Attualità
Nuovo ospedale, Sindaco Bruno: «Siamo fermi agli impegni assunti»
«Se c’e’ un altro disegno, allora il responsabile ci metta la faccia», dichiara il Primo cittadino
Andria - mercoledì 13 marzo 2024
6.00
Sul tema del nuovo ospedale, alla luce di tutti gli elementi emersi nel corso delle scorse ore, il sindaco di Andria Giovanna Bruno dichiara quanto segue.
«A mente fredda, e con le carte in mano, dico e sottolineo che Andria e la BAT non hanno l'anello al naso. Se lo mettesse in mente qualcuno, in maniera chiara ed inequivocabile. Non abbiamo l'anello al naso.
Le notizie apprese ieri al termine della prima commissione regionale hanno creato sgomento e incredulità e mi hanno imposto, come sono abituata a fare, un ulteriore approfondimento sulle carte perché sono le carte che parlano.
Provo a partire più o meno dall'inizio, anzi, dal 2012: la Puglia, a guida Nichi Vendola, nel Piano di Riordino e precisamente nella parte riguardante l'edilizia ospedaliera, stabilisce la costruzione di 5 nuovi ospedali (Monopoli-Fasano, Taranto, Andria, Melpignano e Molfetta-Bisceglie). E' poi la giunta regionale di Michele Emiliano, nel 2016, a decidere "la realizzazione del Nuovo Ospedale di Andria, quale sesto Ospedale di secondo livello, che comporterà la riconversione dell'Ospedale Lorenzo Bonomo".
Tanto in ottemperanza alla indicazione regionale di dotare ciascuna provincia di un ospedale di secondo livello (a Bari, per esempio, il Policlinico è classificato di secondo livello; così come a Lecce il Vito Fazzi e poi gli altri a Brindisi, Foggia e Taranto).
La BAT, a tutt'oggi, è l'unica provincia ancora sprovvista di tale presidio e attende con urgenza la realizzazione del Nuovo Ospedale di Andria in quanto ospedale di secondo livello (come acclarato anche nella recente Assemblea dei Sindaci, ad unanimità dei presenti).
Inizia l'iter progettuale del Nuovo Ospedale in contrada Macchie di Rose, con una dotazione iniziale di 386 posti letto (i 218 del Bonomo, cui aggiungere i 60 dell'ex Ospedale di Canosa di Puglia e i 108 dell'Ospedale di Corato), poi portati a 400. Numero, se vogliamo, notevolmente al di sotto della media di posti letto che spetterebbe alla nostra provincia, ma questa è un'altra storia.
Parlare di secondo livello significa prevedere già in fase di progettazione tutte le caratteristiche di un siffatto presidio: dalle discipline sanitarie alle sale operatorie, alla dotazione di personale, ai servizi aggiuntivi e connessi, nonché ad altri parametri ancora. Tutte cose che erano state correttamente previste nel Piano Clinico Gestionale pre-covid, validato dalla stessa Regione.
Sorvolo sull'iter (dalla dotazione economica iniziale di 139 milioni di euro agli extra costi riscontrati) e sulle amare lungaggini che ci hanno già interessato per tutto questo tempo, cioè da luglio 2021, quando ai piedi di Castel del Monte l'ambizioso progetto è stato presentato con tutto l'apparato regionale schierato e consapevole (non poteva essere diversamente).
Eccoci alla commissione regionale dell'11.3.2024, quando emerge un non meglio precisato "declassamento" dell'Ospedale di Andria da secondo a primo livello, a "parità di posti letto"!
Poi arriva la "smentita" dei vertici regionali: nessun declassamento. O, meglio, non è importante la classificazione (primo o secondo livello) ma il ruolo e le discipline che vengono attribuite al nuovo ospedale che saranno da secondo livello anche se l'ospedale non sarà classificato tale (!). Perché, spiega sempre la nota regionale, "in base alle previsioni del D.M. 70/2015 sono definiti ospedali di primo livello quelli che servono un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti con un numero di accessi annui appropriati superiore a 45.000. Sono invece definiti ospedali di secondo livello quelli che servono un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti, con un numero di accessi annui appropriati superiore a 70.000".
