Religioni
"Odio la Chiesa", la riflessione del Vescovo Mons. Mansi
A seguito di quanto è avvenuto sabato scorso sulle mura di Casa Accoglienza “S. Maria Goretti”
Andria - mercoledì 26 ottobre 2016
A seguito di quanto è avvenuto sabato scorso, 22 ottobre, sulle mura della Casa Accoglienza "S. Maria Goretti" della Diocesi di Andria, in via Quarti, dove è stata scritta la frase: "Odio la Chiesa", il Vescovo della Diocesi di Andria, Mons. Luigi Mansi, ha rilasciato la seguente riflessione:
«Sono stato informato che sabato 22 ottobre, mentre ero con la comunità diocesana all'udienza giubilare, di Papa Francesco, in Piazza S. Pietro a Roma, sulle mura della Casa Accoglienza "S. Maria Goretti", in via Quarti, 11, è comparsa la scritta "ODIO LA CHIESA" – scrive il Vescovo di Andria, Mons. Luigi Mansi -. Non posso nascondere il mio rammarico, dovuto al fatto che io sono il Vescovo e quindi il Pastore della Chiesa di Andria, mi chiedo: sarà un battezzato? Se sì, allora, il rammarico è ancora più forte, perché si tratta di un figlio che odia sua madre e la sua casa.
Nella riflessione che voglio fare mi vengono in aiuto, profondamente illuminanti, alcune parole del cardinale Walter Kasper: "Giovanni XXIIII nel suo celebre discorso di apertura del concilio Vaticano II ha parlato del futuro con un ottimismo che oggi ci sembra quasi ingenuo ed ha promesso alla Chiesa una nuova pentecoste. Dopo questa fase, relativamente breve, di fioritura, la Chiesa ha tuttavia ripreso ad aver paura del suo proprio coraggio.
Si ha ora di nuovo paura del rischio, che libertà e futuro comportano, e ci si è votati in larga parte ad un'opera di conservazione e di restaurazione. Tuttavia se la Chiesa diventa l'asilo di quanti cercano riposo e riparo nel passato, non deve meravigliarsi se i giovani le voltano le spalle, e cercano il futuro presso ideologie e utopie di salvezza, che promettono di riempire il vuoto che la paura della Chiesa ha lasciato libero.
Non so chi è l'autore di quella scritta: "ODIO LA CHIESA" ma sento che si tratta di un fratello e figlio nella fede, con il quale desidero sedermi accanto per dialogare e magari aiutarlo a conoscere di più la Chiesa, per amarla in tutta verità. E in un dialogo fraterno e amicale, gli porrei subito queste domande. E vorrei dirgli: "Perché odi la Chiesa? Cosa ti ha fatto? O quale tipo di chiesa hai conosciuto o conosci?
Questo perché, se noi uomini di Chiesa, ti abbiamo deluso o scandalizzato, per qualche nostro comportamento, non conforme alla Parola di Dio che annunciamo, aiutaci a cambiare, se veramente vuoi lanciarci un messaggio e non semplicemente nasconderti dietro uno slogan. Ti chiedo ancora: quanto hai scritto lo dici da te stesso o sono gli ambienti che frequenti che te l'hanno suggerito o insegnato? La Chiesa, sia quella istituzionale come anche l'intero Popolo di Dio è una Madre, ama come un madre, agisce come madre.
Se mi dici che odi la Chiesa che odora di incenso e che si identifica solo con il culto, anche io sono d'accordo con te, anche se non parlerei di odio. La parola è troppo brutta per un cristiano. Se mi dici che vuoi la Chiesa libera da ogni compromesso con il potere, sono anche io d'accordo con te. Se mi dici che non vuoi una chiesa più presente nella vita delle persone, capace di accendere di speranza l'umanità, soprattutto quella che soffre ed è ai margini della considerazione umana ed ecclesiale, allora capisco cosa c'è dietro quella scritta. Ti invito a non essere miope a tal punto da non accorgerti, che quella scritta l'hai posta su un luogo dove la Chiesa esercita la sua maternità, verso i più poveri: i migranti, ma non solo questi ultimi, famiglie andriesi in difficoltà, anziani, persone sole e mandati via di casa, ragazze madri, donne abbandonate, papà separati, gente che nessuno più vuole…E tutto questo lo fa con la gratuità del cuore e con il contributo gratuito e volontario di tante persone, che senza ribalta e nel silenzio, "vengono a dare una mano".
