Cronaca
Minacce a don Riccardo Agresti, per la sua attività di sacerdote a favore degli ultimi
Giovedì mattina l'intimidazione davanti alla chiesa di Maria SS. Addolorata alle Croci
Andria - venerdì 30 marzo 2018
19.45
Ha chiesto ai suoi parrocchiani di pregare perchè gli dessero la serenità per andare avanti nella sua attività di sacerdote, malgrado le minacce ricevute qualche ora prima.
Ieri sera, Don Riccardo Agresti, parroco della chiesa di "Santa Maria Addolorata alle Croci", presso il popoloso quartiere delle "Croci-Camaggio" ha sorpreso un pò tutti, quando nel corso della messa "In cena Domini" ha chiesto durante l'omelia di rivolgere delle preghiere in suo favore.
Poche ore prima, intorno alle ore 12:30 erano arrivate le minacce nei suoi confronti, proprio davanti alla chiesa che lo vede da oltre un ventennio prete di frontiera, a sostegno di un quartiere che necessita attenzione e di liberarsi da coloro che lo opprimono con la violenza e la sopraffazione.
Non intende per il momento rivolgersi alle autorità competenti. Adesso vuole solo parlare di quanto accaduto con il vescovo mons. Mansi e con lui rivolgersi al Prefetto ed al Presidente del Tribunale. Ma prima di ogni altra cosa desidera portare a termine il progetto "Senza sbarre" che insieme a Don Vincenzo Giannelli e Don Peppino Zingaro, con l'autorizzazione del vescovo Luigi Mansi, intende offrire una concreta occasione di riscatto sociale, fuori dal carcere, a coloro che hanno sbagliato, offrendogli occasioni di lavoro e di reinserimento lavorativo. E' infatti in piena attività per riportare -con l'aiuto di tanti benefattori e di offerte da parte della gente comune- alla piena funzionalità la masseria di San Vittore, ai piedi di Castel del Monte, che sarà il centro operativo di questo ambizioso progetto di "nuova vita".
Ieri sera, Don Riccardo Agresti, parroco della chiesa di "Santa Maria Addolorata alle Croci", presso il popoloso quartiere delle "Croci-Camaggio" ha sorpreso un pò tutti, quando nel corso della messa "In cena Domini" ha chiesto durante l'omelia di rivolgere delle preghiere in suo favore.
Poche ore prima, intorno alle ore 12:30 erano arrivate le minacce nei suoi confronti, proprio davanti alla chiesa che lo vede da oltre un ventennio prete di frontiera, a sostegno di un quartiere che necessita attenzione e di liberarsi da coloro che lo opprimono con la violenza e la sopraffazione.
Non intende per il momento rivolgersi alle autorità competenti. Adesso vuole solo parlare di quanto accaduto con il vescovo mons. Mansi e con lui rivolgersi al Prefetto ed al Presidente del Tribunale. Ma prima di ogni altra cosa desidera portare a termine il progetto "Senza sbarre" che insieme a Don Vincenzo Giannelli e Don Peppino Zingaro, con l'autorizzazione del vescovo Luigi Mansi, intende offrire una concreta occasione di riscatto sociale, fuori dal carcere, a coloro che hanno sbagliato, offrendogli occasioni di lavoro e di reinserimento lavorativo. E' infatti in piena attività per riportare -con l'aiuto di tanti benefattori e di offerte da parte della gente comune- alla piena funzionalità la masseria di San Vittore, ai piedi di Castel del Monte, che sarà il centro operativo di questo ambizioso progetto di "nuova vita".