Vita di città
Mercato settimanale, Bat Commercio chiede il prolungamento di via Bruno Buozzi
Situazione sempre più insostenibile per gli ambulanti andriesi
Andria - mercoledì 5 agosto 2015
8.50
«Una riqualificazione seria ed importante, invece la situazione del mercato settimanale del lunedì è sempre più insostenibile». Queste le parole del presidente di Bat Commercio 2010 e CNA Puglia Vincenzo Berardino che denuncia una condizione drammatica degli ambulanti andriesi.
«Una storia infinita - scrive Berardino - che potrebbe finire veramente male quella del mercato settimanale del lunedì di Andria. Un mercato classificato, negli anni '80 e '90 uno dei più attrattivi dell'intero Meridione d'Italia, unitamente ad altri della Provincia anch'essi in forte decadimento a causa di politiche di Sviluppo inesistenti se non estremamente dannose anche perché proprio da quegli anni in poi alla guida di questi Settori così importanti si sono susseguite personalità assolutamente improprie e quindi lontane dalla cultura del mercato e dalle sue problematiche che, tali personaggi politici ma anche dirigenti, hanno dimostrato di non conoscere affatto.
Andria che sembrava tenere, soprattutto dopo l'ipotesi di riorganizzazione emersa in seguito al trasferimento dalla villa comunale nella Zona 167 Nord 3° Comparto, una riqualificazione seria ed importante, a distanza di cinque anni da quella programmazione andata praticamente in fumo mostra tutti i suoi punti deboli e soprattutto mostra quanta trascuratezza ci sia ancora oggi verso questo straordinario elemento di cultura storica, economica e sociale.
Eppure in attesa di quelle decisioni importanti tra le quali esiste anche un'ipotesi di sdoppiamento in due o più parti con la garanzia di un servizio a grandi quartieri della città, alcune ipotesi erano state avanzate e pure sperimentate come quella di evitare la troncatura della zona di via Bruno Buozzi con il prolungamento e la riunificazione del circolo con l'area dei venditori di frutta e verdura. Tale esperimento fu fatto quando si stavano realizzando i lavori stradali nella zona stadio e vennero temporaneamente, a rotazione, spostate alcune decine di postazioni di vendita ed il risultato fu ottimo perché quella circolarità invogliava i consumatori a percorrere proprio via Bruno Buozzi che oggi è praticamente desertificata e dove gli incassi medi addirittura non superano i 25/38 euro per ciascun mercato con una perdita di oltre il 600% rispetto ai costi aziendali.
Di fronte a questa drammatica condizione degli ambulanti che, ricordiamolo, sono sempre stati determinanti anche politicamente, accade anche che al comune di Andria non vengono convocati incontri da almeno due anni e questo è gravissimo specie di fronte ai problemi del mercato del lunedì anche in ordine igienico-sanitario e sopratutto di sicurezza e pubblica incolumità e questa ultima condizione di precarietà potrebbe addirittura risolversi con una possibile sospensione improvvisa dell'attività di vendita con conseguenze ancor più gravi ed imprevedibili.
Anche dal punto di vista normativo i problemi sono enormi con un settore praticamente bloccato dopo l'emanazione del Codice del Commercio della Regione Puglia che è pure stato impugnato dal Consiglio dei Ministri in quanto i "rappresentatati" che hanno dato i loro pregiati ed esclusivi pareri non devono essersi accorti che quel Codice non rispetta la legge e le norme in materia di liberalizzazioni e di libera concorrenza.
Poiché dopo le elezioni - conclude il presidente di Bat Commercio - le cose dovrebbero essere radicalmente e profondamente cambiate, in virtù di un'evidente percorso di discontinuità intrapreso dall'Amministrazione Comunale, siamo certi, certissimi che immediatamente dopo la pausa estiva e prima della Festa Patronale saremo convocati per affrontare il tema scottante e che agli inizi del nuovo anno Andria potrebbe avere il nuovo mercato o uno o più mercati nuovi, purché si faccia qualcosa perché le scadenze di agosto, in tantissimi casi, non potranno essere onorate quindi aumenta in modo preoccupante l'indebitamento mentre l'abusivismo dilaga e la tolleranza pure».
