Territorio
Movimento Agende Rosse: una lotta senza confini contro la mafia
Presentato ieri, 10 giugno, giorno dell'uccisione di Raffaella Lupoli nel 1997
Andria - mercoledì 11 giugno 2014
10.36
«La mafia è spesso una risposta all'assenza dello Stato, per combatterla bisogna essere tutti Stato legale e trasparente». Le semplici parole del Giudice di Trani, Francesco Messina, tra gli ospiti ieri sera nel Chiostro di San Francesco, della presentazione del Movimento delle Agende Rosse "Raffella Lupoli" di Andria. Il 10 giugno non è una data casuale: «Il movimento ad Andria vive già dal mese di febbraio - ci dice Monica Guglielmi, referente ed animatrice tenace delle Agende Rosse andriesi - ma abbiamo atteso questa giornata perchè volevamo ricordare la figura proprio di Raffaella Lupoli, una ragazza undicenne uccisa dalla mafia nel 1997 e che aveva raccontato al nonno di voler fare il Giudice anti-mafia da grande».
Una suggestiva location, un grande cadavere disegnato nelle immediate vicinanze dell'ingresso con i numeri delle morti per mano dell'organizzazione criminosa, tanti bigliettini colorati sparsi per ricordare le vittime, un video tra la gente, la recitazione del ricordo con la voce dell'attore Michele Ruta e la voce diretta di chi è a contatto tutti i giorni con il crimine come Francesco Messina, Giudice del Tribunale di Trani, Vincenzo Massimo Modeo, Dirigente della Polizia di Stato di Andria e Giuseppe Durante, Ispettore di Polizia. «Per combattere la criminalità bisogna passare da un'azione comune di società civile e forze dell'ordine - dice ancora Monica Guglielmi - al Movimento si potrà avvicinare chiunque abbia a cuore le sorti della battaglia contro la mafia, della spinta a poter vivere in una società meno assorta nella nube di criminalità alla quale tende».
Un pubblico giovane e giovanissimo attento osservatore delle dinamiche che passo dopo passo sono state illustrate nel colloquio con gli ospiti, pensando al passato, al presente ma anche con uno sguardo prezioso al futuro: «Saremo impegnati nelle scuole - conclude Monica Guglielmi - è da li che si parte per insegnare la legalità. Speriamo di esser in tanti, di poter coinvolgere molti bambini e ragazzi e tante famiglie, questo il nostro contributo sul territorio».
Una suggestiva location, un grande cadavere disegnato nelle immediate vicinanze dell'ingresso con i numeri delle morti per mano dell'organizzazione criminosa, tanti bigliettini colorati sparsi per ricordare le vittime, un video tra la gente, la recitazione del ricordo con la voce dell'attore Michele Ruta e la voce diretta di chi è a contatto tutti i giorni con il crimine come Francesco Messina, Giudice del Tribunale di Trani, Vincenzo Massimo Modeo, Dirigente della Polizia di Stato di Andria e Giuseppe Durante, Ispettore di Polizia. «Per combattere la criminalità bisogna passare da un'azione comune di società civile e forze dell'ordine - dice ancora Monica Guglielmi - al Movimento si potrà avvicinare chiunque abbia a cuore le sorti della battaglia contro la mafia, della spinta a poter vivere in una società meno assorta nella nube di criminalità alla quale tende».
Un pubblico giovane e giovanissimo attento osservatore delle dinamiche che passo dopo passo sono state illustrate nel colloquio con gli ospiti, pensando al passato, al presente ma anche con uno sguardo prezioso al futuro: «Saremo impegnati nelle scuole - conclude Monica Guglielmi - è da li che si parte per insegnare la legalità. Speriamo di esser in tanti, di poter coinvolgere molti bambini e ragazzi e tante famiglie, questo il nostro contributo sul territorio».