Attualità
"Noi della Banca di Andria" tornano a riunirsi dopo il periodo pandemico
Gli ex dipendenti dello storico istituto di credito si sono ritrovati insieme in un incontro conviviale
Andria - martedì 7 febbraio 2023
10.50
Sono tornati a riunirsi dopo la lunga pausa pandemica. Il tempo trascorso non ha fatto dimenticare le amicizie, gli affetti che hanno accompagnato i lunghi anni trascorsi insieme alle dipendenze di uno dei maggiori simboli della tradizione economica del nord barese: la Banca di Andria.
Nei giorni scorsi, una sessantina di ex dipendenti, alcuni giunti anche da Firenze e Roma -quasi tutti in pensione, pochi ancora quelli in servizio-, si sono ritrovati a Corato, presso l'agriturismo "I Pilieri di Bagnoli", alle pendici dell'altopiano murgiano, per una giornata, trascorsa in allegria, nella quale è stato ricordato il lungo cammino dell'istituto di credito nel quale hanno prestato servizio, appunto la Banca di Andria, costituitasi nel lontano 1886, ma che sul finire del 1980, fondendosi con la Banca di Calabria, cessò la sua esistenza, dando vita alla "Banca Centro Sud".
L'atteso incontro tra gli ex colleghi, organizzato da Ilaria e Franco, è avvenuto presso la chiesa San Luigi a Castel del Monte, durante la quale Don Riccardo Agresti, ha officiato una santa messa in suffragio dei Colleghi e Colleghe saliti alla Casa del Padre.
All'inizio della celebrazione religiosa, Pasquale Ciciriello ha tenuto a ringraziare il caro Don Riccardo Agresti per la ospitalità e quindi, nella preghiera dei fedeli ha ricordato i Colleghi scomparsi.
Oggi sono circa un centinaio gli ex appartenenti a questa storica Banca di Andria, che, come dicevamo, si è denominato "Noi della Banca di Andria". I contatti avvengono soprattutto virtualmente, grazie ai social ed alle moderne tecniche informatiche. Intatto, resta, anche con il passare degli anni lo spirito di amicizia e di solidarietà che ha accompagnato i lunghi anni di attività.
La foto rappresenta appunto un bel ritratto di questi appartenenti alla Banca di Andria, che hanno speso gli anni della gioventù per una realtà creditizia di grande importanza, purtroppo oggi non degnamente ricordata. Le tappe che seguirono della storia di questo istituto di credito, videro nel 1987 giungere nel territorio le insegne della Citybank Italia, ed a seguire Banco Ambrosiano Veneto Sud (aprile 1992), Banca Intesa (gennaio 2001), Intesa Bici (maggio 2001), Banca Intesa (gennaio 2003), Intesa San Paolo (gennaio 2007), Banco di Napoli (novembre 2008) ed Intesa San Paolo (2018).
Fu grazie ad uno dei discendenti dei fondatori di quella importante realtà creditizia, il compianto N.H. Dante Jannuzzi, mecenate e persona di grande spessore culturale, che fu dato alle stampe, nel 1984, all'indomani della fusione della Banca di Andria, un libro intitolato "Dalla Banca di Andria alla Banca Centro Sud 1886-1980 memorie". Grazie a questa pubblicazione ormai introvabile, come altre che il dottor Dante realizzò -tra queste una bellissima storia dell'Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata in San Francesco-, possiamo ripercorrere alcune delle tappe di questa Banca che tanto contribuì allo sviluppo economico e sociale del nostro territorio, ben altra cosa, visti i tempi, a quello che sta accadendo nel mondo creditizio nazionale come per le banche popolari pugliesi.
La Banca di Andria venne fondata il 4 marzo del 1886 su iniziativa di un gruppo di notabili di Andria e di Barletta, con lo scopo di intervenire sull'economia delle due città, principalmente a favore di agricoltori ed artigiani. Il Comitato promotore, presieduto dal Cav. Giuseppe Novi, Direttore della Banca Nazionale del Regno d'Italia, annoverò tra i suoi componenti: di Andria i Sigg.ri Arciprete Michele Leone, Riccardo Ceci fu Deodato, Riccardo Jannuzzi fu Giovanni, Riccardo Marchio fu Vincenzo, Nicola Leonetti fu Tommaso e Luigi Tannoya; mentre di Barletta fecero parte Nicola Cafiero, Giuseppe Straniero, Giusepe Casardi e Francesco Saverio Di Rienzo.
Primo presidente del Consiglio di amministrazione, fino al 1898, fu Giuseppe Jannuzzi, a cui succedette Giovanni Ceci: da allora la Banca fu presieduta ininterrottamente da membri di questa famiglia andriese, tanto da meritarsi l'appellativo di "Banca della famiglia Ceci". Essa operò principalmente, oltre che su Andria, tra le Città di Barletta, Trani, Corato e Ruvo di Puglia.
