Politica
Ospedale di Andria, Colasuonno: «Serve visione strategica»
Lettera aperta del gruppo Progetto Andria al neo Direttore della ASL
Andria - sabato 14 marzo 2015
8.01
E' una lettera aperta del gruppo politico Progetto Andria al neo Direttore Generale della ASL BT, Ottavio Narracci, a portare all'attenzione lo stato dell'Ospedale "Bonomo" di Andria. L'invito è quello di incontrare i politici locali per discutere di quella che deve essere la "visione strategica" futura. «Manifestiamo apprezzamento per il lavoro di Narracci - ha scritto Pasquale Colasuonno in rappresentanza del Gruppo di Progetto Andria - fatto finora di approfondimenti e conoscenza sul campo. Allo stato, ci risulta difficile prevedere e immaginare quali potranno essere le determinazioni in merito alla organizzazione della nostra ASL. Purtroppo non giungono voci e commenti che tranquillizzano gli operatori nè gli utenti, a cui è necessario garantire i LEA. Siamo consapevoli che le problematiche sono tante e tutte parimenti rilevanti; così come siamo consapevoli che la situazione della Sanità locale è resa ancora più complessa da parametri regionali alquanto penalizzanti, ma sopratutto da una visione asfittica e centralizzata della gestione, paragonabile ad un collo di bottiglia, per cui ogni cosa è rallentata. E' nota la carenza generale del personale ma sopratutto è del tutto evidente la sperequazione tra un presidio dedicato all'Emergenza Urgenza, altro presidio dedicato all'Onco-Ematologia ed ancora agli Infettivi, non trascurando il territorio fermo nel guado tra prevenzione e assistenza sanitaria assistita».
Quello che serve secondo Colasuonno è proprio un cambio di rotta nella struttura organizzativa: «Ciò richiede ingenti somme ma sopratutto, ci consenta, "visione strategica" che non può essere gestita con i numeri ma, sopratutto, dalla qualità degli stessi - ha detto ancora Colasuonno - In quest'ottica nel 2011 e nel 2012 l'assise cittadina di Andria, con seduta monotematica e con l'assenso dell'assessore regionale dell'epoca, ha deliberato con precisione, dopo un lungo percorso concertativo, l'assetto Ospedaliero che la Città di Andria, con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, deve avere per consentire il proseguimento della propria vocazione di ospedale di Emergenza Urgenza. Agli scriventi tale documento resta l'unico atto valido da cui partire, anche se purtroppo non è stato ancora attuato! In quel documento si cerca di dare un minimo di dignità a ciò che oggi è il vero problema e cioè la mancanza di risposte e prospettive del nosocomio, caratterizzato, per iniziare, dalla carenza di ben sei Dirigenti di Struttura Complessa (ex Primari)».
Nel documento licenziato dall'assise comunale diversi erano gli argomenti trattati: «Dequalificazione dei Dirigenti Medici che hanno dato la loro vita nello studio di specialità quali ORL, OC., Ch.Pl e oggi sono accorpate, quando va bene, in un unico calderone con la conseguenza di veder svanire la propria professionalità e le specialità che il territorio ha sempre avuto - dice ancora Colasuonno - Attrezzature obsolete, gestite da un modello organizzativo sempre più burocratico che ingessa e non dà la giusta gratificazione e visibilità a chi la Sanità la fa tutti i giorni sul campo (che sia operatorio o territoriale/ambulatoriale), cercando di dare il meglio di sé. Non c'é, nonostante il continuo rimaneggiare delle dotazioni organiche, un calcolo condiviso dei carichi di lavoro per il personale di comparto per un'assistenza sanitaria decorosa. Progetto Andria ritiene - ha concluso Colasuonno - necessario un incontro al fine di conoscere direttamente in che modo realizzare le deliberazioni del Consiglio Comunale n. 6 del 21 febbraio 2011 e della delibera n. 43 dell'11 giugno 2012».
Quello che serve secondo Colasuonno è proprio un cambio di rotta nella struttura organizzativa: «Ciò richiede ingenti somme ma sopratutto, ci consenta, "visione strategica" che non può essere gestita con i numeri ma, sopratutto, dalla qualità degli stessi - ha detto ancora Colasuonno - In quest'ottica nel 2011 e nel 2012 l'assise cittadina di Andria, con seduta monotematica e con l'assenso dell'assessore regionale dell'epoca, ha deliberato con precisione, dopo un lungo percorso concertativo, l'assetto Ospedaliero che la Città di Andria, con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, deve avere per consentire il proseguimento della propria vocazione di ospedale di Emergenza Urgenza. Agli scriventi tale documento resta l'unico atto valido da cui partire, anche se purtroppo non è stato ancora attuato! In quel documento si cerca di dare un minimo di dignità a ciò che oggi è il vero problema e cioè la mancanza di risposte e prospettive del nosocomio, caratterizzato, per iniziare, dalla carenza di ben sei Dirigenti di Struttura Complessa (ex Primari)».
Nel documento licenziato dall'assise comunale diversi erano gli argomenti trattati: «Dequalificazione dei Dirigenti Medici che hanno dato la loro vita nello studio di specialità quali ORL, OC., Ch.Pl e oggi sono accorpate, quando va bene, in un unico calderone con la conseguenza di veder svanire la propria professionalità e le specialità che il territorio ha sempre avuto - dice ancora Colasuonno - Attrezzature obsolete, gestite da un modello organizzativo sempre più burocratico che ingessa e non dà la giusta gratificazione e visibilità a chi la Sanità la fa tutti i giorni sul campo (che sia operatorio o territoriale/ambulatoriale), cercando di dare il meglio di sé. Non c'é, nonostante il continuo rimaneggiare delle dotazioni organiche, un calcolo condiviso dei carichi di lavoro per il personale di comparto per un'assistenza sanitaria decorosa. Progetto Andria ritiene - ha concluso Colasuonno - necessario un incontro al fine di conoscere direttamente in che modo realizzare le deliberazioni del Consiglio Comunale n. 6 del 21 febbraio 2011 e della delibera n. 43 dell'11 giugno 2012».