Commento
Montepulciano: "Pannelli fotovoltaici e crisi energetica"
Le mancate scelte sulle rinnovabili e la crisi dell'agricoltura: il punto di vista dello storico ambientalista andriese
Andria - giovedì 14 aprile 2022
6.56
Caro energia, fonti rinnovabili e le mancate scelte nel settore agricolo. Il punto di vista dello storico ambientalista andriese Nicola Montepulciano.
"Nell'aprile 2014 fu pubblicato sulle reti social un mio intervento nel quale si dava notizia che il 16 giugno 2013 per la prima volta e per due ore, dalle 14 alle 15 comprese, in Italia il fabbisogno di energia elettrica fu completamente soddisfatto dalle fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, eolico). A costo zero e inquinamento zero. In quelle due ore non si ebbe, perciò, bisogno di petrolio, carbone, gas e porcherie simili, altamente inquinanti. Alle aziende fu così possibile la riduzione del 10% sulla bolletta energetica e alle famiglie del 2%. A questa notizia non fu dato il dovuto risalto, anzi ci fu silenzio quasi totale. Il perché è facilmente spiegabile: la paura da parte dei lobbisti, dei potentati economici del settore energetico, degli speculatori di perdere gli enormi guadagni a causa delle fonti alternative, rinnovabili, verdi ad inquinamento zero. Hanno paura che ciascuno di noi possa diventare produttore di energia elettrica senza più dover sottostare alla micidiali speculazioni e pagare bollette salatissime. Non solo non si diede il dovuto risalto, ma si diede l'avvio ad una campagna di disinformazione (oggi si direbbe fake news), con lo scopo di evidenziare gli aspetti negativi legati all'uso di pannelli fotovoltaici: costi elevati, terreni tolti all'agricoltura, danni estetici al paesaggio, aumenti in bolletta per gli incentivi alle rinnovabili! Rispondo con ordine: i pannelli fotovoltaici non costano molto, lo spazio sottratto agli usi agricoli è una parte infinitesimale del totale e sempre recuperabile al 100% (la concessione ora sembra non più possibile), si sta più attenti al rispetto del paesaggio. Noi ambientalisti chiediamo di installare impianti fotovoltaici prima di tutto sugli edifici dotati di spazi idonei (e anche qui ci sono molte opposizioni come se i turisti, per es., desiderassero visitare più gli spazi sopra gli edifici che non ciò che contengono: musei, teatri, chiese, biblioteche), anche di caserme abbandonate o meno, industrie dismesse, capannoni industriali piccoli e grandi, fattorie, masserie, stazioni ferroviarie etc. Ma, di grazia, le centrali che usano le energie fossili non deturpano il paesaggio? E le vecchie centrali elettronucleari che rimarranno lì per secoli non solo deturpano il paesaggio, ma hanno reso inservibili, per qualsiasi uso, tutti i terreni circostanti per chilometri e chilometri. Infine, due parole sugli aumenti del costo energetico, che si sosteneva, dovuti agli incentivi. I forsennati aumenti di inizio 2022 sono dovuti agli incentivi o alle vandaliche speculazioni dei potentati economici energetici? E oggi la Stato non sta favorendo l'uso delle rinnovabili con gli incentivi? Inoltre, se, come si sosteneva, fu costretto ad aumentare le tasse energetiche, quei soldi non ci furono restituiti, in tutto o in parte, con la riduzione alle aziende del 10% e alle famiglie del 2%? Si fecero carte false per far scomparire dalla scena politica i Verdi, accaniti sostenitori delle rinnovabili e ci sono riusciti. E adesso? Avessimo fatto prima ricorso alle rinnovabili ora non staremmo qui a piangere. Ci siamo fatti fregare da chi in malafede pensava solo ai propri squallidi interessi. Ora l'agricoltura è fortemente in crisi, si stanno chiudendo le stalle. Ma come mai le organizzazioni agricole si sono accorte soltanto adesso della convenienza del fotovoltaico? Per attenuare in buona parte i danni derivanti da questa crisi, conviene partire immediatamente con impianti autonomi fotovoltaici senza neanche attendere gli incentivi statali perché, prima di tutto, i costi energetici sarebbero molto ma molto ridotti e di conseguenza le spese dell'impianto fotovoltaico si recupererebbero in pochissimi anni. Se è vero che con i soli impianti fotovoltaici non si risolve la carenza energetica italiana è pur vero che i vantaggi comunque ci sono. Prima di tutto manderemo meno soldi all'estero, saremo quindi più ricchi, avremo molto meno inquinamento, la bolletta energetica sarà molto più leggera (salvo trucchi maligni dei potentati dell'energia) a tutto vantaggio delle aziende e delle famiglie, daremo più lavoro ai giovani e altamente qualificato e non li manderemo all'estero. Scusate se è poco o se vi pare improbabile. Io ci credo", conclude Nicola Montepulciano.
