Attualità
Marialuisa Bafunno e la sua esordiente carriera fra spettacoli al Teatro alla Scala di Milano e altre esperienze artistiche
Lavori e progetti di una giovane ragazza andriese: "Il mio intento è quello di prendere da fuori e portare dentro"
Andria - lunedì 28 maggio 2018
11.14
Marialuisa Bafunno, una giovane ragazza andriese che da diversi anni studia e lavora a Milano, racconta che sin da piccola è stata interessata all'arte in tutte le sue forme. Già alla tenera età, infatti, ha cominciato a dipingere e la sua vena d'artista nel corso degli anni è emersa sempre di più, tanto da condurla alla scelta di immettersi nel campo della scenografia studiandola a Milano, in NABA. In un secondo momento però ha voluto mettere da parte la scenografia per dedicarsi alla sua vera passione che è la regia teatrale: è proprio partendo da qui che ha avviato la sua carriera nel mondo del lavoro cominciando col fare alcuni stage presso il rinomato Teatro alla Scala di Milano per quattro diverse produzioni quali ''Turandot'' di Nikolaus Lehnhoff per l'apertura dell'Expo nel 2015, ''Cavalleria Rusticana/Pagliacci'' di Mario Martone (famoso regista che ha diretto, tra i film più famosi, quello su Leopardi intitolato ''il giovane favoloso'') , ''Il Barbiere di Siviglia'' di Jean- Pierre Ponnelle e ''L'Elisir d'amore'' di Grischa Asagaroff, andato in scena presso l'Aereoporto di Malpensa, in collaborazione con RAI5.
Dopo questi stage Marialuisa è stata poi assistente alla regia presso il Teatro alla Scala di Milano per le produzioni ''The Turn of the Screw'' con la regia di Kasper Holten e ''Ti vedo, ti sento, mi perdo'' di Jürgen Flimm
Durante gli anni in cui ha frequentato l'Accademia ha fondato due compagnie di teatro sperimentale con cui collabora costantemente e, oltre a ciò, Marialuisa ha portato avanti suoi personali progetti paralleli come spettacoli di teatro site-specific, una particolare forma di teatro in cui viene posta particolare attenzione all'ambiente rendendolo protagonista e partecipe della performance. Questa peculiare forma di teatro porta in scena delle rappresentazioni molto interessanti in quanto la loro realizzazione presuppone che vengano svolti dei veri e propri lavori con la popolazione in modo da renderla protagonista dello spettacolo: l'intento è quello di farla collaborare con i performer, ossia gli attori, in modo da rendere il tutto più realistico. Si presuppone inoltre che vengano creati degli allestimenti teatrali proprio nelle strade della città (se per esempio è una città ad essere scelta come ambiente della rappresentazione) in modo da rendere il paesaggio, oltre che lo scenario, anche il protagonista principale dello show.
Un simile allestimento che vede l'ambiente calarsi nei panni del protagonista insieme ai performer, muovendoci sempre nell'ambito del teatro site-specific, è stato peraltro preparato per la mostra di Frida Kahlo al Mudec (Museo delle Culture) di Milano. E' andato in scena il 21 marzo lo spettacolo di teatro-danza itinerante all'interno della mostra dedicata alla pittrice messicana a cui ha partecipato la giovane andriese Marialuisa Bafunno come aiuto regista e performer.
Musica, danza, parti recitate hanno animato lo spettacolo e hanno entusiasmato il pubblico rimasto colpito dalla performance: a parteciparvi è stata un'ampia platea, seppur non vastissima per rispettare la scelta di creare un clima d' intimità tra pubblico e spettatori. Una mostra nella quale è penetrato il teatro che ha diviso gli spazi per tematiche in cui, attraverso lo spettacolo realizzato dalla compagnia Pleiadi Art Production, i 7 performer narrano della più rilevanti vicende di vita della pittrice tracciando un percorso sensoriale realizzato fra le stanze del museo ed ispirato alle opere in mostra. La scena era suddivisa in stanze che hanno permesso di raccontare meglio l'emblematica figura di Frida Kahlo, e, a ciascuna di queste stanze è stato attribuito un tema fra i quali figurano quello della donna, della natura, della politica e della rivoluzione, del dolore e della morte, temi questi che costituiscono spunto per una narrazione fatta di evocazioni e suggestioni.
L' aiuto regia, lavoro che Marialuisa Bafunno svolge solitamente, e ha svolto nello specifico in questo spettacolo, consiste nell'occuparsi dell'organizzazione dello spettacolo, della pianificazione delle prove, quindi suo compito è quello di dare direzioni agli attori sui movimenti scenici e ai vari reparti, da quello dei costumi a quello in cui opera lo scenografo che ha il compito di creare ambientazioni: in questo modo vengono dunque sviluppate le proprie idee e creando l'ambientazione si sviluppa poi l'intero spettacolo cercando di farsi anche ispirare dalle persone con cui si collabora- racconta Marialuisa- Il teatro è forse la forma d'arte più coinvolgente – dice perché da' la possibilità di confrontarsi e collaborare con gli altri, ed è questo il bello del teatro: se sei un artista visivo lavori individualmente, hai la tua tela, ti fai ispirare e dipingi, il teatro invece è qualcosa di collettivo, di comunitario. Teatro e vita molto spesso si confondono.
