Vita di città
Bonomo, la cardiologia di Andria secondo centro in Puglia per risoluzione infarti miocardio
Tra i pochissimi centri ad occuparsi di crioablazione e trattamento della cardiopatia strutturale. VIDEO
Andria - giovedì 19 ottobre 2023
10.07
Dopo l'apertura nel 2021 della sala di elettrofisiologia, l'Unità Operativa Complessa di Cardiologia HUB con UTIC, diretta dal dott. Francesco Bartolomucci, presso l'Ospedale "Bonomo" di Andria continua la sua evoluzione. "Quest'anno, oltre al trattamento ablativo delle aritmie destre (TPS, TA, Flutrter atriale e SEF) - dichiara il dottore - si è effettuata anche l'ablazione della fibrillazione atriale mediante crioablazione, e siamo tra i pochi centri in Puglia ad utilizzare questa metodica. Si opera tramite un particolare catetere che consente di localizzare e congelare l'area del cuore responsabile dell'anomalia cardiaca. Altro dato importante, visto che è tra i quattro centri in Puglia ad occuparsene, è stato l'inizio del trattamento della cardiopatia strutturale con chiusura auricola sinistra e chiusura del forame ovale pervio, ovvero il cosiddetto buco al cuore". E ancora un altro primato della cardiologia dell'Ospedale Bonomo riguarda la risoluzione di infarti del miocardio: è il secondo centro in Puglia.
L'obiettivo di tutto questo è migliorare la qualità di vita dei pazienti e di conseguenza ridurre le ospedalizzazioni.
"La fibrillazione atriale è l'aritmia cardiaca più frequente nella popolazione generale ed è associata a rischio di ictus cerebrale – continua il dottor Bartolomucci - dovuto alla formazione di trombi che si formano all'interno del cuore e in particolar modo nell'auricola sinistra. Al fine di evitare tale evenienza, il paziente deve assumere terapia anticoagulante che, come dimostrano innumerevoli lavori, riduce in maniera significativa il rischio di eventi acuti cerebrali. Nei pazienti che, per svariati motivi, non possono assumere la terapia anticoagulante o sono ad alto rischio di sanguinamento, è necessario l'intervento di chiusura percutanea dell'auricola sinistra, procedura che oggi rappresenta una valida opzione terapeutica in questi soggetti".
Invece, il forame ovale pervio (FOP) è una condizione frequente in età adulta (circa 25% della popolazione). Il riscontro è spesso occasionale. Tuttavia, in una piccola quota di pazienti è possibile lo sviluppo di fenomeni di embolia paradossa con conseguenti eventi ischemici cerebrali sintomatici, in seguito ai quali si scopre la presenza di un FOP. "Tale fenomeno – spiega il dottore - è legato al passaggio improprio di piccoli materiali trombotici, gassosi o di altra natura dalle porzioni destre a quelle sinistre cardiache con conseguente immissione nel circolo sistemico. In questi pazienti la chiusura percutanea del forame ovale è indicata per evitare eventuali recidive dei fenomeni ischemici cerebrali. È un intervento di profilassi dell'ictus cardioembolico che recentemente è stato dimostrato superiore al solo trattamento antiaggregante in popolazioni ben selezionate di pazienti con pregresso evento ischemico cerebrale criptogenico".
Di questi traguardi e di altri temi scientifici se ne discuterà durante il congresso "CardioBat2023", che si terrà venerdì 20 e sabato 21 ottobre a Trani a Palazzo San Giorgio. Promosso e organizzato dal Dipartimento di Cardiologia dell'Asl BAT, diretto dal dott. Francesco Bartolomucci, con la collaborazione della Segreteria Organizzativa Intermeeting Sud (info 080.5482005) e il patrocinio di ANMCO e GISE, il congresso sarà occasione per fare il punto sulle strategie di prevenzione primaria e secondaria nel controllo dei fattori di rischio.
Venerdì 20 ottobre, nell'ambito della Sessione "Dislipidemie e cuore" sarà dedicato ampio spazio alla Lettura del prof. Antonio Moschetta sul tessuto adiposo viscerale e rischio cardiovascolare, dalla dieta alla terapia; sempre nella giornata del 20 Ottobre il prof. Pasquale Perrone Filardi, Presidente della SIC (Società italiana di Cardiologia), farà il punto sulla attualità in materia di dislipidemie.