"Nell'aprile 2014 fu pubblicato sulle reti social un mio intervento nel quale si dava notizia che il 16 giugno 2013 per la prima volta e per due ore, dalle 14 alle 15 comprese, in Italia il fabbisogno di energia elettrica fu completamente soddisfatto dalle fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, eolico). A costo zero e inquinamento zero. In quelle due ore non si ebbe, perciò, bisogno di petrolio, carbone, gas e porcherie simili, altamente inquinanti. Alle aziende fu così possibile la riduzione del 10% sulla bolletta energetica e alle famiglie del 2%. A questa notizia non fu dato il dovuto risalto, anzi ci fu silenzio quasi totale. Il perché è facilmente spiegabile: la paura da parte dei lobbisti, dei potentati economici del settore energetico, degli speculatori di perdere gli enormi guadagni a causa delle fonti alternative, rinnovabili, verdi ad inquinamento zero. Hanno paura che ciascuno di noi possa diventare produttore di energia elettrica senza più dover sottostare alla micidiali speculazioni e pagare bollette salatissime. Non solo non si diede il dovuto risalto, ma si diede l'avvio ad una campagna di disinformazione (oggi si direbbe fake news), con lo scopo di evidenziare gli aspetti negativi legati all'uso di pannelli fotovoltaici: costi elevati, terreni tolti all'agricoltura, danni estetici al paesaggio, aumenti in bolletta per gli incentivi alle rinnovabili! Rispondo con ordine: i pannelli fotovoltaici non costano molto, lo spazio sottratto agli usi agricoli è una parte infinitesimale del totale e sempre recuperabile al 100% (la concessione ora sembra non più possibile), si sta più attenti al rispetto del paesaggio. Noi ambientalisti chiediamo di installare impianti fotovoltaici prima di tutto sugli edifici dotati di spazi idonei (e anche qui ci sono molte opposizioni come se i turisti, per es., desiderassero visitare più gli spazi sopra gli edifici che non ciò che contengono: musei, teatri, chiese, biblioteche), anche di caserme abbandonate o meno, industrie dismesse, capannoni industriali piccoli e grandi, fattorie, masserie, stazioni ferroviarie etc. Ma, di grazia, le centrali che usano le energie fossili non deturpano il paesaggio? E le vecchie centrali elettronucleari che rimarranno lì per secoli non solo deturpano il paesaggio, ma hanno reso inservibili, per qualsiasi uso, tutti i terreni circostanti per chilometri e chilometri. Infine, due parole sugli aumenti del costo energetico, che si sosteneva, dovuti agli incentivi. I forsennati aumenti di inizio 2022 sono dovuti agli incentivi o alle vandaliche speculazioni dei potentati economici energetici? E oggi la Stato non sta favorendo l'uso delle rinnovabili con gli incentivi? Inoltre, se, come si sosteneva, fu costretto ad aumentare le tasse energetiche, quei soldi non ci furono restituiti, in tutto o in parte, con la riduzione alle aziende del 10% e alle famiglie del 2%? Si fecero carte false per far scomparire dalla scena politica i Verdi, accaniti sostenitori delle rinnovabili e ci sono riusciti. E adesso? Avessimo fatto prima ricorso alle rinnovabili ora non staremmo qui a piangere. Ci siamo fatti fregare da chi in malafede pensava solo ai propri squallidi interessi. Ora l'agricoltura è fortemente in crisi, si stanno chiudendo le stalle. Ma come mai le organizzazioni agricole si sono accorte soltanto adesso della convenienza del fotovoltaico? Per attenuare in buona parte i danni derivanti da questa crisi, conviene partire immediatamente con impianti autonomi fotovoltaici senza neanche attendere gli incentivi statali perché, prima di tutto, i costi energetici sarebbero molto ma molto ridotti e di conseguenza le spese dell'impianto fotovoltaico si recupererebbero in pochissimi anni. Se è vero che con i soli impianti fotovoltaici non si risolve la carenza energetica italiana è pur vero che i vantaggi comunque ci sono. Prima di tutto manderemo meno soldi all'estero, saremo quindi più ricchi, avremo molto meno inquinamento, la bolletta energetica sarà molto più leggera (salvo trucchi maligni dei potentati dell'energia) a tutto vantaggio delle aziende e delle famiglie, daremo più lavoro ai giovani e altamente qualificato e non li manderemo all'estero. Scusate se è poco o se vi pare improbabile. Io ci credo", conclude Nicola Montepulciano.