Ora, il D.M. 70/2015 è decisamente precedente al 2016, quando la Regione ha stabilito che Andria fosse ospedale di secondo livello. Così come è precedente al 2019, quando sempre la Regione ha confermato ripetutamente Andria come ospedale di secondo livello.
Non conosceva forse il bacino di utenza di riferimento? Mi sembra davvero assai strano o complicato da accettare come ragionamento.
Inoltre, pur non essendo in astratto noi appassionati di nomenclatura ma ancorati alla sostanza delle cose, non possiamo soprassedere sul fatto che alla sesta provincia "spetta" l'ospedale di secondo livello (quello di Andria) da espressa programmazione regionale, che non vi è motivo venga oggi disattesa.
Apprendo però dalle carte che la Regione, tramite il Dipartimento, si appella al suo regolamento n. 23 del 22.11.2019 quando, all'articolo 2 (classificazione delle strutture ospedaliere), nelle premesse, stabilisce che l'Ospedale di Andria è di primo livello.
Certo, questo è vero, come è vero che in quello stesso regolamento gli ospedali di Molfetta e Bisceglie, per esempio, sono classificati Ospedali di Base mentre con la nuova edilizia ospedaliera saranno Nuovo Ospedale di Primo Livello.
Esattamente come Andria, attualmente di primo livello ai sensi di quel regolamento regionale, sarà di secondo livello come da programmazione regionale della nuova edilizia ospedaliera del 2016, mai modificata. Anzi: rafforzata da una ulteriore delibera di giunta regionale del 2019.
Né può essere un regolamento ad alterare la natura programmatoria degli atti dell'esecutivo regionale.
Quindi, cortesemente, se qualcuno pensa di fare il gioco delle tre carte, si ricordasse che qui le carte le sappiamo leggere e le sappiamo anche far cantare.
Se poi dietro questi artifici si nasconde altro, allora chi li pone in essere ci mettesse la faccia, si esponesse sul territorio e venisse chiaramente a dire cosa ha in testa perché noi siamo fermi agli impegni assunti e ribaditi più volte dal Presidente della Regione Puglia, su cui non abbiamo motivo di dubitare: Nuovo Ospedale di Andria con 400 posti letto, di secondo livello, con copertura economica dell'opera (al netto di voci progettuali inutili rispetto alla funzionalità del presidio).
Impegno confermato a più riprese dall'assessore regionale Rocco Palese, dal Capo Dipartimento Vito Montanaro, dalla DG ASL BAT Tiziana Di Matteo e chi più ne ha più ne metta.
Impegno scandito più e più volte durante tutte le audizioni regionali a cui la mia amministrazione partecipa puntualmente dal 2021 in avanti. Mai sentito parlare di declassamento, mai sentito invocare questo regolamento del 2019 che oggi, scopro, aleggia da qualche settimana negli uffici regionali e che non accettiamo venga utilizzato per passare sopra le nostre teste e il nostro territorio.
L'impegno a realizzare il Nuovo Ospedale di Andria, di secondo livello, di 400 posti letto, vocato all'emergenza-urgenza, a servizio di tutta la sesta provincia, non è capotico, ma è supportato da atti mai sconfessati o modificati e rispetto ai quali ci aspettiamo solo i passaggi conclusivi e concludenti, avendo atteso finora con estrema pazienza e collaborazione.
Con il garbo istituzionale che ci contraddistingue e con la fermezza che ci è propria, essendo decorso già il mese di febbraio entro cui speravamo di averlo, chiediamo solo di conoscere il Piano Clinico Gestionale di un Ospedale di secondo livello, con tutte le caratteristiche e le specificità del secondo livello, dal numero di sale operatorie ai reparti, alle discipline, alla dotazione organica e strumentale, alla viabilità e a qualsivoglia altra voce connessa.
