Territorio
«Non c'è più lavoro»: la Cgil BAT lancia un grido d'allarme
In alcuni Comuni le Camere del Lavoro sono già state occupate da cittadini disperati. Sabato 23 marzo ad Andria la manifestazione provinciale a partire da Piazza Di Vittorio
Andria - martedì 19 marzo 2013
14.32
Sono le parole di monito del Segretario della CGIL della Bat a scuotere il pomeriggio nel territorio. Sabato prossimo 23 marzo vi sarà la manifestazione provinciale del sindacato dal titolo Il lavoro prima di tutto: partenza ore 10 dalla Camera del Lavoro di Andria in Piazza Di Vittorio e conclusione alle ore 12 in Via Crispi, con il segretario generale CGIL Puglia Gianni Forte. Per l'evento l'accorato invito è per tutte le istituzioni che non possono esser assolutamente in disparte in questa situazione drammatica: «La grave situazione del mondo del lavoro nella provincia di Barletta – Andria – Trani ha raggiunto, già da parecchio, un pericoloso livello di guardia - ha detto Antonucci - ed è acuita dalla mancata erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga, contributi per la mobilità e la cassa integrazione fermi alla fine dello scorso anno. Si tratta di due fattori che, col passare dei giorni, contribuiscono ad aumentare il rischio di forti tensioni sociali, anche in questo lembo di Puglia. Fino a questo momento, noi del sindacato, siamo riusciti a fare da cuscinetto tra le richieste sempre più pressanti dei lavoratori e le possibili risposte offerte dalle istituzioni; la disperazione ora sta portando le persone ad auto-organizzarsi al fine di scavalcare il ruolo delle organizzazioni sindacali».
L'allerta è massima e, come ricorda ancora Antonucci «in alcuni Comuni è accaduto che gruppi di lavoratori abbiano "occupato" le sedi delle nostre Camere del lavoro alla ricerca di risposte immediate: il canone di locazione della casa non può attendere e nemmeno la rata del mutuo da pagare. Ogni giorno nelle nostre sedi, avamposti a contatto con il mondo reale fatto di persone con bollette in scadenza e di figli da mantenere agli studi, avvertiamo palesemente il disagio e la difficoltà in cui versano molte famiglie. Si rivolgono a noi tanti lavoratori, molti dei quali appartenenti anche al cosiddetto "ceto medio", per chiedere aiuto perché sono stati licenziati, a volte per le motivazioni più assurde: una richiesta di permesso non pervenuta all'azienda è già causa, in alcuni casi, di perdita della propria occupazione. È chiaro ed evidente che i datori di lavoro, a loro volta strozzati dalle difficoltà della crisi, sono ormai alla ricerca di pretesti per "fare spazio" ed alleggerire la mole delle spese».
Infine l'invito dello stesso Segretario della CGIL della BAT: «Abbiamo sperato, come già fatto in passato, di riuscire a tamponare con le nostre forze queste situazioni ma ora chiediamo alle istituzioni, ciascuno per le proprie competenze, di non restare più a guardare e di intervenire. Dal canto nostro, noi rappresentanti della Cgil, siamo sempre pronti a partecipare a tavoli, task force o a qualsiasi iniziativa volta a fronteggiare la grave crisi occupazionale che sta investendo questo territorio spazzando via anche le poche sacche di benessere rimaste. Per tutte le ragioni sin qui espresse, il prossimo 23 marzo, abbiamo organizzato una manifestazione ad Andria che ha come slogan "Il lavoro prima di tutto" alla quale parteciperanno i lavoratori di tutte le categorie, i disoccupati, gli anziani ed i giovani. Invitiamo i rappresentanti delle istituzioni del nostro territorio: i sindaci e i commissari dei dieci comuni della provincia, il presidente della Bat, Francesco Ventola, il prefetto, dott. Carlo Sessa ed il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ad essere al nostro fianco quel giorno ma soprattutto al fianco dei lavoratori che veramente, ora più che mai, non possono più essere lasciati soli mostrando di fatto la propria sensibilità al problema lavoro».
L'allerta è massima e, come ricorda ancora Antonucci «in alcuni Comuni è accaduto che gruppi di lavoratori abbiano "occupato" le sedi delle nostre Camere del lavoro alla ricerca di risposte immediate: il canone di locazione della casa non può attendere e nemmeno la rata del mutuo da pagare. Ogni giorno nelle nostre sedi, avamposti a contatto con il mondo reale fatto di persone con bollette in scadenza e di figli da mantenere agli studi, avvertiamo palesemente il disagio e la difficoltà in cui versano molte famiglie. Si rivolgono a noi tanti lavoratori, molti dei quali appartenenti anche al cosiddetto "ceto medio", per chiedere aiuto perché sono stati licenziati, a volte per le motivazioni più assurde: una richiesta di permesso non pervenuta all'azienda è già causa, in alcuni casi, di perdita della propria occupazione. È chiaro ed evidente che i datori di lavoro, a loro volta strozzati dalle difficoltà della crisi, sono ormai alla ricerca di pretesti per "fare spazio" ed alleggerire la mole delle spese».
Infine l'invito dello stesso Segretario della CGIL della BAT: «Abbiamo sperato, come già fatto in passato, di riuscire a tamponare con le nostre forze queste situazioni ma ora chiediamo alle istituzioni, ciascuno per le proprie competenze, di non restare più a guardare e di intervenire. Dal canto nostro, noi rappresentanti della Cgil, siamo sempre pronti a partecipare a tavoli, task force o a qualsiasi iniziativa volta a fronteggiare la grave crisi occupazionale che sta investendo questo territorio spazzando via anche le poche sacche di benessere rimaste. Per tutte le ragioni sin qui espresse, il prossimo 23 marzo, abbiamo organizzato una manifestazione ad Andria che ha come slogan "Il lavoro prima di tutto" alla quale parteciperanno i lavoratori di tutte le categorie, i disoccupati, gli anziani ed i giovani. Invitiamo i rappresentanti delle istituzioni del nostro territorio: i sindaci e i commissari dei dieci comuni della provincia, il presidente della Bat, Francesco Ventola, il prefetto, dott. Carlo Sessa ed il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ad essere al nostro fianco quel giorno ma soprattutto al fianco dei lavoratori che veramente, ora più che mai, non possono più essere lasciati soli mostrando di fatto la propria sensibilità al problema lavoro».