente in area critica.
Un Infermerie Esperto e per l'esattezza specializzato in Triage che orienta nella gestione dei pazienti verso iter predefiniti, in grado di utilizzare le cosiddette non technical skill consentendo una corretta gestione delle dinamiche relazionali nei contesti di urgenza. La figura, inoltre, deve adoperarsi con le doverose ed opportune strategie operative per gestire l'afflusso eccessivo e la durata della degenza nel dipartimento in oggetto.
Nella logica della gestione dei flussi di utenza ha un confronto costante e di tipo trasversale con i colleghi dedicati al triage globale.
I potenziali risultati possono condurre ad una ottimizzazione dei percorsi diagnostico/terapeutici e non influire negativamente sull'organizzazione del Sistema. Tale strumento dovrebbe accompagnare a esiti d'innovazione del modello assistenziale in grado di fornire un efficace contributo nella gestione della presa in carico del percorso assistenziale del paziente in area critica.
Oggigiorno i modelli organizzativi puntano all'efficienza e alla sicurezza deli operatori e dei pazienti che afferiscono alle cure, armonizzando la soluzione più congrua ai bisogni del cittadino.