Sabato 21 ottobre si approfondirà invece, tra i tanti panel, il tema della "Elettrofisiologia" con Massimo Grimaldi, presidente eletto dell'Anmco (Associazione Nazionale Cardiologi Ospedalieri) e con il prof. Massimo Tritto e i dottori Francesco Solimene e Riccardo Cappato, quest'ultimo ideatore del defibrillatore sottocutaneo.
La prontezza nella diagnosi e nel trattamento degli eventi acuti, quali infarto del miocardio e le aritmie ventricolari complesse, e le corrette strategie nella gestione del malato cardiovascolare permetteranno di ridurre la mortalità e la disabilità.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte prematura in Europa e contribuiscono al continuo aumento dei costi dell'assistenza sanitaria.
L'obiettivo di tutto questo è migliorare la qualità di vita dei pazienti e di conseguenza ridurre le ospedalizzazioni.
"La fibrillazione atriale è l'aritmia cardiaca più frequente nella popolazione generale ed è associata a rischio di ictus cerebrale – continua il dottor Bartolomucci - dovuto alla formazione di trombi che si formano all'interno del cuore e in particolar modo nell'auricola sinistra. Al fine di evitare tale evenienza, il paziente deve assumere terapia anticoagulante che, come dimostrano innumerevoli lavori, riduce in maniera significativa il rischio di eventi acuti cerebrali. Nei pazienti che, per svariati motivi, non possono assumere la terapia anticoagulante o sono ad alto rischio di sanguinamento, è necessario l'intervento di chiusura percutanea dell'auricola sinistra, procedura che oggi rappresenta una valida opzione terapeutica in questi soggetti".
Invece, il forame ovale pervio (FOP) è una condizione frequente in età adulta (circa 25% della popolazione). Il riscontro è spesso occasionale. Tuttavia, in una piccola quota di pazienti è possibile lo sviluppo di fenomeni di embolia paradossa con conseguenti eventi ischemici cerebrali sintomatici, in seguito ai quali si scopre la presenza di un FOP. "Tale fenomeno – spiega il dottore - è legato al passaggio improprio di piccoli materiali trombotici, gassosi o di altra natura dalle porzioni destre a quelle sinistre cardiache con conseguente immissione nel circolo sistemico. In questi pazienti la chiusura percutanea del forame ovale è indicata per evitare eventuali recidive dei fenomeni ischemici cerebrali. È un intervento di profilassi dell'ictus cardioembolico che recentemente è stato dimostrato superiore al solo trattamento antiaggregante in popolazioni ben selezionate di pazienti con pregresso evento ischemico cerebrale criptogenico".
Di questi traguardi e di altri temi scientifici se ne discuterà durante il congresso "CardioBat2023", che si terrà venerdì 20 e sabato 21 ottobre a Trani a Palazzo San Giorgio. Promosso e organizzato dal Dipartimento di Cardiologia dell'Asl BAT, diretto dal dott. Francesco Bartolomucci, con la collaborazione della Segreteria Organizzativa Intermeeting Sud (info 080.5482005) e il patrocinio di ANMCO e GISE, il congresso sarà occasione per fare il punto sulle strategie di prevenzione primaria e secondaria nel controllo dei fattori di rischio.
Venerdì 20 ottobre, nell'ambito della Sessione "Dislipidemie e cuore" sarà dedicato ampio spazio alla Lettura del prof. Antonio Moschetta sul tessuto adiposo viscerale e rischio cardiovascolare, dalla dieta alla terapia; sempre nella giornata del 20 Ottobre il prof. Pasquale Perrone Filardi, Presidente della SIC (Società italiana di Cardiologia), farà il punto sulla attualità in materia di dislipidemie.
Sabato 21 ottobre si approfondirà invece, tra i tanti panel, il tema della "Elettrofisiologia" con Massimo Grimaldi, presidente eletto dell'Anmco (Associazione Nazionale Cardiologi Ospedalieri) e con il prof. Massimo Tritto e i dottori Francesco Solimene e Riccardo Cappato, quest'ultimo ideatore del defibrillatore sottocutaneo.
La prontezza nella diagnosi e nel trattamento degli eventi acuti, quali infarto del miocardio e le aritmie ventricolari complesse, e le corrette strategie nella gestione del malato cardiovascolare permetteranno di ridurre la mortalità e la disabilità.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte prematura in Europa e contribuiscono al continuo aumento dei costi dell'assistenza sanitaria.