Convegno Terzo Settore Andria
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Associazioni

Nuovo Codice del Terzo Settore: "Servono i decreti attuativi"

Da Andria l'appello alle istituzioni e l'invito a collaborare alla stesura di proposte rivolto alle realtà associative

Il nuovo codice del Terzo Settore: lavoriamo insieme per scrivere i decreti attuativi", ovvero una iniziativa organizzata dal Centro Servizi al Volontariato "San Nicola" che si è svolta nei giorni scorsi presso la sala del Chiostro di San Francesco di Andria.

La presidente del CSV Rosa Franco ha riferito ai presenti che la finalità del convegno è volta ad analizzare le novità legislative introdotte con il nuovo Codice del Terzo Settore approvato con Decreto Legislativo del 3 luglio 2017 n.117 e pubblicato sulla G.U. del 2 agosto 2017, e aprire un confronto con tutte le realtà associative del territorio invitandole a partecipare all'elaborazione di proposte attuative da portare nelle sedi istituzionali preposte già nella fase di formulazione dei prossimi provvedimenti attuativi del Codice del Terzo Settore. Inoltre è stata sottolineata la necessità del fatto che l'associazionismo debba uscire fuori dalla logica dell'assistenzialismo realizzando a pieno la propria missione che consiste nel servire il territorio e rispondere ai bisogni del cittadino.

L'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Andria, Francesca Magliano, ha riportato alla platea l'avvenuta recente conclusione dei tavoli di progettazione delle diverse aree tematiche del Piano Sociale di Zona e ha potuto sperimentare da vicino la bellezza delle realtà associative presenti nella nostra città. A riguardo ha invitato anche le varie associazioni del territorio a fare rete in maniera tale da offrire i servizi in maniera sinergica e tale da produrre più benefici, auspicando di creare una rete più fitta tra il Terzo Settore e l'Amministrazione Comunale con il coordinamento delle singole azioni volte ad una strategia più settoriale.

Il coordinatore dell'Area Consulenza, Roberto d'Addabbo, ha precisato poi che con il Codice del Terzo Settore sono state abrogate diverse normative, tra cui due leggi storiche come quella sul volontariato (266/91) e quella sulle associazioni di promozione sociale (383/2000) oltre che una buona parte della legge sulle Onlus (460/97).Sono state raggruppate in un solo testo tutte le tipologie di quelli che d'ora in poi si dovranno chiamare Enti del Terzo Settore (ETS) quali: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, imprese sociali, enti filantropici, reti associative, società di mutuo soccorso, altri enti (associazioni riconosciute e non , fondazioni, enti di carattere privato senza di lucro diversi dalle società). Non sono Enti del Terzo Settore : le amministrazioni pubbliche, le fondazioni di origine bancaria, i partiti, i sindacati, le associazioni professionali, di categoria e di datori di lavoro. Gli Enti religiosi civilmente riconosciuti possono applicare le norme del CTS limitatamente alle attività di interesse generale a condizione che adottino un regolamento da depositare nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Gli ETS saranno obbligati per definirsi tali, all'iscrizione nel Registro Unico nazionale del Terzo Settore che avrà la finalità di eliminare i vari elenchi oggi esistenti. Il Registro avrà sede presso il Ministero delle Politiche sociali ma sarà gestito e aggiornato a livello regionale. Gli ETS, con l'iscrizione nel registro, dovranno rispettare vari obblighi quali la democrazia interna, la trasparenza dei bilanci, i rapporti di lavoro e i relativi stipendi, l'assicurazione dei volontari, la destinazione degli eventuali utili.

Fino all'operatività del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, continuano ad applicarsi le norme previgenti ai fini e per gli effetti derivanti dall'iscrizione degli Enti nei Registri Onlus, Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di promozione sociale e Imprese Sociali che si adeguano alle disposizioni del presente decreto entro diciotto mesi dalla data della sua entrata in vigore. Entro il medesimo termine, esse possono modificare i propri statuti con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell'assemblea ordinaria.
Il Codice definisce la qualifica di volontario e ne disciplina l'attività, l'eventuale rimborso spese, stabilisce l'incompatibilità con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo con l'ente di cui è socio o associato o per il quale svolge la propria attività.
Il Codice del Terzo Settore disciplina inoltre i rapporti tra gli Enti Pubblici e gli Enti del Terzo Settore, prevedendo il coinvolgimento di questi ultimi nella programmazione delle pubbliche amministrazioni nella gestione dei servizi sociali e nella realizzazione di servizi nei settori di attività di interesse generale. Inoltre prevede la possibilità di stipulare convenzioni con le associazioni di volontariato e di promozione sociale per lo svolgimento dei servizi purchè a condizioni più favorevoli rispetto al ricorso al mercato. Infine lo Stato, le Regioni e Province autonome e gli Enti Locali possono concedere in comodato beni mobili ed immobili di loro proprietà, non utilizzati, per lo svolgimento delle loro attività istituzionali.
Il coordinatore d'Addabbo inoltre sottolinea l'importanza di creare una maggiore forma di coordinamento tra le varie realtà associative del territorio per poter accedere in maniera più efficace alle contribuzioni degli Enti Locali per le progettazioni di servizi tali da garantire la stabilità della erogazione dei servizi al territorio. A riguardo il Centro Servizi di Volontariato "San Nicola" si rende disponibile a fornire una attività di supporto a tutte le associazioni che ne avessero bisogno.
A conclusione la dott.ssa Rosanna Lallone, componente del comitato scientifico, sottolinea che il nuovo Codice del Terzo Settore prevede che le Amministrazioni Pubbliche debbano coinvolgere gli Enti del Terzo Settore nella attività di programmazione e di co-progettazione dei servizi del Territorio e auspica una partecipazione attiva di progettazione degli stessi senza limitarsi alle sole richieste di finanziamenti o contributi pubblici.
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