Mirabella: «E' la mia storia, il mito è un racconto perenne»

Nessuno meglio degli antichi riesce a spiegarci il mondo di oggi. E' questo lo spirito che ha portato Michele Mirabella ha scrivere il suo ultimo lavoro nell'atmosfera divertita di un simposio d'altri tempi, con un'ironia che mai lascia il posto alla seriosità ed alla noia, con il confronto costante di grandi miti del nostro passato e piccole manie della nostra epoca: «E' la storia mia - ha detto Mirabella, autore di "Cantami, o mouse" - faccio parlare gli antichi con le loro incarnazioni sociali e culturali di oggi, il mito è un racconto perenne che ricomincia sempre dal principio, è una performance della narrazione e così come servì nell'antico per spiegare eventi ed accadimenti altrimenti inesplicabili così oggi può spiegare e spiega i fenomeni sociali. Come dice Sallustrio, il mito non è cominciato, il mito è».

L'autore di origine bitontina è stato ospite, venerdì scorso dell'Associazione Fare Quadrato di Andria nell'auditorium del SS Sacramento, ed ha dialogato con il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Nino Marmo, tra storie, ricordi e piacevoli battute. Nel testo, infatti, si può ritrovare Cleopatra, la regina egizia, che ha saputo trasformarsi in un'icona immortale, e che può insegnarci le regole del marketing più di tanti incravattati consulenti aziendali. Il mito della mela della discordia getta una luce tutta nuova sul matrimonio di William e Kate oppure Venere, che splendida si erge da una conchiglia, dà lezioni di vera bellezza alle scollacciate dive della TV. Le tragedie di Shakespeare ci fanno riflettere sui nuovi mezzi di comunicazione e quindi cosa sarebbe successo se Giulietta avesse avuto il cellulare: «Non sarebbe morta - ha detto Michele Mirabella - questo è solamente un paradosso che serve ad asseverare le cose inesplicabili e la tragedia d'amore lo è».

Il libro "Cantami, o mouse" è edito da Mondadori.