Mi sai dire se nella tua vita hai conosciuto istituzioni o organismi che servono la promozione dell'uomo con gratuità, senza ricavarne alcun utile? Noi come Chiesa non volgiamo fare altro che servire l'uomo con la larghezza e l'abbondanza d'amore di Dio. Se condividi queste mie riflessioni, allora cancella prima dal tuo cuore e poi dalle mura di Casa Accoglienza il tuo odio per la Chiesa, e vieni da me e aiutami a costruire la Chiesa che insieme sogniamo. Ti benedico – conclude il Vescovo di Andria».
«Sono stato informato che sabato 22 ottobre, mentre ero con la comunità diocesana all'udienza giubilare, di Papa Francesco, in Piazza S. Pietro a Roma, sulle mura della Casa Accoglienza "S. Maria Goretti", in via Quarti, 11, è comparsa la scritta "ODIO LA CHIESA" – scrive il Vescovo di Andria, Mons. Luigi Mansi -. Non posso nascondere il mio rammarico, dovuto al fatto che io sono il Vescovo e quindi il Pastore della Chiesa di Andria, mi chiedo: sarà un battezzato? Se sì, allora, il rammarico è ancora più forte, perché si tratta di un figlio che odia sua madre e la sua casa.
Nella riflessione che voglio fare mi vengono in aiuto, profondamente illuminanti, alcune parole del cardinale Walter Kasper: "Giovanni XXIIII nel suo celebre discorso di apertura del concilio Vaticano II ha parlato del futuro con un ottimismo che oggi ci sembra quasi ingenuo ed ha promesso alla Chiesa una nuova pentecoste. Dopo questa fase, relativamente breve, di fioritura, la Chiesa ha tuttavia ripreso ad aver paura del suo proprio coraggio.
Si ha ora di nuovo paura del rischio, che libertà e futuro comportano, e ci si è votati in larga parte ad un'opera di conservazione e di restaurazione. Tuttavia se la Chiesa diventa l'asilo di quanti cercano riposo e riparo nel passato, non deve meravigliarsi se i giovani le voltano le spalle, e cercano il futuro presso ideologie e utopie di salvezza, che promettono di riempire il vuoto che la paura della Chiesa ha lasciato libero.
Non so chi è l'autore di quella scritta: "ODIO LA CHIESA" ma sento che si tratta di un fratello e figlio nella fede, con il quale desidero sedermi accanto per dialogare e magari aiutarlo a conoscere di più la Chiesa, per amarla in tutta verità. E in un dialogo fraterno e amicale, gli porrei subito queste domande. E vorrei dirgli: "Perché odi la Chiesa? Cosa ti ha fatto? O quale tipo di chiesa hai conosciuto o conosci?
Questo perché, se noi uomini di Chiesa, ti abbiamo deluso o scandalizzato, per qualche nostro comportamento, non conforme alla Parola di Dio che annunciamo, aiutaci a cambiare, se veramente vuoi lanciarci un messaggio e non semplicemente nasconderti dietro uno slogan. Ti chiedo ancora: quanto hai scritto lo dici da te stesso o sono gli ambienti che frequenti che te l'hanno suggerito o insegnato? La Chiesa, sia quella istituzionale come anche l'intero Popolo di Dio è una Madre, ama come un madre, agisce come madre.
Se mi dici che odi la Chiesa che odora di incenso e che si identifica solo con il culto, anche io sono d'accordo con te, anche se non parlerei di odio. La parola è troppo brutta per un cristiano. Se mi dici che vuoi la Chiesa libera da ogni compromesso con il potere, sono anche io d'accordo con te. Se mi dici che non vuoi una chiesa più presente nella vita delle persone, capace di accendere di speranza l'umanità, soprattutto quella che soffre ed è ai margini della considerazione umana ed ecclesiale, allora capisco cosa c'è dietro quella scritta. Ti invito a non essere miope a tal punto da non accorgerti, che quella scritta l'hai posta su un luogo dove la Chiesa esercita la sua maternità, verso i più poveri: i migranti, ma non solo questi ultimi, famiglie andriesi in difficoltà, anziani, persone sole e mandati via di casa, ragazze madri, donne abbandonate, papà separati, gente che nessuno più vuole…E tutto questo lo fa con la gratuità del cuore e con il contributo gratuito e volontario di tante persone, che senza ribalta e nel silenzio, "vengono a dare una mano".
Mi sai dire se nella tua vita hai conosciuto istituzioni o organismi che servono la promozione dell'uomo con gratuità, senza ricavarne alcun utile? Noi come Chiesa non volgiamo fare altro che servire l'uomo con la larghezza e l'abbondanza d'amore di Dio. Se condividi queste mie riflessioni, allora cancella prima dal tuo cuore e poi dalle mura di Casa Accoglienza il tuo odio per la Chiesa, e vieni da me e aiutami a costruire la Chiesa che insieme sogniamo. Ti benedico – conclude il Vescovo di Andria».