Politica
Morte di Paola Clemente, Giorgino: «Caporalato da sempre combattuto»
Nota del Primo Cittadino andriese e dell'ex assessore all'Agricoltura Miscioscia
Andria - venerdì 21 agosto 2015
19.02
«Siamo e rimaniamo dalla parte dei lavoratori nel contrastare ogni fenomeno legato all'attività di caporalato, così come abbiamo dimostrato negli anni scorsi. Per questo respingiamo il tentativo di far ricadere sulla nostra città e sui nostri imprenditori agricoli responsabilità di un fenomeno che è stato sempre culturalmente contrastato nel nostro territorio. Evitiamo dunque a tutti noi di pensare che l'enfatizzazione della vicenda della morte della povera Paola Clemente, sulle cui cause faranno certamente chiarezza gli organi inquirenti, serva solo a ricercare un colpevole a tutti i costi rispetto ad un fenomeno che abbiamo sempre combattuto e che raggiunge livelli endemici in ben altre realtà». Prende le difese degli imprenditori locali e delle istituzioni il Primo Cittadino di Andria, Nicola Giorgino dopo il clamore mediatico suscitato dalla morte di Paola Clemente, l'operaia agricola intenta nelle operazioni di acinellatura nelle campagne andriesi.
«L'eco che ne è derivata induce a qualche riflessione - ha aggiunto nella nota Benedetto Miscioscia, consigliere comunale neo eletto ed assessore alle Attività Produttive nel quinquennio 2010-2015 - al di là del fatto che non va assolutissimamente abbassata la guardia sulla necessità di far rispettare i diritti e la sicurezza dei lavoratori in generale, ritengo però ancora più sconcertante la pretestuosa enfatizzazione di un evento che, pur tragico, non può far rappresentare la Città di Andria come la "Caput mundi dello sfruttamento dei braccianti". Nella passata consiliatura, ci siamo attivati di concerto con le organizzazioni di categoria e le rappresentanze sindacali nel porre in essere una seria attenzione al fenomeno del cosiddetto "caporalato" anche interagendo con le forze dell'ordine e con gli stessi organi di controllo preposti. Proprio per questa attenzione dimostrata in epoca non sospetta dispiace poi apprendere che, sull'onda del clamore per il tragico fatale decesso dell'operaia, si sia tentato di far ricadere nelle nostre campagne anche l'episodio di un ulteriore malore che avrebbe colpito un altro operaio, fatto che sembra esser avvenuto in tutt'altro luogo».
Lo stesso ex assessore Miscioscia conclude: «Viene spontaneo domandarsi perché con tanta leggerezza si butta fango sull'imprenditoria agricola andriese. Tanto più che per Andria la produzione di uva da tavola è marginale rispetto ad altre realtà pugliesi particolarmente vocate come il sud barese o il tarantino, tanto da indurre i nostri produttori, per necessità, a ricorrere alle agenzie interinali per l'assunzioni di operaie ed operai specializzati nella pratica dell'acinellatura. L'Amministrazione Giorgino ha organizzato con la stessa Asl e più specificatamente con il dipartimento del Sian diretto dal dott. Magarelli e lo stesso collegio dei Periti Agrari e dottori laureati in agraria, seminari e convegni specifici sulla sicurezza nella campagne e sull'utilizzo dei prodotti fitofarmaci, oltre a corsi annuali specifici per il conseguimento dei patentini che abilitano gli stessi agricoltori all'acquisto e all'uso consapevole dei fitofarmaci in campo agricolo».
«L'eco che ne è derivata induce a qualche riflessione - ha aggiunto nella nota Benedetto Miscioscia, consigliere comunale neo eletto ed assessore alle Attività Produttive nel quinquennio 2010-2015 - al di là del fatto che non va assolutissimamente abbassata la guardia sulla necessità di far rispettare i diritti e la sicurezza dei lavoratori in generale, ritengo però ancora più sconcertante la pretestuosa enfatizzazione di un evento che, pur tragico, non può far rappresentare la Città di Andria come la "Caput mundi dello sfruttamento dei braccianti". Nella passata consiliatura, ci siamo attivati di concerto con le organizzazioni di categoria e le rappresentanze sindacali nel porre in essere una seria attenzione al fenomeno del cosiddetto "caporalato" anche interagendo con le forze dell'ordine e con gli stessi organi di controllo preposti. Proprio per questa attenzione dimostrata in epoca non sospetta dispiace poi apprendere che, sull'onda del clamore per il tragico fatale decesso dell'operaia, si sia tentato di far ricadere nelle nostre campagne anche l'episodio di un ulteriore malore che avrebbe colpito un altro operaio, fatto che sembra esser avvenuto in tutt'altro luogo».
Lo stesso ex assessore Miscioscia conclude: «Viene spontaneo domandarsi perché con tanta leggerezza si butta fango sull'imprenditoria agricola andriese. Tanto più che per Andria la produzione di uva da tavola è marginale rispetto ad altre realtà pugliesi particolarmente vocate come il sud barese o il tarantino, tanto da indurre i nostri produttori, per necessità, a ricorrere alle agenzie interinali per l'assunzioni di operaie ed operai specializzati nella pratica dell'acinellatura. L'Amministrazione Giorgino ha organizzato con la stessa Asl e più specificatamente con il dipartimento del Sian diretto dal dott. Magarelli e lo stesso collegio dei Periti Agrari e dottori laureati in agraria, seminari e convegni specifici sulla sicurezza nella campagne e sull'utilizzo dei prodotti fitofarmaci, oltre a corsi annuali specifici per il conseguimento dei patentini che abilitano gli stessi agricoltori all'acquisto e all'uso consapevole dei fitofarmaci in campo agricolo».