Cronaca
Open day in Moschea ad Andria: un mix di culture contro la paura
Tanti cittadini andriesi a "piedi nudi" per scoprire la struttura di Via Rosmini. Resta l'incubo aggressioni: «E' urgente l'intervento delle istituzioni»
Andria - mercoledì 15 maggio 2013
14.16
L'Open Day della Moschea di Andria è stato un mix di culture per combattere la paura. Cittadini di ogni estrazione sociale a "piedi nudi" nella struttura di Via Rosmini ad Andria per scoprire tradizioni religiose, sociali e culinarie dell'islamismo. I "vicini di casa" della Moschea «una cultura diversa, ma questo quartiere è sicuramente arricchito dalla loro presenza», il Vice Presidente di Puglia della Comunità Islamica Italiana, Sharif Lorenzini «dobbiamo aprirci al territorio per far capire che la convivenza, l'uguaglianza e la pace sono valori essenziali che cerchiamo di perseguire senza se e senza ma», dalla comunità di Trani Amina «siamo contro i terroristi e chi vuole far del male ad altra gente, cercate di capire la nostra cultura, qui ad Andria siamo sempre stati trattati benissimo», il portavoce della Comunità Islamica andriese, Salah «ora c'è un problema sicurezza, con aggressioni costanti ed è urgente l'intervento delle istituzioni».
I nodi della vicenda risiedono tutti in queste dichiarazioni spontanee e raccolte in diversi momenti del lungo pomeriggio di sabato scorso in Moschea: si è iniziato alle ore 17 per terminare alle 22 inoltrate con il susseguirsi di ingressi ed uscite, preghiere e canti, incensi e thè, sino ad arrivare al couscous tipico, ai saluti ed alle prospettive. La piccola, ma importante Comunità Islamica andriese, infatti, ha accolto con soddisfazione l'arrivo di molti andriesi e l'annunciato arrivo del Sindaco, Nicola Giorgino, ha ulteriormente rinfocolato le speranze di poter esporre al Primo Cittadino tutte le preoccupazioni di questo momento. Dalla notizia della possibile "cellula terroristica" ad Andria, infatti, uomini e ragazzi extracomunitari non trovano più lavoro per le campagne nei tradizionali raduni di Porta Castello e sono sempre più frequenti le aggressioni ingiustificate e senza senso in Piazza Catuma. La forte richiesta è stata, per tutti, quella di poter esporre queste paure al Sindaco, non giunto in Moschea per impegni dell'ultima ora, e che dovrebbe ricevere una delegazione della Comunità nei prossimi giorni. E' necessario ristabilire serenità e sicurezza per evitare che si prosegua in una spirale di violenza e stupida paura. L'Open Day in Moschea è stata un'occasione di integrazione ed accoglienza, un piccolo tassello per conoscere e capire.
I nodi della vicenda risiedono tutti in queste dichiarazioni spontanee e raccolte in diversi momenti del lungo pomeriggio di sabato scorso in Moschea: si è iniziato alle ore 17 per terminare alle 22 inoltrate con il susseguirsi di ingressi ed uscite, preghiere e canti, incensi e thè, sino ad arrivare al couscous tipico, ai saluti ed alle prospettive. La piccola, ma importante Comunità Islamica andriese, infatti, ha accolto con soddisfazione l'arrivo di molti andriesi e l'annunciato arrivo del Sindaco, Nicola Giorgino, ha ulteriormente rinfocolato le speranze di poter esporre al Primo Cittadino tutte le preoccupazioni di questo momento. Dalla notizia della possibile "cellula terroristica" ad Andria, infatti, uomini e ragazzi extracomunitari non trovano più lavoro per le campagne nei tradizionali raduni di Porta Castello e sono sempre più frequenti le aggressioni ingiustificate e senza senso in Piazza Catuma. La forte richiesta è stata, per tutti, quella di poter esporre queste paure al Sindaco, non giunto in Moschea per impegni dell'ultima ora, e che dovrebbe ricevere una delegazione della Comunità nei prossimi giorni. E' necessario ristabilire serenità e sicurezza per evitare che si prosegua in una spirale di violenza e stupida paura. L'Open Day in Moschea è stata un'occasione di integrazione ed accoglienza, un piccolo tassello per conoscere e capire.