Procura di Trani conferenza stampa sull'omicidio Quercia
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Cronaca

Omicidio Quercia: indagini lampo, risolto in 10 ore

Fermato dai Carabinieri il proprietario della villetta 80enne

Sì sarebbe potuto pensare ad un crimine di mala ed una possibile escalation della tensione criminale ad Andria. Invece, il Procuratore Capo della Procura di Trani, Carlo Maria Capristo, ci ha tenuto a specificare che si tratta di un crimine efferato compiuto probabilmente da un uomo ritenuto padre padrone e violento dai familiari stessi. È la possibile risoluzione rapidissima dell'omicidio Quercia di ieri mattina ad Andria. Quattro colpi d'arma da fuoco in più punti del corpo a partire dal polpaccio per arrivare alla scapola passando per schiena e petto, esplosi da una pistola non ancora rinvenuta ma presumibilmente l'unica che manca nella disponibilità dell'80enne proprietario della villetta in Contrada Coppe in cui l'omicidio si è consumato. Il 55enne, Nicola Quercia, un ambulante andriese incensurato, avrebbe svolto alcuni lavoretti saltuari nella villetta per conto del proprietario.

I Carabinieri di Andria guidati dal Maggiore Massimiliano Occhiogrosso e coordinati dal PM Michele Ruggiero, hanno chiuso le indagini in 10 ore con l'arresto in carcere di Pasquale Cristiani, 80enne andriese con un precedente specifico in un caso di omicidio colposo di molti anni fa. Per l'uomo il fermo di P.G. e la richiesta di convalida al GIP con l'accusa di omicidio con l'aggravante della premeditazione oltre che la detenzione d'armi abusiva. Dai rilievi e dagli interrogatori effettuati direttamente nella villetta, nella mattinata di ieri, è emersa tutta la violenta personalità dell'uomo e sembra che alla base dell'omicidio ci possa essere il mancato pagamento di un debito. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, nella mattinata di ieri i due hanno fissato un appuntamento proprio nella villetta con almeno due telefonate intercorse, di cui l'ultima prima dell'incontro alle 8.47. Il 55enne è giunto al luogo dell'incontro con la sua autovettura mentre il proprietario della villetta accompagnato dal genero.

Determinante sembra esser stata, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la testimonianza proprio del genero che, lasciato l'uomo, avrebbe udito gli spari tornando sul posto e provando a fermare l'80enne che ha continuato a sparare. Spaventato, il genero, ha raccontato di esser fuggito. Dalle 9, ora presumibile del decesso dell'uomo, è passata circa un'ora sino a quando l'avvocato, interpellato dal genero stesso, ha telefonato al 118 ed ai Carabinieri giunti poco dopo sul posto. Lì ad attenderli il proprietario della villetta, l'uomo 80enne, che ha più volte provato a negare tutto sino a chiudersi in un silenzio mai cessato.

Questa la ricostruzione degli inquirenti che hanno ritenuto necessaria la detenzione in carcere dell'uomo, nonostante l'età, visto anche il profilo ed il quadro della situazione emerso durante le indagini ed in particolare durante gli interrogatori di familiari e conoscenti. Restano tuttavia in corso le ricerche dell'arma del delitto, un pistola calibro 7.65, arma nella disponibilità dell'80enne e legalmente detenuta ma non ritrovata nell'abitazione dell'uomo dopo un controllo di rito. «Non si tratta di un crimine legato alla criminalità organizzata» ha specificato il Procuratore Capo Capristo che ha ringraziato i Carabinieri di Andria per il gran lavoro svolto in sole 10 ore. Ringraziamento rilanciato anche dal Colonnello Rosario Castello, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari che ha specificato la perfetta sinergia tra i diversi attori in campo, Procura e Carabinieri.
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