Politica
Ospedale di Andria, Ventola: «La coperta corta della sanità»
Il Consigliere Regionale dei Conservatori e Riformisti parla di BAT
Andria - venerdì 12 febbraio 2016
«Il territorio della Bat non potrà più consentire l'ennesima presa in giro, è inaccettabile che si sia bistrattati a questo modo" è questa la riflessione ed allo stesso tempo l'appello che il Consigliere Regionale Francesco Ventola ha voluto reiterare sulla questione del limitato numero dei posti letto e sulla necessità di azioni concrete per la realizzazione del nuovo ospedale di Andria. «Il tema - ha commentato ancora il Consigliere dei Conservatori e Riformisti della Puglia -, torna a più riprese per farne bandiera di campanili, legittimo per carità, o per rappresentare lo stato di sofferenza. Ogni sacrosanto giorno ha il suo carico di difficoltà, di bisogni senza dritto di cittadinanza, finché inascoltati. Ci si potrebbe soffermare e molto sulle responsabilità dirette ed indirette della sinistra che governa la Puglia da oltre un decennio, o sul camaleontismo e sui limiti nel saper rappresentare le istanze della gente da parte di amministratori locali in evidente contraddizione. In questa fase, però, nulla di utile ne deriverebbe: alimenteremmo una guerra tra poveri con scaramucce lessicali di chi la racconta meglio».
«Nonostante le scelte avversate - dice Ventola - la Regione Puglia ha adottato i Piani di rientro e di riordino ospedaliero con i quali ha imposto la chiusura di ospedali e reparti: Spinazzola, Minervino, Trani e Canosa ne hanno fatto le spese. In mancanza di profondi ravvedimenti, secondo noi possibili solo con un alternanza politica di centrodestra alla guida dell'Ente come i fatti hanno dimostrato, le scelte sono state compiute. Perciò da quelle bisogna partire se non si vuole illudere le persone o eludere i problemi. Infatti, piuttosto che parlare di polo di emergenza/urgenza, è proprio l'ospedale di Andria ed il territorio al cui servizio è stato pensato, ad essere "in " emergenza/urgenza. Con l'insediamento della Giunta Emiliano la questione, molto discussa in campagna elettorale, è stata immediatamente evidenziata ma senza esito. Oltre Trani, finché non si realizzano radicali e solutivi interventi, i destini degli attuali presidi ospedalieri di Andria e Canosa, in particolare, non potranno che essere affidati alla perizia ed al buon senso della direzione della Asl nell'interesse dei pazienti. Ai primi di gennaio, con una personale interrogazione urgente ho riproposto il tema in Consiglio Regionale ponendo, in conclusione, tre sintetici quesiti per il nuovo ospedale: 1. se è stato mai redatto un progetto tecnico; 2. quali siano le fonti di finanziamento; 3. quali impegni l'Amministrazione Regionale intenda assumere per la sua effettiva realizzazione a fronte delle insostenibili difficoltà che ogni giorno ricadono sul bacino di riferimento, sulle persone, oltre che sulla dignità e sulla responsabilità degli operatori sanitari».
«Ancora. Per "prendere il toro per le corna" e superare l'impasse - dice ancora Ventola - in occasione dell'approvazione del Bilancio 2016 dei giorni scorsi ho proposto un emendamento - munito dei favorevoli pareri tecnici - per finanziare la redazione del progetto utilizzando le risorse della "Missione 13, Programma 1, Titolo 1". Obiettivi? avere la concreta cantierabilità dell'opera, ridurre l'attesa infruttuosa ed eliminare ogni possibile alibi. All'invito di Emiliano a ritirare l'emendamento, l'assessore ai Lavori Pubblici Giannini ha aggiunto la promessa che se ne farà carico anche ponendo tale realizzazione tra gli obiettivi da raggiungere del Direttore Generale, pena la valutazione dell'incarico e le conseguenze economiche negative sui relativi premi di produttività se non la stessa decadenza. Potenziamento della medicina territoriale e progettazione/realizzazione nuovo ospedale. Per questi traguardi mi piacerebbe l'unità di intenti senza il gioco a nascondino con una coperta, al momento, troppo piccola».
«Nonostante le scelte avversate - dice Ventola - la Regione Puglia ha adottato i Piani di rientro e di riordino ospedaliero con i quali ha imposto la chiusura di ospedali e reparti: Spinazzola, Minervino, Trani e Canosa ne hanno fatto le spese. In mancanza di profondi ravvedimenti, secondo noi possibili solo con un alternanza politica di centrodestra alla guida dell'Ente come i fatti hanno dimostrato, le scelte sono state compiute. Perciò da quelle bisogna partire se non si vuole illudere le persone o eludere i problemi. Infatti, piuttosto che parlare di polo di emergenza/urgenza, è proprio l'ospedale di Andria ed il territorio al cui servizio è stato pensato, ad essere "in " emergenza/urgenza. Con l'insediamento della Giunta Emiliano la questione, molto discussa in campagna elettorale, è stata immediatamente evidenziata ma senza esito. Oltre Trani, finché non si realizzano radicali e solutivi interventi, i destini degli attuali presidi ospedalieri di Andria e Canosa, in particolare, non potranno che essere affidati alla perizia ed al buon senso della direzione della Asl nell'interesse dei pazienti. Ai primi di gennaio, con una personale interrogazione urgente ho riproposto il tema in Consiglio Regionale ponendo, in conclusione, tre sintetici quesiti per il nuovo ospedale: 1. se è stato mai redatto un progetto tecnico; 2. quali siano le fonti di finanziamento; 3. quali impegni l'Amministrazione Regionale intenda assumere per la sua effettiva realizzazione a fronte delle insostenibili difficoltà che ogni giorno ricadono sul bacino di riferimento, sulle persone, oltre che sulla dignità e sulla responsabilità degli operatori sanitari».
«Ancora. Per "prendere il toro per le corna" e superare l'impasse - dice ancora Ventola - in occasione dell'approvazione del Bilancio 2016 dei giorni scorsi ho proposto un emendamento - munito dei favorevoli pareri tecnici - per finanziare la redazione del progetto utilizzando le risorse della "Missione 13, Programma 1, Titolo 1". Obiettivi? avere la concreta cantierabilità dell'opera, ridurre l'attesa infruttuosa ed eliminare ogni possibile alibi. All'invito di Emiliano a ritirare l'emendamento, l'assessore ai Lavori Pubblici Giannini ha aggiunto la promessa che se ne farà carico anche ponendo tale realizzazione tra gli obiettivi da raggiungere del Direttore Generale, pena la valutazione dell'incarico e le conseguenze economiche negative sui relativi premi di produttività se non la stessa decadenza. Potenziamento della medicina territoriale e progettazione/realizzazione nuovo ospedale. Per questi traguardi mi piacerebbe l'unità di intenti senza il gioco a nascondino con una coperta, al momento, troppo piccola».