Tra i progetti futuri imminenti ne figura uno sul teatro sensoriale con la compagnia Lis Lab Performing Arts, su modello del ''Teatro de los Sentidos'' che coinvolge pienamente il pubblico perché pone la sua attenzione sul linguaggio e sulla poetica dei sensi. Progetti che dunque coinvolgono i sensi degli spettatori perchè vengono per esempio create ambientazioni surreali in cui lo spettatore entra e si perde in stanze, corridoi e nel frattempo gli attori cercano di stimolare i sensi come il tatto, stimolato attraverso un abbraccio, l'odore o l'udito poiché d'un tratto lo spettatore per esempio sente un attore recitargli nell'orecchio: in questo modo si viene a creare un rapporto diretto con il pubblico. Con questa compagnia la giovane andriese eseguirà una performance che aprirà una mostra sull'acqua che si terrà sul Lago Maggiore.
Attualmente dunque il suo lavoro consiste nel fare assistenza come aiuto-regia, ed insieme si occupa di scenografia e svolge anche il ruolo di performer (così chiamato perchè segue una particolare filosofia di approccio al pubblico, diverso da quello comune). Tra i suoi nuovi progetti compare anche quello per cui le è stato chiesto di collaborare ad un'opera lirica intitolata ''L'elisir d'amore'' che si svolgerà nel carcere di Opera a Milano. Dettaglio altrettanto rilevante è che attualmente Marialuisa sta collaborando con il famoso il comico Gioele Dix.
Muovendoci invece nell'ambito del contesto andriese invece Marialuisa ha partecipato al Festival della Disperazione, ha partecipato ad un progetto-laboratorio insieme l'attore andriese Michele Sinisi rivolto ai ragazzi che hanno avuto la possibilità di confrontarsi e di lavorare con attori esperti provenienti da tutt'Italia, realizzando l'opera ''Caligola'' presentato come apertura del Festival Internazionale "Castel Dei Mondi", accolto molto positivamente dalla critica.
Il fatto che nella nostra città non vi è un teatro di certo non agevola, né stimola e incita la gente ad avvicinarsi al mondo dello spettacolo - spiega Marialuisa. Nel frattempo però lei si mostra positiva, pensa infatti che la gente che sia andata fuori per studiare quando torna a casa cerca di dispiegare le proprie idee perché la voglia di fare c'è, si necessita solo di più strumenti per realizzare ciò che si ha in mente di fare. Nella nostra città, ad Andria, si stanno muovendo un po' di cose.. E a lei personalmente affascina l'idea di prendere da fuori per poi ''portare dentro'', in un ambiente in cui è presente una comunità come la nostra, ciò che lei personalmente ha potuto apprendere dalle sue esperienze. È necessaria però una grande forza d'animo e voglia di investire in questa città. Purtroppo non basta uno spettacolo fatto una tantum a far innamorare del teatro le persone, bisogna abituarle con piccole dosi.. E' questo l'auspicio conclusivo con cui si augura un cambiamento ed un netto miglioramento della sensibilità artistica e culturale propria di \ciascuno degli abitanti della nostra città.
Dopo questi stage Marialuisa è stata poi assistente alla regia presso il Teatro alla Scala di Milano per le produzioni ''The Turn of the Screw'' con la regia di Kasper Holten e ''Ti vedo, ti sento, mi perdo'' di Jürgen Flimm
Durante gli anni in cui ha frequentato l'Accademia ha fondato due compagnie di teatro sperimentale con cui collabora costantemente e, oltre a ciò, Marialuisa ha portato avanti suoi personali progetti paralleli come spettacoli di teatro site-specific, una particolare forma di teatro in cui viene posta particolare attenzione all'ambiente rendendolo protagonista e partecipe della performance. Questa peculiare forma di teatro porta in scena delle rappresentazioni molto interessanti in quanto la loro realizzazione presuppone che vengano svolti dei veri e propri lavori con la popolazione in modo da renderla protagonista dello spettacolo: l'intento è quello di farla collaborare con i performer, ossia gli attori, in modo da rendere il tutto più realistico. Si presuppone inoltre che vengano creati degli allestimenti teatrali proprio nelle strade della città (se per esempio è una città ad essere scelta come ambiente della rappresentazione) in modo da rendere il paesaggio, oltre che lo scenario, anche il protagonista principale dello show.
Un simile allestimento che vede l'ambiente calarsi nei panni del protagonista insieme ai performer, muovendoci sempre nell'ambito del teatro site-specific, è stato peraltro preparato per la mostra di Frida Kahlo al Mudec (Museo delle Culture) di Milano. E' andato in scena il 21 marzo lo spettacolo di teatro-danza itinerante all'interno della mostra dedicata alla pittrice messicana a cui ha partecipato la giovane andriese Marialuisa Bafunno come aiuto regista e performer.