Nel gennaio 1972 l'Assemblea degli azionisti approvò il trasferimento della maggioranza delle azioni al Banco di Roma. Con atto rogato dal notaio Gaetano Carbone, il 1º agosto 1974 l'Istituto assorbì la Banca Agricola Commerciale di Altamura, la Banca Agricola Industriale di Gioia del Colle, la Banca Fasanese e la Banca d'Innella di Spinazzola, già controllate dal Banco di Roma.
Tre anni più tardi, il 30 novembre 1977, furono incorporate anche la Banca Sanvitese e il Credito Agricolo di Cerignola. Nel 1980 il Banco di Roma, presieduto dal prof. Ferdinando Ventriglia, decise di procedere alla fusione della Banca di Andria con la Banca di Calabria, di cui possedeva quasi l'intero pacchetto azionario: nacque così, nonostante alcune resistenze da parte di soci andriesi, la Banca Centro Sud, con sede a Napoli e con il capitale sociale di L. 12.900.000.000.
E' bene ricordare, soprattutto alle nuove generazioni, l'importanza di quel palazzo che sorge tra via De Gasperi e via Cavallotti, oggi appunto sede di Banca "Intesa San Paolo". Un pregevole complesso edilizio realizzato nel 1953 dall'impresa Salvatore Matarrese, nel cui progetto, furono previste anche due palazzine laterali adibite per tantissimi anni ad abitazioni, in locazione, da destinare ai vertici dell'istituto di credito.
Tanto era florida la banca che meritò il 12 novembre del 1976, l'attenzione della criminalità organizzata. Una sanguinosa rapina fu infatti compiuta dalla nota banda Vallanzasca, nella quale fu trucidato un impiegato di 55 anni, padre di quattro figli, il Sig. Emanuele Di Ceglie.
La foto di gruppo, ritrae, in prima fila da sx:
Dino Sassi, Sebastiano Di Bari, Maria Antonietta Capozza, la moglie di Nicola Greco, Pasquale Lorusso, Antonietta Musaico, Vincenzo Sinisi, Pasquale Ciciriello, Annamaria Tarantini, Rosalia Balzanelli, Ilaria Quacquarelli, Antonio Canfora, Sebastiano Martinelli e Salvatore De Ruvo.
Seconda fila da sx:
Ginuzzo De Simone, Vincenzo Gambatesa, Pasquale Capuano, Franco Amendolagine, Savino Leo, Michelangelo Pizzolorusso, Francesco Fiandanese, Francesco Albo, Carlo Di Tacchio, Vincenzo D'Errico, Lucia Addario, Mariangela Cassetta, Martino Caforio, Savino Lotito, Riccardo Sgaramella, Nicola Vurchio, Vincenzo De Gennaro, Antonio Saccotelli, Filippo Colonna, Giuseppe Cannillo, Salvatore Civita, Pinuccio Modugno, Mauro Di Luzio, Francesco Ventura, Dante Jannuzzi, Luigi Tarricone e Salvatore Paparella.
Nei giorni scorsi, una sessantina di ex dipendenti, alcuni giunti anche da Firenze e Roma -quasi tutti in pensione, pochi ancora quelli in servizio-, si sono ritrovati a Corato, presso l'agriturismo "I Pilieri di Bagnoli", alle pendici dell'altopiano murgiano, per una giornata, trascorsa in allegria, nella quale è stato ricordato il lungo cammino dell'istituto di credito nel quale hanno prestato servizio, appunto la Banca di Andria, costituitasi nel lontano 1886, ma che sul finire del 1980, fondendosi con la Banca di Calabria, cessò la sua esistenza, dando vita alla "Banca Centro Sud".
L'atteso incontro tra gli ex colleghi, organizzato da Ilaria e Franco, è avvenuto presso la chiesa San Luigi a Castel del Monte, durante la quale Don Riccardo Agresti, ha officiato una santa messa in suffragio dei Colleghi e Colleghe saliti alla Casa del Padre.
All'inizio della celebrazione religiosa, Pasquale Ciciriello ha tenuto a ringraziare il caro Don Riccardo Agresti per la ospitalità e quindi, nella preghiera dei fedeli ha ricordato i Colleghi scomparsi.
Oggi sono circa un centinaio gli ex appartenenti a questa storica Banca di Andria, che, come dicevamo, si è denominato "Noi della Banca di Andria". I contatti avvengono soprattutto virtualmente, grazie ai social ed alle moderne tecniche informatiche. Intatto, resta, anche con il passare degli anni lo spirito di amicizia e di solidarietà che ha accompagnato i lunghi anni di attività.
La foto rappresenta appunto un bel ritratto di questi appartenenti alla Banca di Andria, che hanno speso gli anni della gioventù per una realtà creditizia di grande importanza, purtroppo oggi non degnamente ricordata. Le tappe che seguirono della storia di questo istituto di credito, videro nel 1987 giungere nel territorio le insegne della Citybank Italia, ed a seguire Banco Ambrosiano Veneto Sud (aprile 1992), Banca Intesa (gennaio 2001), Intesa Bici (maggio 2001), Banca Intesa (gennaio 2003), Intesa San Paolo (gennaio 2007), Banco di Napoli (novembre 2008) ed Intesa San Paolo (2018).
