Territorio
Stipendi Guardie campestri, Zinni: "Ritardo che colmeremo nel più breve tempo possibile"
Il presidente attacca la Flai Cgil parlando di "immotivata protesta"
Andria - venerdì 9 febbraio 2018
10.11
Secca replica del presidente delle Guardie campestri di Andria, Natale Zinni alla Flai Cgil Bat che nei giorni scorsi ha denunciato il ritardo nel pagamento degli stipendi ai lavoratori.
«E' semplicemente stupefacente la immotivata protesta urlata dalla FLAI-CGIL circa il ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti del Consorzio.
I dirigenti della FLAI-CGIL, come il proprio rappresentante sindacale aziendale, alla pari degli altri dipendenti tutti, sono perfettamente a conoscenza e consapevoli delle difficoltà finanziarie del Consorzio, avendo discusso per mesi e mesi della necessità di ridurre il personale per adeguare i costi ai ricavi, con una procedura di licenziamento collettivo per n.10 dipendenti, esaurita già nel mese di luglio scorso, alla quale il Consiglio Direttivo del Consorzio ha deciso temporaneamente di soprassedere per non danneggiare la capacità di vigilanza nei campi, proprio nel periodo della raccolta delle olive, pur consapevole di correre il rischio di ritardare il pagamento di qualche stipendio ai dipendenti, sempre e comunque per un numero di mesi inferiore a quanto verificatosi nel passato».
Zinni spiega che «se si considera che per contratto collettivo di lavoro lo stipendio del mese di Gennaio deve essere corrisposto entro il 20 del mese successivo (ai sensi dell'art. 53 del Regolamento del Consorzio approvato dalla Prefettura), lo stesso non è ancora scaduto, e poiché il mese di Novembre 2017 è stato già pagato a tutti i dipendenti, il ritardo riguarda solo il mese di Dicembre 2017 e neppure per intero, visto che si è cercato di far fronte con le risorse disponibili ai bisogni più urgenti rappresentati da alcuni dipendenti. Questo Consorzio intende rassicurare tutti i dipendenti ed i consorziati che intende colmare nel più breve tempo possibile e man mano che affluiscono le risorse dei pagamenti anche questo breve ritardo accumulato, come proprio principio di rispetto per i dipendenti e per il loro lavoro, non certo per l'ingiustificata protesta della FLAI-CGIL che non potrà certo dispiacersi, poi, se anche per tener fede a tale doveroso principio, nella consapevolezza di dover retribuire tempestivamente i dipendenti, questo Consorzio dovrà a breve riattivare quella procedura di licenziamento collettivo che era stata provvisoriamente sospesa per le esigenze di servizio e per garantire anche ulteriori mesi di pieno lavoro a tutto l'organico del Consorzio. Tale manifestazione di responsabilità non è stata evidentemente apprezzata dalla FLAI-CGIL ed il Consorzio, oggi più di ieri, è quindi costretto ad adeguare i suoi costi alle entrate disponibili anche mediante la riduzione del proprio organico all'esclusivo fine di garantire la sopravvivenza del Consorzio stesso, il posto di lavoro alla maggior parte possibile dei dipendenti e la maggiore sicurezza nelle campagne, anche in supplenza alle funzioni proprie degli Enti Pubblici (Stato, Regione e Comune) senza ricevere dagli stessi enti alcun contributo», conclude Zinni.
«E' semplicemente stupefacente la immotivata protesta urlata dalla FLAI-CGIL circa il ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti del Consorzio.
I dirigenti della FLAI-CGIL, come il proprio rappresentante sindacale aziendale, alla pari degli altri dipendenti tutti, sono perfettamente a conoscenza e consapevoli delle difficoltà finanziarie del Consorzio, avendo discusso per mesi e mesi della necessità di ridurre il personale per adeguare i costi ai ricavi, con una procedura di licenziamento collettivo per n.10 dipendenti, esaurita già nel mese di luglio scorso, alla quale il Consiglio Direttivo del Consorzio ha deciso temporaneamente di soprassedere per non danneggiare la capacità di vigilanza nei campi, proprio nel periodo della raccolta delle olive, pur consapevole di correre il rischio di ritardare il pagamento di qualche stipendio ai dipendenti, sempre e comunque per un numero di mesi inferiore a quanto verificatosi nel passato».
Zinni spiega che «se si considera che per contratto collettivo di lavoro lo stipendio del mese di Gennaio deve essere corrisposto entro il 20 del mese successivo (ai sensi dell'art. 53 del Regolamento del Consorzio approvato dalla Prefettura), lo stesso non è ancora scaduto, e poiché il mese di Novembre 2017 è stato già pagato a tutti i dipendenti, il ritardo riguarda solo il mese di Dicembre 2017 e neppure per intero, visto che si è cercato di far fronte con le risorse disponibili ai bisogni più urgenti rappresentati da alcuni dipendenti. Questo Consorzio intende rassicurare tutti i dipendenti ed i consorziati che intende colmare nel più breve tempo possibile e man mano che affluiscono le risorse dei pagamenti anche questo breve ritardo accumulato, come proprio principio di rispetto per i dipendenti e per il loro lavoro, non certo per l'ingiustificata protesta della FLAI-CGIL che non potrà certo dispiacersi, poi, se anche per tener fede a tale doveroso principio, nella consapevolezza di dover retribuire tempestivamente i dipendenti, questo Consorzio dovrà a breve riattivare quella procedura di licenziamento collettivo che era stata provvisoriamente sospesa per le esigenze di servizio e per garantire anche ulteriori mesi di pieno lavoro a tutto l'organico del Consorzio. Tale manifestazione di responsabilità non è stata evidentemente apprezzata dalla FLAI-CGIL ed il Consorzio, oggi più di ieri, è quindi costretto ad adeguare i suoi costi alle entrate disponibili anche mediante la riduzione del proprio organico all'esclusivo fine di garantire la sopravvivenza del Consorzio stesso, il posto di lavoro alla maggior parte possibile dei dipendenti e la maggiore sicurezza nelle campagne, anche in supplenza alle funzioni proprie degli Enti Pubblici (Stato, Regione e Comune) senza ricevere dagli stessi enti alcun contributo», conclude Zinni.