Commento
«Nuovo ospedale di Andria: un procedimento che …non procede»
Comitato per il nuovo ospedale di Andria: «Abbiamo maturato la consapevolezza che il tempo dell’attesa è finito. Questo è il tempo della pretesa»
Andria - lunedì 29 gennaio 2024
12.00
Sul nuovo ospedale di Andria, arriva la nota del Comitato cittadino che mette in evidenza il "frastornante" silenzio che sta accompagnando questa vexata questio.
«Il 22 novembre 2023 veniva indirizzato al Presidente Emiliano un documento sui temi riguardanti il nuovo Ospedale.
Solo stamani, nel mentre pubblichiamo questa nota, ci è giunta una mail della Regione che pubblicheremo e i cui contenuti valuteremo nei prossimi giorni.
La cosa ci addolora anche perché, sin dal giorno successivo, ci veniva preannunciata una imminente lettera, a firma del Presidente Emiliano, che avrebbe contenuto puntuali riscontri alle questioni da noi sollevate. E questi preannunci provenivano dai vertici burocratici della sanità regionale, che non mancavano di rassicurare che, nel frattempo, il "procedimento" …procedeva. In realtà son passati due mesi.
Oggi, al dolore per il tempo inspiegabilmente trascorso, si aggiungono rabbia e indignazione per le notizie che sono giunte e che ci dicono che il "procedimento" … non procede. Che invece si è bloccato, riportandolo alla casella di partenza. Abbiamo appreso cioè che "l'accordo di programma" sottoscritto fra la Regione ed il Governo è scaduto, rendendosi quindi necessaria una rinegoziazione per rimettere in moto il famoso "procedimento". E questo senza che nessuno si preoccupasse di monitorarlo, di comunicarlo, di riavviarlo ben per tempo…"il procedimento".
Nel frattempo si costruivano, anche nel rapporto più volte intervenuto con il nostro Comitato da parte dei vertici regionali, ipotesi di aggiustamenti del progetto presentato oltre due anni fa ai piedi del Maniero Federiciano, di riadeguamento del Piano Clinico Gestionale diventato ormai una sorte di ineffabile tormentone, di imminente avvio della fase di interventi sulla variante urbanistica da parte del Comune di Andria. Tutto ciò si faceva, e si diceva, pur nella imminenza della scadenza del termine dell' Accordo di Programma che, sconosciuto ai più, immaginiamo, fosse nota a chi queste interlocuzioni politiche e burocratiche gestiva.
La Comunità cittadina è stata travolta da una pioggia torrenziale di comunicati, dichiarazioni, che altalenavano fra la denuncia del fallimento del "procedimento" e la rassicurazione che, comunque, i fondi necessari per la costruzione ci sono.
Abbiamo voluto osservare un "frastornante" silenzio che ci consentisse di comprendere con precisione cosa stesse accadendo, nel mentre i contatti con i nostri interlocutori politici e burocratici proseguivano.
Abbiamo maturato la consapevolezza che il tempo dell'attesa è finito.
Questo è il tempo della pretesa. La pretesa di una Comunità che si aspetta atti concreti, che vuole sapere, che rivendica ciò che le è dovuto.
Questo è il tempo anche della protesta che, nelle forme proprie della civiltà giuridica e morale, siamo pronti ad organizzare.
Ogni Istituzione, ad ogni livello, faccia il suo dovere, a cominciare dal Consiglio Comunale di Andria che, avendo già preannunciato una seduta monotematica sul tema, è auspicabile vari un documento unitario, condiviso da tutte le forze politiche presenti, con il quale si rivendichi l'inderogabile diritto della Comunità cittadina al nuovo ospedale.
Ai vertici politici regionali, al Presidente Emiliano in particolare, chiediamo il rispetto degli impegni assunti con la i cittadini andriesi, con l'intero territorio della BAT, il cui indice di posti letto ospedalieri è assolutamente inferiore rispetto ai parametri previsti dalla legge. Lo chiediamo, e lo pretendiamo, in ragione di un diritto, qual è quello alla salute, che non è nella disponibilità di alcuno, se non del singolo cittadino che ha titolo di vederselo riconosciuto.