Così come attendiamo di poter andare in Consiglio Comunale (siamo pronti da un pezzo ma attediamo la Regione), per i profili urbanistici connessi al progetto dell'Ospedale di secondo livello, di 400 posti, vocato all'emergenza-urgenza, in agro di Andria e a servizio della BAT.
Al ribasso non accettiamo nulla. Nulla!».
«A mente fredda, e con le carte in mano, dico e sottolineo che Andria e la BAT non hanno l'anello al naso. Se lo mettesse in mente qualcuno, in maniera chiara ed inequivocabile. Non abbiamo l'anello al naso.
Le notizie apprese ieri al termine della prima commissione regionale hanno creato sgomento e incredulità e mi hanno imposto, come sono abituata a fare, un ulteriore approfondimento sulle carte perché sono le carte che parlano.
Provo a partire più o meno dall'inizio, anzi, dal 2012: la Puglia, a guida Nichi Vendola, nel Piano di Riordino e precisamente nella parte riguardante l'edilizia ospedaliera, stabilisce la costruzione di 5 nuovi ospedali (Monopoli-Fasano, Taranto, Andria, Melpignano e Molfetta-Bisceglie). E' poi la giunta regionale di Michele Emiliano, nel 2016, a decidere "la realizzazione del Nuovo Ospedale di Andria, quale sesto Ospedale di secondo livello, che comporterà la riconversione dell'Ospedale Lorenzo Bonomo".
Tanto in ottemperanza alla indicazione regionale di dotare ciascuna provincia di un ospedale di secondo livello (a Bari, per esempio, il Policlinico è classificato di secondo livello; così come a Lecce il Vito Fazzi e poi gli altri a Brindisi, Foggia e Taranto).
La BAT, a tutt'oggi, è l'unica provincia ancora sprovvista di tale presidio e attende con urgenza la realizzazione del Nuovo Ospedale di Andria in quanto ospedale di secondo livello (come acclarato anche nella recente Assemblea dei Sindaci, ad unanimità dei presenti).
Inizia l'iter progettuale del Nuovo Ospedale in contrada Macchie di Rose, con una dotazione iniziale di 386 posti letto (i 218 del Bonomo, cui aggiungere i 60 dell'ex Ospedale di Canosa di Puglia e i 108 dell'Ospedale di Corato), poi portati a 400. Numero, se vogliamo, notevolmente al di sotto della media di posti letto che spetterebbe alla nostra provincia, ma questa è un'altra storia.
Parlare di secondo livello significa prevedere già in fase di progettazione tutte le caratteristiche di un siffatto presidio: dalle discipline sanitarie alle sale operatorie, alla dotazione di personale, ai servizi aggiuntivi e connessi, nonché ad altri parametri ancora. Tutte cose che erano state correttamente previste nel Piano Clinico Gestionale pre-covid, validato dalla stessa Regione.
Sorvolo sull'iter (dalla dotazione economica iniziale di 139 milioni di euro agli extra costi riscontrati) e sulle amare lungaggini che ci hanno già interessato per tutto questo tempo, cioè da luglio 2021, quando ai piedi di Castel del Monte l'ambizioso progetto è stato presentato con tutto l'apparato regionale schierato e consapevole (non poteva essere diversamente).
Eccoci alla commissione regionale dell'11.3.2024, quando emerge un non meglio precisato "declassamento" dell'Ospedale di Andria da secondo a primo livello, a "parità di posti letto"!
Poi arriva la "smentita" dei vertici regionali: nessun declassamento. O, meglio, non è importante la classificazione (primo o secondo livello) ma il ruolo e le discipline che vengono attribuite al nuovo ospedale che saranno da secondo livello anche se l'ospedale non sarà classificato tale (!). Perché, spiega sempre la nota regionale, "in base alle previsioni del D.M. 70/2015 sono definiti ospedali di primo livello quelli che servono un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti con un numero di accessi annui appropriati superiore a 45.000. Sono invece definiti ospedali di secondo livello quelli che servono un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti, con un numero di accessi annui appropriati superiore a 70.000".