«Una storia infinita - scrive Berardino - che potrebbe finire veramente male quella del mercato settimanale del lunedì di Andria. Un mercato classificato, negli anni '80 e '90 uno dei più attrattivi dell'intero Meridione d'Italia, unitamente ad altri della Provincia anch'essi in forte decadimento a causa di politiche di Sviluppo inesistenti se non estremamente dannose anche perché proprio da quegli anni in poi alla guida di questi Settori così importanti si sono susseguite personalità assolutamente improprie e quindi lontane dalla cultura del mercato e dalle sue problematiche che, tali personaggi politici ma anche dirigenti, hanno dimostrato di non conoscere affatto.
Andria che sembrava tenere, soprattutto dopo l'ipotesi di riorganizzazione emersa in seguito al trasferimento dalla villa comunale nella Zona 167 Nord 3° Comparto, una riqualificazione seria ed importante, a distanza di cinque anni da quella programmazione andata praticamente in fumo mostra tutti i suoi punti deboli e soprattutto mostra quanta trascuratezza ci sia ancora oggi verso questo straordinario elemento di cultura storica, economica e sociale.
Eppure in attesa di quelle decisioni importanti tra le quali esiste anche un'ipotesi di sdoppiamento in due o più parti con la garanzia di un servizio a grandi quartieri della città, alcune ipotesi erano state avanzate e pure sperimentate come quella di evitare la troncatura della zona di via Bruno Buozzi con il prolungamento e la riunificazione del circolo con l'area dei venditori di frutta e verdura. Tale esperimento fu fatto quando si stavano realizzando i lavori stradali nella zona stadio e vennero temporaneamente, a rotazione, spostate alcune decine di postazioni di vendita ed il risultato fu ottimo perché quella circolarità invogliava i consumatori a percorrere proprio via Bruno Buozzi che oggi è praticamente desertificata e dove gli incassi medi addirittura non superano i 25/38 euro per ciascun mercato con una perdita di oltre il 600% rispetto ai costi aziendali.
Di fronte a questa drammatica condizione degli ambulanti che, ricordiamolo, sono sempre stati determinanti anche politicamente, accade anche che al comune di Andria non vengono convocati incontri da almeno due anni e questo è gravissimo specie di fronte ai problemi del mercato del lunedì anche in ordine igienico-sanitario e sopratutto di sicurezza e pubblica incolumità e questa ultima condizione di precarietà potrebbe addirittura risolversi con una possibile sospensione improvvisa dell'attività di vendita con conseguenze ancor più gravi ed imprevedibili.
Anche dal punto di vista normativo i problemi sono enormi con un settore praticamente bloccato dopo l'emanazione del Codice del Commercio della Regione Puglia che è pure stato impugnato dal Consiglio dei Ministri in quanto i "rappresentatati" che hanno dato i loro pregiati ed esclusivi pareri non devono essersi accorti che quel Codice non rispetta la legge e le norme in materia di liberalizzazioni e di libera concorrenza.
Poiché dopo le elezioni - conclude il presidente di Bat Commercio - le cose dovrebbero essere radicalmente e profondamente cambiate, in virtù di un'evidente percorso di discontinuità intrapreso dall'Amministrazione Comunale, siamo certi, certissimi che immediatamente dopo la pausa estiva e prima della Festa Patronale saremo convocati per affrontare il tema scottante e che agli inizi del nuovo anno Andria potrebbe avere il nuovo mercato o uno o più mercati nuovi, purché si faccia qualcosa perché le scadenze di agosto, in tantissimi casi, non potranno essere onorate quindi aumenta in modo preoccupante l'indebitamento mentre l'abusivismo dilaga e la tolleranza pure».