Territorio
Non è una provincia per donne, le uniche due sono andriesi: Giovanna Bruno e Laura Di Pilato
Il blog di Vito Troilo da BisceglieViva
Andria - giovedì 1 novembre 2018
9.56
Per fortuna Giovanna Bruno e Laura Di Pilato (entrambe andriesi fra l'altro) sono persone combattive e faranno sentire la propria voce. Il loro ingresso in consiglio provinciale, rispettivamente in quota Partito Democratico e Fronte Democratico, ha scongiurato il rischio di una composizione tutta maschile dell'assemblea.
Scampato il "pericolo" di una massima assise della Bat che qualche buontempone (con un pizzico di blasfemia) avrebbe potuto paragonare a una riunione dei dodici apostoli, è lecito domandarsi se questa, davvero, non sia una provincia per donne. Marina Nenna, giovane esponente tranese del Partito Democratico, ha fatto notare il "ruolo" cui sono state relegate le cinque donne candidate nella lista "Insieme per la Bat" (le biscegliesi Carla Mazzilli e Angela Di Gregorio oltre a Micaela D'Avanzo, Sabatina Sinisi e Carla Antonia Distaso).
«Tutte le donne sono state usate come riempilista per adempiere all'obbligo di legge che impone una rappresentanza femminile nelle candidature» ha affermato Nenna, rimarcando: «Tutte sono state convinte a non auto-votarsi nemmeno per portare voti ai "maschi". Ma è proprio alle intelligenti e brillanti colleghe del centrodestra che voglio rivolgermi: perché vi prestate a questa machista umiliazione? Meritate ben più rispetto di questo. Non siete la quota rosa di nessuno».
Ecco. Ha scritto tutto lei.
Scampato il "pericolo" di una massima assise della Bat che qualche buontempone (con un pizzico di blasfemia) avrebbe potuto paragonare a una riunione dei dodici apostoli, è lecito domandarsi se questa, davvero, non sia una provincia per donne. Marina Nenna, giovane esponente tranese del Partito Democratico, ha fatto notare il "ruolo" cui sono state relegate le cinque donne candidate nella lista "Insieme per la Bat" (le biscegliesi Carla Mazzilli e Angela Di Gregorio oltre a Micaela D'Avanzo, Sabatina Sinisi e Carla Antonia Distaso).
«Tutte le donne sono state usate come riempilista per adempiere all'obbligo di legge che impone una rappresentanza femminile nelle candidature» ha affermato Nenna, rimarcando: «Tutte sono state convinte a non auto-votarsi nemmeno per portare voti ai "maschi". Ma è proprio alle intelligenti e brillanti colleghe del centrodestra che voglio rivolgermi: perché vi prestate a questa machista umiliazione? Meritate ben più rispetto di questo. Non siete la quota rosa di nessuno».
Ecco. Ha scritto tutto lei.