Il "procedimento" per il nuovo Ospedale di Andria, costi quel che costi, deve riprendere a procedere!»
«Il 22 novembre 2023 veniva indirizzato al Presidente Emiliano un documento sui temi riguardanti il nuovo Ospedale.
Solo stamani, nel mentre pubblichiamo questa nota, ci è giunta una mail della Regione che pubblicheremo e i cui contenuti valuteremo nei prossimi giorni.
La cosa ci addolora anche perché, sin dal giorno successivo, ci veniva preannunciata una imminente lettera, a firma del Presidente Emiliano, che avrebbe contenuto puntuali riscontri alle questioni da noi sollevate. E questi preannunci provenivano dai vertici burocratici della sanità regionale, che non mancavano di rassicurare che, nel frattempo, il "procedimento" …procedeva. In realtà son passati due mesi.
Oggi, al dolore per il tempo inspiegabilmente trascorso, si aggiungono rabbia e indignazione per le notizie che sono giunte e che ci dicono che il "procedimento" … non procede. Che invece si è bloccato, riportandolo alla casella di partenza. Abbiamo appreso cioè che "l'accordo di programma" sottoscritto fra la Regione ed il Governo è scaduto, rendendosi quindi necessaria una rinegoziazione per rimettere in moto il famoso "procedimento". E questo senza che nessuno si preoccupasse di monitorarlo, di comunicarlo, di riavviarlo ben per tempo…"il procedimento".
Nel frattempo si costruivano, anche nel rapporto più volte intervenuto con il nostro Comitato da parte dei vertici regionali, ipotesi di aggiustamenti del progetto presentato oltre due anni fa ai piedi del Maniero Federiciano, di riadeguamento del Piano Clinico Gestionale diventato ormai una sorte di ineffabile tormentone, di imminente avvio della fase di interventi sulla variante urbanistica da parte del Comune di Andria. Tutto ciò si faceva, e si diceva, pur nella imminenza della scadenza del termine dell' Accordo di Programma che, sconosciuto ai più, immaginiamo, fosse nota a chi queste interlocuzioni politiche e burocratiche gestiva.
La Comunità cittadina è stata travolta da una pioggia torrenziale di comunicati, dichiarazioni, che altalenavano fra la denuncia del fallimento del "procedimento" e la rassicurazione che, comunque, i fondi necessari per la costruzione ci sono.
Abbiamo voluto osservare un "frastornante" silenzio che ci consentisse di comprendere con precisione cosa stesse accadendo, nel mentre i contatti con i nostri interlocutori politici e burocratici proseguivano.
Abbiamo maturato la consapevolezza che il tempo dell'attesa è finito.
Questo è il tempo della pretesa. La pretesa di una Comunità che si aspetta atti concreti, che vuole sapere, che rivendica ciò che le è dovuto.
Questo è il tempo anche della protesta che, nelle forme proprie della civiltà giuridica e morale, siamo pronti ad organizzare.
Ogni Istituzione, ad ogni livello, faccia il suo dovere, a cominciare dal Consiglio Comunale di Andria che, avendo già preannunciato una seduta monotematica sul tema, è auspicabile vari un documento unitario, condiviso da tutte le forze politiche presenti, con il quale si rivendichi l'inderogabile diritto della Comunità cittadina al nuovo ospedale.
Ai vertici politici regionali, al Presidente Emiliano in particolare, chiediamo il rispetto degli impegni assunti con la i cittadini andriesi, con l'intero territorio della BAT, il cui indice di posti letto ospedalieri è assolutamente inferiore rispetto ai parametri previsti dalla legge. Lo chiediamo, e lo pretendiamo, in ragione di un diritto, qual è quello alla salute, che non è nella disponibilità di alcuno, se non del singolo cittadino che ha titolo di vederselo riconosciuto.
Il "procedimento" per il nuovo Ospedale di Andria, costi quel che costi, deve riprendere a procedere!»