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Nuovo sit in dei "nastrini rossi docenti"

L'iniziativa ha come scopo quello di avere alta l’attenzione sulle problematiche della mobilità dei docenti

Candele rosse accese di speranza tra le mani e il nastrino rosso ai polsi, simbolo del triplice amore per la propria terra, la scuola e la famiglia. Così manifesteranno i docenti deportati dalla riforma la "buona scuola", i nastrini rossi docenti (Nrd), che venerdì 28 ottobre alle 18 si sono dati di nuovo appuntamento sotto il porticato della regione Puglia a Bari, insieme alle delegazioni dell'Abruzzo, della Basilicata e della Sicilia, mentre in contemporanea a Napoli i Nrd manifesteranno sotto il palazzo della Regione in via Santa Lucia e a Cosenza in piazza XI settembre.
Il nuovo sit in è stato organizzato in vista dell'appuntamento del 2 novembre prossimo in cui le organizzazioni sindacali ed il Miur decideranno delle sorti dei docenti deportati con la nuova mobilità.

Un sit in che avrà come scopo quello di continuare ad avere alta l'attenzione sulle problematiche legate alla mobilità dei docenti, dove migliaia di insegnanti, pur di svolgere la loro professione, sono stati costretti ad aderire al piano nazionale che li ha portati ad ottenere cattedre al centro nord Italia, quando le possibilità di insegnare al Sud ci sono. Ne sono l'esempio gli oltre 4 mila posti a tempo determinato, tra deroghe e organico di fatto messi a disposizione dall'Usr Puglia, l'ufficio scolastico regionale, a fronte dei 3mila e 200 docenti deportati dalla riforma in scuole del Centro-nord.

Cattedre messe a disposizione solo per l'anno 2016/2017 che però rendono bene l'idea che i docenti pugliesi sia a tempo indeterminato che i precari servono nella nostra Regione.
"Manovalanza intellettuale" formata nelle scuole del meridione per gli alunni e la società del Centro-sud. Un dato, quello dei posti non messi a disposizione per la mobilità ma che di fatto sono posti vacanti, che è comune in molte regioni meridionali e che purtroppo non ha potuto fermare quell'emorragia di professionisti dal Sud al Nord.
I professori pugliesi supportati dall'Istituzione regionale che lo scorso 21 luglio ha approvato all'unanimità la mozione "la buona scuola", a sostegno dei docenti pugliesi e che ha come primo firmatario Alfonso Pisicchio, presidente della VI Commissione Istruzione, oggi si sentono rappresentati dal movimento spontaneo dei nastrini rossi (simbolo di legame con la propria regione, la scuola e la famiglia) divenuto simbolo anche di unione e di speranza contagiando le altre regioni centro meridionali, perché la verità è che le cattedre al Sud ci sono e che i docenti, non sono troppi al Sud, ma troppo pochi!
E che dunque sarebbe giunto il momento di porre fine a quella emergenza sociale cui solo una "vera" buona scuola può fronteggiare.
Durante i sit in dei Nrd sono stati invitati i sindacati che siederanno al tavolo delle trattative con il Miur mercoledì prossimo e i Nrd, in quell'occasione chiederanno anticipazioni sulle soluzioni che verranno proposte al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini per ristabilire giustizia ed equità di trattamento.
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