Fu grazie ad uno dei discendenti dei fondatori di quella importante realtà creditizia, il compianto N.H. Dante Jannuzzi, mecenate e persona di grande spessore culturale, che fu dato alle stampe, nel 1984, all'indomani della fusione della Banca di Andria, un libro intitolato "Dalla Banca di Andria alla Banca Centro Sud 1886-1980 memorie". Grazie a questa pubblicazione ormai introvabile, come altre che il dottor Dante realizzò -tra queste una bellissima storia dell'Arciconfraternita di Maria SS. Addolorata in San Francesco-, possiamo ripercorrere alcune delle tappe di questa Banca che tanto contribuì allo sviluppo economico e sociale del nostro territorio, ben altra cosa, visti i tempi, a quello che sta accadendo nel mondo creditizio nazionale come per le banche popolari pugliesi.
La Banca di Andria venne fondata il 4 marzo del 1886 su iniziativa di un gruppo di notabili di Andria e di Barletta, con lo scopo di intervenire sull'economia delle due città, principalmente a favore di agricoltori ed artigiani. Il Comitato promotore, presieduto dal Cav. Giuseppe Novi, Direttore della Banca Nazionale del Regno d'Italia, annoverò tra i suoi componenti: di Andria i Sigg.ri Arciprete Michele Leone, Riccardo Ceci fu Deodato, Riccardo Jannuzzi fu Giovanni, Riccardo Marchio fu Vincenzo, Nicola Leonetti fu Tommaso e Luigi Tannoya; mentre di Barletta fecero parte Nicola Cafiero, Giuseppe Straniero, Giusepe Casardi e Francesco Saverio Di Rienzo.
Primo presidente del Consiglio di amministrazione, fino al 1898, fu Giuseppe Jannuzzi, a cui succedette Giovanni Ceci: da allora la Banca fu presieduta ininterrottamente da membri di questa famiglia andriese, tanto da meritarsi l'appellativo di "Banca della famiglia Ceci". Essa operò principalmente, oltre che su Andria, tra le Città di Barletta, Trani, Corato e Ruvo di Puglia.
Nel gennaio 1972 l'Assemblea degli azionisti approvò il trasferimento della maggioranza delle azioni al Banco di Roma. Con atto rogato dal notaio Gaetano Carbone, il 1º agosto 1974 l'Istituto assorbì la Banca Agricola Commerciale di Altamura, la Banca Agricola Industriale di Gioia del Colle, la Banca Fasanese e la Banca d'Innella di Spinazzola, già controllate dal Banco di Roma.
Tre anni più tardi, il 30 novembre 1977, furono incorporate anche la Banca Sanvitese e il Credito Agricolo di Cerignola. Nel 1980 il Banco di Roma, presieduto dal prof. Ferdinando Ventriglia, decise di procedere alla fusione della Banca di Andria con la Banca di Calabria, di cui possedeva quasi l'intero pacchetto azionario: nacque così, nonostante alcune resistenze da parte di soci andriesi, la Banca Centro Sud, con sede a Napoli e con il capitale sociale di L. 12.900.000.000.
E' bene ricordare, soprattutto alle nuove generazioni, l'importanza di quel palazzo che sorge tra via De Gasperi e via Cavallotti, oggi appunto sede di Banca "Intesa San Paolo". Un pregevole complesso edilizio realizzato nel 1953 dall'impresa Salvatore Matarrese, nel cui progetto, furono previste anche due palazzine laterali adibite per tantissimi anni ad abitazioni, in locazione, da destinare ai vertici dell'istituto di credito.
Tanto era florida la banca che meritò il 12 novembre del 1976, l'attenzione della criminalità organizzata. Una sanguinosa rapina fu infatti compiuta dalla nota banda Vallanzasca, nella quale fu trucidato un impiegato di 55 anni, padre di quattro figli, il Sig. Emanuele Di Ceglie.
La foto di gruppo, ritrae, in prima fila da sx:
Dino Sassi, Sebastiano Di Bari, Maria Antonietta Capozza, la moglie di Nicola Greco, Pasquale Lorusso, Antonietta Musaico, Vincenzo Sinisi, Pasquale Ciciriello, Annamaria Tarantini, Rosalia Balzanelli, Ilaria Quacquarelli, Antonio Canfora, Sebastiano Martinelli e Salvatore De Ruvo.
Seconda fila da sx:
Ginuzzo De Simone, Vincenzo Gambatesa, Pasquale Capuano, Franco Amendolagine, Savino Leo, Michelangelo Pizzolorusso, Francesco Fiandanese, Francesco Albo, Carlo Di Tacchio, Vincenzo D'Errico, Lucia Addario, Mariangela Cassetta, Martino Caforio, Savino Lotito, Riccardo Sgaramella, Nicola Vurchio, Vincenzo De Gennaro, Antonio Saccotelli, Filippo Colonna, Giuseppe Cannillo, Salvatore Civita, Pinuccio Modugno, Mauro Di Luzio, Francesco Ventura, Dante Jannuzzi, Luigi Tarricone e Salvatore Paparella.