Cronaca
Operazione "Mercimonio", Lodispoto: «Nessun rilievo politico per la provincia, noi parte lesa»
La conferenza stampa del presidente della Bat
Andria - mercoledì 17 luglio 2024
14.18
«Nell'ambito di questa indagine non è stato sollevato alcun rilievo politico, ma i danni a livello di immagine e di organizzazione che la provincia ha subito sono evidenti». Così il presidente della provincia Bat Bernardo Lodispoto nel corso della conferenza stampa convocata per chiarire la posizione dell'ente nell'ambito dell'operazione della Guardia di Finanza denominata "Mercimionio" che ha visto il coinvolgimento di tre dirigenti della Bat.
«Due anni fa - ha spiegato Lodispoto - in occasione della perquisizione negli uffici provinciali a Barletta e di una perquisizione personale a carico di alcuni nostri dipendenti, ho provveduto, con una mia delibera a nominare l'avvocato Antonio La Scala, in qualità di difensore dell'Ente provincia per tutti quei reati che devono essere ancora determinati sulla base di indagine e che non conoscevamo minimamente. Abbiamo dichiarato la ferma volontà in caso di prosecuzione, di costituirci parte offesa nell'instaurando procedimento penale. Successivamente - ha aggiunto il presidente - abbiamo riunito l'ufficio provinciale disciplinare per adottare i provvedimenti previsti dalla norma in simili casi, abbiamo effettuato una rotazione ordinaria dei dipendenti e subito dopo c'è stato l'abbandono dell'impresa del cantiere (della discarica Cobema a Canosa ndr) con una risoluzione unilaterale contrattuale, che secondo noi è legittima e, con una riserva di danni, abbiamo nominato l'avvocato Dionigi che avvierà le relative e opportune azioni all'indomani dell'ultimazione del collaudo che spero quanto prima venga ultimato, per tutta una serie di conseguenze che si sono verificate».
Alla luce di questo i danni per la provincia sono notevoli «l'effetto negativo - ha evidenziato il presidente - oltre che a livello di immagine si ha anche dal punto di vista organizzativo. Essendo una provincia di secondo livello, avevamo già difficoltà con le risorse umane, oltre a quelle finanziarie e adesso per i settori interessati dalla vicenda dobbiamo impegnare i dipendenti con un carico maggiore al pari dell'unico dirigente che ci è rimasto. Per ovviare a questa situazione stiamo tentando di chiedere alla Regione un supporto di collaboratori per tre mesi al fine di capire come muoverci, poi per settembre avevamo già programmato l'indizione di nuovi concorsi, oltre al sollecito che stiamo facendo al Ministero della Coesione per ricevere otto tecnici a titolo gratuito. Dovremmo darci da fare per affrontare le conseguenze di questa vicenda che ha determinato ulteriore carenza di personale».
«Due anni fa - ha spiegato Lodispoto - in occasione della perquisizione negli uffici provinciali a Barletta e di una perquisizione personale a carico di alcuni nostri dipendenti, ho provveduto, con una mia delibera a nominare l'avvocato Antonio La Scala, in qualità di difensore dell'Ente provincia per tutti quei reati che devono essere ancora determinati sulla base di indagine e che non conoscevamo minimamente. Abbiamo dichiarato la ferma volontà in caso di prosecuzione, di costituirci parte offesa nell'instaurando procedimento penale. Successivamente - ha aggiunto il presidente - abbiamo riunito l'ufficio provinciale disciplinare per adottare i provvedimenti previsti dalla norma in simili casi, abbiamo effettuato una rotazione ordinaria dei dipendenti e subito dopo c'è stato l'abbandono dell'impresa del cantiere (della discarica Cobema a Canosa ndr) con una risoluzione unilaterale contrattuale, che secondo noi è legittima e, con una riserva di danni, abbiamo nominato l'avvocato Dionigi che avvierà le relative e opportune azioni all'indomani dell'ultimazione del collaudo che spero quanto prima venga ultimato, per tutta una serie di conseguenze che si sono verificate».
Alla luce di questo i danni per la provincia sono notevoli «l'effetto negativo - ha evidenziato il presidente - oltre che a livello di immagine si ha anche dal punto di vista organizzativo. Essendo una provincia di secondo livello, avevamo già difficoltà con le risorse umane, oltre a quelle finanziarie e adesso per i settori interessati dalla vicenda dobbiamo impegnare i dipendenti con un carico maggiore al pari dell'unico dirigente che ci è rimasto. Per ovviare a questa situazione stiamo tentando di chiedere alla Regione un supporto di collaboratori per tre mesi al fine di capire come muoverci, poi per settembre avevamo già programmato l'indizione di nuovi concorsi, oltre al sollecito che stiamo facendo al Ministero della Coesione per ricevere otto tecnici a titolo gratuito. Dovremmo darci da fare per affrontare le conseguenze di questa vicenda che ha determinato ulteriore carenza di personale».