
Politica
Nuovo ospedale. Sit in di Gioventù nazionale: «Sì al polo universitario!»
Annunciato l'avvio di una raccolta firme
Andria - martedì 1 aprile 2025
18.30
Un sit-in dinanzi all'ospedale "Lorenzo Bonomo", per denunciare l'eliminazione del Polo Universitario e relativo campus dal progetto del "Nuovo Ospedale di Andria": è quello effettuato da Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d'Italia, nella mattina di domenica 30 marzo. «Il Polo Universitario, e relativo Campus, non solo avrebbe garantito un'ulteriore qualifica per la sanità ma avrebbe offerto una preziosa opportunità per tanti giovani di Andria e della Provincia, ormai figlia di un Dio minore», dichiara Riccardo Alicino, presidente provinciale di Gioventù Nazionale, a margine della manifestazione. «Noi abbiamo denunciato la sua eliminazione dal progetto sin da subito, nel silenzio assordante della politica. Con questo sit-in sotto la pioggia battente, abbiamo dunque voluto ribadire il nostro SÌ al Polo Universitario e ricordare a Michele Emiliano che le promesse si mantengono! Casualmente poi il bando di gara verrà pubblicato a un mese dalle elezioni regionali: ma il nostro dissenso non verrà donato e si scaglierà certamente nelle urne».
La comunità giovanile, nel corso del flash-mob, ha anche annunciato una raccolta firme: «abbiamo deciso di impugnare quella che riteniamo essere una battaglia generazionale, una battaglia per il diritto allo studio, e lo faremo anche con una petizione che viaggerà per le città della Provincia. Ci chiediamo dov'è chi dovrebbe rappresentarci quando c'è da battere i pugni nei consessi che contano. Se si dice di amare e di voler rappresentare una città lo si fa sempre, senza se e senza ma, senza distinguo di sorta, senza accettare compromessi al ribasso, altrimenti si eviti di pontificare sul tema dell'emigrazione giovanile e del mancato sviluppo del territorio, spesso provocato da mere beghe campanilistiche», conclude Alicino.
La comunità giovanile, nel corso del flash-mob, ha anche annunciato una raccolta firme: «abbiamo deciso di impugnare quella che riteniamo essere una battaglia generazionale, una battaglia per il diritto allo studio, e lo faremo anche con una petizione che viaggerà per le città della Provincia. Ci chiediamo dov'è chi dovrebbe rappresentarci quando c'è da battere i pugni nei consessi che contano. Se si dice di amare e di voler rappresentare una città lo si fa sempre, senza se e senza ma, senza distinguo di sorta, senza accettare compromessi al ribasso, altrimenti si eviti di pontificare sul tema dell'emigrazione giovanile e del mancato sviluppo del territorio, spesso provocato da mere beghe campanilistiche», conclude Alicino.