Politica
Nuove piste ciclabili, Barchetta: "intervento spot destinato a fallire con dispendio di risorse"
Intervento polemico del consigliere comunale Fratelli d’Italia: "Penalizzati residenti e attività commerciali. Ennesimo fallimento in termini di mobilità"
Andria - lunedì 19 febbraio 2024
14.32
«La giunta comunale del sindaco Giovanna Bruno ha approvato il progetto di fattibilità di realizzazione di una pista ciclabile, con fondi MIT. Come sempre, rileviamo una distanza enorme tra la teoria -condivisibile- e la pratica, probabilmente marcata ideologicamente - sottolinea Andrea Barchetta, consigliere comunale Fratelli d'Italia Andria.
"Se da un lato siamo d'accordo sulla realizzazione di piste ciclabili (tanto da presentare noi stessi anni fa uno specifico progetto a riguardo) anche per ridurre l'impatto ambientale generato dall'utilizzo delle automobili (vedasi la "maglia nera" di cui la città di Andria si è macchiata nell'ultimo report annuale "Mal'aria di città" di Legambiente), dall'altro occorrono interventi che non vadano a penalizzare i residenti, la sicurezza dei cittadini e la sicurezza di chi utilizza le stesse piste ciclabili.
Quella progettata dall'amministrazione diventa un'altra follia amministrativa, che già in fase di approvazione risulta inadatta alle esigenze della città: le strade scelte non permettono di impegnare una larghezza di 3 metri, utile ad una pista a doppio senso di marcia, ma solo di 2 metri, con eliminazione di non pochi posti auto e la relativa corsia di parcheggio. Questo non solo in zone ad alta intensità dal punto di vista commerciale (via Ferrucci e via Pisani), ma anche in zone residenziali (ad es. via Petrarca, via Pisani, via Catalani), che già risentono e non poco della mancanza di parcheggi.
Perché non si è prima provveduto a realizzare ampi e disponibili parcheggi? In che modo si riuscirà a mantenere l'attrattività commerciale di Andria se diventerà impossibile trovare posto per la propria auto? Così come per la sosta a pagamento i cui introiti stanno fornendo importanti entrate per la partecipata, perché non si è pensato ad un parcheggio, anche a pagamento, comunale?
Come anticipato, dal canto nostro la disponibilità a collaborare sulla realizzazione di piste ciclabili l'avevamo già data in tempi non sospetti: sia in consiglio comunale nel lontano, neanche tanto, 2020 durante la seduta del 29 dicembre; che protocollando la nostra proposta di bicipolitana del 2018 in data 7.01.2021. A nostro parere, il nostro progetto della Bicipolitana era ed è migliorativo della situazione delle piste ciclabili attuali (durante la presentazione alla città ci furono diverse attestazioni di approvazione anche dai tecnici del Comune di Pesaro, prima città in Italia con una bicipolitana (città tra l'altro amministrata dal PD): l'idea era quella di realizzare una vera e propria metropolitana in cui oltre alle classiche corsie preferenziali, si abbinavano le stesse "linee" caratterizzate da una stazione di partenza e una stazione di arrivo, con dei punti intermedi di incrocio, nella quale era possibile intercettare altre linee e raggiungere praticamente ogni punto d'interesse della città, anche con itinerari extraurbani. Nove linee e venti stazioni di scambio, con torrette di ricarica elettrica; dunque, veniva coinvolta non solo una parte della città come invece nella proposta approvata dalla Giunta attuale. Un lavoro per cui sento ancora il dovere di ringraziare pubblicamente gli ingegneri Mastrodonato e Matera che prima della ideazione avviarono anche un tavolo di condivisione con i cittadini. Anche l'incipit di unire le due stazioni Andria Sud e Andria Nord è sbagliato in partenza, perché ci penserà la nuova viabilità a seguito dell'interramento ferroviario e di alcuni interventi previsti nei Pinqua alle intersezioni stradali a farlo, non serve tagliare il centro ed eliminare posti auto.
In conclusione, l'idea di base resta ottima e condivisibile. La realizzazione di una ciclovia risulterebbe utile per il raggiungimento di un modello di mobilità sostenibile se inserito in un quadro più generale che contempli un piano organico del traffico e della mobilità e della loro ricaduta sulla cittadinanza e sulle attività economiche. Gli interventi realizzati a spot, come per la nuova ciclovia e nella maggior parte dei casi dell'amministrazione Bruno, sono destinati a fallire con dispendio inutile e dannoso di risorse finanziarie. Registreremo un altro danno, in termini di mobilità, a discapito degli andriesi che subiscono ogni fine settimana una zona pedonale del centro nei fine settimana che lascia a desiderare, e le vie pedonali già esistenti in preda a bici e monopattini elettrici, poi infine il progetto Piedibus di cui in molti casi non vi è traccia neanche rimaste traccia delle strisce gialle a terra.
