Religioni
Nel Venerdì di Passione gli sguardi dei fedeli hanno toccato le Sacre immagini
La processione delle storiche statue dei Misteri e delle antiche croci del Venerdì santo
Andria - sabato 20 aprile 2019
9.16
Come in tutte le città dell'Italia meridionale, anche ad Andria la giornata del Venerdì Santo è stata caratterizzata dall'uscita delle statue dei Sacri Misteri che rappresentano la passione e morte di Gesù Cristo.
Ieri sera venerdì 19 aprile ad Andria, si sono rivissuti i momenti narrati dai Vangeli sulle ultime ore di Gesù Cristo attraverso gli antichi simulacri lignei della processione dei Misteri Dolorosi, presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Luigi Mansi.
Sono state portate a spalla dai Crociferi della Pia Associazione, le quattordici, suggestive pesanti croci lignee, sulle quali sono dipinte le immagini di Cristo Crocifisso e gli strumenti della Passione: quali la frusta, i chiodi, i dadi e la corona di spine. Le pregevoli otto sculture lignee della prima metà del '700, invece -dette dei Misteri e custodite presso la chiesa del Purgatorio-, sono state portate ognuna dalle numerose confraternite e associazioni religiose, rappresentanti alcune scene della Passione di Cristo.
Infine, la prodigiosa "Sacra Spina" nel suo antico reliquiario argenteo tra le mani del Vescovo Mansi, ha marciato come prezioso testimone silenzioso, in un contesto di fede nel quale, ancora oggi, mantiene intatta la sua identità di richiamo alla Misericordia di Dio.
La processione non deve essere vissuta solo come una manifestazione pubblica di fede, ma come testimonianza di una storia, di un vissuto, di una cultura che a distanza di tanti anni sono in grado di parlare al cuore e all'anima di tante persone. Quei simboli, quelle statue, commuovono, parlano a tutti noi, ci raccontano attraverso i lineamenti dei volti, quanto lancinante sia stata la crocifissione e la morte di Nostro Signore Gesù Cristo.
Dobbiamo sentirci responsabili di custodire questo patrimonio di fede, ma saperlo anche trasmettere nei suoi valori forti, fare in modo che ci sia continuità, che sempre più persone si avvicinino a questa ricchezza, la apprezzino, la rispettino, e valorizzino non le esteriorità, ma i suoi contenuti profondi.
Il lento e solenne procedere delle statue, ha toccato le strade principali della nostra città: piazza Porta la Barra, via Orsini, piazza Ruggiero Settimo, via O. Jannuzzi, piazza Imbriani, via Regina Margherita, via Duca di Genova, corso Cavour, viale Roma, piazza Trieste e Trento, via Vespucci, via Ferrucci, piazza Umberto I, via Bovio, via Porta Castello, piazza Vittorio Emanuele II, via Vaglio, via La Corte, via Flavio De Excelsis, via Flavio Giugno, piazza S. Agostino, via Porta la Barra ed infine in piazza Porta la Barra, presso la chiesa del Purgatorio.
Hanno preso parte alla processione: le Autorità civili e militari, le varie Arciconfraternite e Confraternite cittadine, i Cavalieri e le Dame dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la Croce Rossa Italiana, Associazioni di volontariato quali la Misericordia e l'Unitalsi e tutti i locali gruppi parrocchiali.
Come ogni anno la riaffermazione della testimonianza di fede è stata molto sentita ed ha coinvolto l'intera comunità.
Numerosi i fedeli emozionati e assorti in preghiera che hanno seguito o assistito per le strade al passaggio della mesta processione.
Ieri sera venerdì 19 aprile ad Andria, si sono rivissuti i momenti narrati dai Vangeli sulle ultime ore di Gesù Cristo attraverso gli antichi simulacri lignei della processione dei Misteri Dolorosi, presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Luigi Mansi.
Sono state portate a spalla dai Crociferi della Pia Associazione, le quattordici, suggestive pesanti croci lignee, sulle quali sono dipinte le immagini di Cristo Crocifisso e gli strumenti della Passione: quali la frusta, i chiodi, i dadi e la corona di spine. Le pregevoli otto sculture lignee della prima metà del '700, invece -dette dei Misteri e custodite presso la chiesa del Purgatorio-, sono state portate ognuna dalle numerose confraternite e associazioni religiose, rappresentanti alcune scene della Passione di Cristo.
Infine, la prodigiosa "Sacra Spina" nel suo antico reliquiario argenteo tra le mani del Vescovo Mansi, ha marciato come prezioso testimone silenzioso, in un contesto di fede nel quale, ancora oggi, mantiene intatta la sua identità di richiamo alla Misericordia di Dio.
La processione non deve essere vissuta solo come una manifestazione pubblica di fede, ma come testimonianza di una storia, di un vissuto, di una cultura che a distanza di tanti anni sono in grado di parlare al cuore e all'anima di tante persone. Quei simboli, quelle statue, commuovono, parlano a tutti noi, ci raccontano attraverso i lineamenti dei volti, quanto lancinante sia stata la crocifissione e la morte di Nostro Signore Gesù Cristo.
Dobbiamo sentirci responsabili di custodire questo patrimonio di fede, ma saperlo anche trasmettere nei suoi valori forti, fare in modo che ci sia continuità, che sempre più persone si avvicinino a questa ricchezza, la apprezzino, la rispettino, e valorizzino non le esteriorità, ma i suoi contenuti profondi.
Il lento e solenne procedere delle statue, ha toccato le strade principali della nostra città: piazza Porta la Barra, via Orsini, piazza Ruggiero Settimo, via O. Jannuzzi, piazza Imbriani, via Regina Margherita, via Duca di Genova, corso Cavour, viale Roma, piazza Trieste e Trento, via Vespucci, via Ferrucci, piazza Umberto I, via Bovio, via Porta Castello, piazza Vittorio Emanuele II, via Vaglio, via La Corte, via Flavio De Excelsis, via Flavio Giugno, piazza S. Agostino, via Porta la Barra ed infine in piazza Porta la Barra, presso la chiesa del Purgatorio.
Hanno preso parte alla processione: le Autorità civili e militari, le varie Arciconfraternite e Confraternite cittadine, i Cavalieri e le Dame dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la Croce Rossa Italiana, Associazioni di volontariato quali la Misericordia e l'Unitalsi e tutti i locali gruppi parrocchiali.
Come ogni anno la riaffermazione della testimonianza di fede è stata molto sentita ed ha coinvolto l'intera comunità.
Numerosi i fedeli emozionati e assorti in preghiera che hanno seguito o assistito per le strade al passaggio della mesta processione.