Ora, il D.M. 70/2015 è decisamente precedente al 2016, quando la Regione ha stabilito che Andria fosse ospedale di secondo livello. Così come è precedente al 2019, quando sempre la Regione ha confermato ripetutamente Andria come ospedale di secondo livello.
Non conosceva forse il bacino di utenza di riferimento? Mi sembra davvero assai strano o complicato da accettare come ragionamento.
Inoltre, pur non essendo in astratto noi appassionati di nomenclatura ma ancorati alla sostanza delle cose, non possiamo soprassedere sul fatto che alla sesta provincia "spetta" l'ospedale di secondo livello (quello di Andria) da espressa programmazione regionale, che non vi è motivo venga oggi disattesa.
Apprendo però dalle carte che la Regione, tramite il Dipartimento, si appella al suo regolamento n. 23 del 22.11.2019 quando, all'articolo 2 (classificazione delle strutture ospedaliere), nelle premesse, stabilisce che l'Ospedale di Andria è di primo livello.
Certo, questo è vero, come è vero che in quello stesso regolamento gli ospedali di Molfetta e Bisceglie, per esempio, sono classificati Ospedali di Base mentre con la nuova edilizia ospedaliera saranno Nuovo Ospedale di Primo Livello.
Esattamente come Andria, attualmente di primo livello ai sensi di quel regolamento regionale, sarà di secondo livello come da programmazione regionale della nuova edilizia ospedaliera del 2016, mai modificata. Anzi: rafforzata da una ulteriore delibera di giunta regionale del 2019.
Né può essere un regolamento ad alterare la natura programmatoria degli atti dell'esecutivo regionale.
Quindi, cortesemente, se qualcuno pensa di fare il gioco delle tre carte, si ricordasse che qui le carte le sappiamo leggere e le sappiamo anche far cantare.
Se poi dietro questi artifici si nasconde altro, allora chi li pone in essere ci mettesse la faccia, si esponesse sul territorio e venisse chiaramente a dire cosa ha in testa perché noi siamo fermi agli impegni assunti e ribaditi più volte dal Presidente della Regione Puglia, su cui non abbiamo motivo di dubitare: Nuovo Ospedale di Andria con 400 posti letto, di secondo livello, con copertura economica dell'opera (al netto di voci progettuali inutili rispetto alla funzionalità del presidio).
Impegno confermato a più riprese dall'assessore regionale Rocco Palese, dal Capo Dipartimento Vito Montanaro, dalla DG ASL BAT Tiziana Di Matteo e chi più ne ha più ne metta.
Impegno scandito più e più volte durante tutte le audizioni regionali a cui la mia amministrazione partecipa puntualmente dal 2021 in avanti. Mai sentito parlare di declassamento, mai sentito invocare questo regolamento del 2019 che oggi, scopro, aleggia da qualche settimana negli uffici regionali e che non accettiamo venga utilizzato per passare sopra le nostre teste e il nostro territorio.
L'impegno a realizzare il Nuovo Ospedale di Andria, di secondo livello, di 400 posti letto, vocato all'emergenza-urgenza, a servizio di tutta la sesta provincia, non è capotico, ma è supportato da atti mai sconfessati o modificati e rispetto ai quali ci aspettiamo solo i passaggi conclusivi e concludenti, avendo atteso finora con estrema pazienza e collaborazione.
Con il garbo istituzionale che ci contraddistingue e con la fermezza che ci è propria, essendo decorso già il mese di febbraio entro cui speravamo di averlo, chiediamo solo di conoscere il Piano Clinico Gestionale di un Ospedale di secondo livello, con tutte le caratteristiche e le specificità del secondo livello, dal numero di sale operatorie ai reparti, alle discipline, alla dotazione organica e strumentale, alla viabilità e a qualsivoglia altra voce connessa.
Così come attendiamo di poter andare in Consiglio Comunale (siamo pronti da un pezzo ma attediamo la Regione), per i profili urbanistici connessi al progetto dell'Ospedale di secondo livello, di 400 posti, vocato all'emergenza-urgenza, in agro di Andria e a servizio della BAT.
Al ribasso non accettiamo nulla. Nulla!».