"Se da un lato siamo d'accordo sulla realizzazione di piste ciclabili (tanto da presentare noi stessi anni fa uno specifico progetto a riguardo) anche per ridurre l'impatto ambientale generato dall'utilizzo delle automobili (vedasi la "maglia nera" di cui la città di Andria si è macchiata nell'ultimo report annuale "Mal'aria di città" di Legambiente), dall'altro occorrono interventi che non vadano a penalizzare i residenti, la sicurezza dei cittadini e la sicurezza di chi utilizza le stesse piste ciclabili.
Quella progettata dall'amministrazione diventa un'altra follia amministrativa, che già in fase di approvazione risulta inadatta alle esigenze della città: le strade scelte non permettono di impegnare una larghezza di 3 metri, utile ad una pista a doppio senso di marcia, ma solo di 2 metri, con eliminazione di non pochi posti auto e la relativa corsia di parcheggio. Questo non solo in zone ad alta intensità dal punto di vista commerciale (via Ferrucci e via Pisani), ma anche in zone residenziali (ad es. via Petrarca, via Pisani, via Catalani), che già risentono e non poco della mancanza di parcheggi.
Perché non si è prima provveduto a realizzare ampi e disponibili parcheggi? In che modo si riuscirà a mantenere l'attrattività commerciale di Andria se diventerà impossibile trovare posto per la propria auto? Così come per la sosta a pagamento i cui introiti stanno fornendo importanti entrate per la partecipata, perché non si è pensato ad un parcheggio, anche a pagamento, comunale?
Come anticipato, dal canto nostro la disponibilità a collaborare sulla realizzazione di piste ciclabili l'avevamo già data in tempi non sospetti: sia in consiglio comunale nel lontano, neanche tanto, 2020 durante la seduta del 29 dicembre; che protocollando la nostra proposta di bicipolitana del 2018 in data 7.01.2021. A nostro parere, il nostro progetto della Bicipolitana era ed è migliorativo della situazione delle piste ciclabili attuali (durante la presentazione alla città ci furono diverse attestazioni di approvazione anche dai tecnici del Comune di Pesaro, prima città in Italia con una bicipolitana (città tra l'altro amministrata dal PD): l'idea era quella di realizzare una vera e propria metropolitana in cui oltre alle classiche corsie preferenziali, si abbinavano le stesse "linee" caratterizzate da una stazione di partenza e una stazione di arrivo, con dei punti intermedi di incrocio, nella quale era possibile intercettare altre linee e raggiungere praticamente ogni punto d'interesse della città, anche con itinerari extraurbani. Nove linee e venti stazioni di scambio, con torrette di ricarica elettrica; dunque, veniva coinvolta non solo una parte della città come invece nella proposta approvata dalla Giunta attuale. Un lavoro per cui sento ancora il dovere di ringraziare pubblicamente gli ingegneri Mastrodonato e Matera che prima della ideazione avviarono anche un tavolo di condivisione con i cittadini. Anche l'incipit di unire le due stazioni Andria Sud e Andria Nord è sbagliato in partenza, perché ci penserà la nuova viabilità a seguito dell'interramento ferroviario e di alcuni interventi previsti nei Pinqua alle intersezioni stradali a farlo, non serve tagliare il centro ed eliminare posti auto.
In conclusione, l'idea di base resta ottima e condivisibile. La realizzazione di una ciclovia risulterebbe utile per il raggiungimento di un modello di mobilità sostenibile se inserito in un quadro più generale che contempli un piano organico del traffico e della mobilità e della loro ricaduta sulla cittadinanza e sulle attività economiche. Gli interventi realizzati a spot, come per la nuova ciclovia e nella maggior parte dei casi dell'amministrazione Bruno, sono destinati a fallire con dispendio inutile e dannoso di risorse finanziarie. Registreremo un altro danno, in termini di mobilità, a discapito degli andriesi che subiscono ogni fine settimana una zona pedonale del centro nei fine settimana che lascia a desiderare, e le vie pedonali già esistenti in preda a bici e monopattini elettrici, poi infine il progetto Piedibus di cui in molti casi non vi è traccia neanche rimaste traccia delle strisce gialle a terra.