Eventi e cultura
Michele Palumbo ed il suo nuovo "Preghiere laiche"
Tredici invocazioni tracciano un sentiero tra il dubbio e la religiosità
Andria - lunedì 26 gennaio 2015
Sabato sera Michele Palumbo ha presentato Preghiere laiche, il suo ultimo lavoro edito da Et/Et. Una platea attenta e curiosa ha riempito l'auditorium della Chiesa Cappuccini per ascoltare il dialogo tra l'autore e i suoi due interlocutori: Vitonicola Di Bari e don Luigi Renna. Ineludibili, dinanzi al titolo del libro, alcune questioni: cos'è la preghiera? Cosa fa chi prega? E, ancora dal titolo, in che modo pregano coloro i quali praticano l'esercizio del dubbio, ovvero i laici?
Un libro utile perché invita ad approfondire e superare la selezione di testi scelta dal suo autore, secondo Vitonicola Di Bari. Don Luigi Renna ha enfatizzato la valenza della ricerca critica e razionale, dimensione che accomuna tanto colui che cerca Dio quanto lo scettico, il religioso e il laico.
Spazio allora alle invocazioni dei filosofi illuministi, così cari a Palumbo: il Diderot dei Pensieri sull'interpretazione della natura e il Voltaire del Trattato sulla tolleranza; omaggio al pensiero panteistico di d'Holbach e al kantiano «Sapere aude!», rivolto all'uomo. E, accanto ai filosofi, le parole di due cantautori come De André e Guccini, che fa appello con un «libera nos Domine!». Ancora, largo alla religiosità eterodossa di Pier Paolo Pasolini, che fugge e odia un «immoto Dio»; al cinismo acre di Ambrose Bierce; all'ironia di Turgenev; allo sberleffo di Pirandello.
Le Preghiere laiche, insomma, come metro della ragione, preziose indagatrici delle coscienze umane, antidoti, ci si augura, contro le violente forme di integralismo che stanno riprendendo corpo intorno a noi.
Un libro utile perché invita ad approfondire e superare la selezione di testi scelta dal suo autore, secondo Vitonicola Di Bari. Don Luigi Renna ha enfatizzato la valenza della ricerca critica e razionale, dimensione che accomuna tanto colui che cerca Dio quanto lo scettico, il religioso e il laico.
Spazio allora alle invocazioni dei filosofi illuministi, così cari a Palumbo: il Diderot dei Pensieri sull'interpretazione della natura e il Voltaire del Trattato sulla tolleranza; omaggio al pensiero panteistico di d'Holbach e al kantiano «Sapere aude!», rivolto all'uomo. E, accanto ai filosofi, le parole di due cantautori come De André e Guccini, che fa appello con un «libera nos Domine!». Ancora, largo alla religiosità eterodossa di Pier Paolo Pasolini, che fugge e odia un «immoto Dio»; al cinismo acre di Ambrose Bierce; all'ironia di Turgenev; allo sberleffo di Pirandello.
Le Preghiere laiche, insomma, come metro della ragione, preziose indagatrici delle coscienze umane, antidoti, ci si augura, contro le violente forme di integralismo che stanno riprendendo corpo intorno a noi.