Musica, danza, parti recitate hanno animato lo spettacolo e hanno entusiasmato il pubblico rimasto colpito dalla performance: a parteciparvi è stata un'ampia platea, seppur non vastissima per rispettare la scelta di creare un clima d' intimità tra pubblico e spettatori. Una mostra nella quale è penetrato il teatro che ha diviso gli spazi per tematiche in cui, attraverso lo spettacolo realizzato dalla compagnia Pleiadi Art Production, i 7 performer narrano della più rilevanti vicende di vita della pittrice tracciando un percorso sensoriale realizzato fra le stanze del museo ed ispirato alle opere in mostra. La scena era suddivisa in stanze che hanno permesso di raccontare meglio l'emblematica figura di Frida Kahlo, e, a ciascuna di queste stanze è stato attribuito un tema fra i quali figurano quello della donna, della natura, della politica e della rivoluzione, del dolore e della morte, temi questi che costituiscono spunto per una narrazione fatta di evocazioni e suggestioni.
L' aiuto regia, lavoro che Marialuisa Bafunno svolge solitamente, e ha svolto nello specifico in questo spettacolo, consiste nell'occuparsi dell'organizzazione dello spettacolo, della pianificazione delle prove, quindi suo compito è quello di dare direzioni agli attori sui movimenti scenici e ai vari reparti, da quello dei costumi a quello in cui opera lo scenografo che ha il compito di creare ambientazioni: in questo modo vengono dunque sviluppate le proprie idee e creando l'ambientazione si sviluppa poi l'intero spettacolo cercando di farsi anche ispirare dalle persone con cui si collabora- racconta Marialuisa- Il teatro è forse la forma d'arte più coinvolgente – dice perché da' la possibilità di confrontarsi e collaborare con gli altri, ed è questo il bello del teatro: se sei un artista visivo lavori individualmente, hai la tua tela, ti fai ispirare e dipingi, il teatro invece è qualcosa di collettivo, di comunitario. Teatro e vita molto spesso si confondono.
Tra i progetti futuri imminenti ne figura uno sul teatro sensoriale con la compagnia Lis Lab Performing Arts, su modello del ''Teatro de los Sentidos'' che coinvolge pienamente il pubblico perché pone la sua attenzione sul linguaggio e sulla poetica dei sensi. Progetti che dunque coinvolgono i sensi degli spettatori perchè vengono per esempio create ambientazioni surreali in cui lo spettatore entra e si perde in stanze, corridoi e nel frattempo gli attori cercano di stimolare i sensi come il tatto, stimolato attraverso un abbraccio, l'odore o l'udito poiché d'un tratto lo spettatore per esempio sente un attore recitargli nell'orecchio: in questo modo si viene a creare un rapporto diretto con il pubblico. Con questa compagnia la giovane andriese eseguirà una performance che aprirà una mostra sull'acqua che si terrà sul Lago Maggiore.
Attualmente dunque il suo lavoro consiste nel fare assistenza come aiuto-regia, ed insieme si occupa di scenografia e svolge anche il ruolo di performer (così chiamato perchè segue una particolare filosofia di approccio al pubblico, diverso da quello comune). Tra i suoi nuovi progetti compare anche quello per cui le è stato chiesto di collaborare ad un'opera lirica intitolata ''L'elisir d'amore'' che si svolgerà nel carcere di Opera a Milano. Dettaglio altrettanto rilevante è che attualmente Marialuisa sta collaborando con il famoso il comico Gioele Dix.
Muovendoci invece nell'ambito del contesto andriese invece Marialuisa ha partecipato al Festival della Disperazione, ha partecipato ad un progetto-laboratorio insieme l'attore andriese Michele Sinisi rivolto ai ragazzi che hanno avuto la possibilità di confrontarsi e di lavorare con attori esperti provenienti da tutt'Italia, realizzando l'opera ''Caligola'' presentato come apertura del Festival Internazionale "Castel Dei Mondi", accolto molto positivamente dalla critica.
Il fatto che nella nostra città non vi è un teatro di certo non agevola, né stimola e incita la gente ad avvicinarsi al mondo dello spettacolo - spiega Marialuisa. Nel frattempo però lei si mostra positiva, pensa infatti che la gente che sia andata fuori per studiare quando torna a casa cerca di dispiegare le proprie idee perché la voglia di fare c'è, si necessita solo di più strumenti per realizzare ciò che si ha in mente di fare. Nella nostra città, ad Andria, si stanno muovendo un po' di cose.. E a lei personalmente affascina l'idea di prendere da fuori per poi ''portare dentro'', in un ambiente in cui è presente una comunità come la nostra, ciò che lei personalmente ha potuto apprendere dalle sue esperienze. È necessaria però una grande forza d'animo e voglia di investire in questa città. Purtroppo non basta uno spettacolo fatto una tantum a far innamorare del teatro le persone, bisogna abituarle con piccole dosi.. E' questo l'auspicio conclusivo con cui si augura un cambiamento ed un netto miglioramento della sensibilità artistica e culturale propria di \ciascuno degli abitanti della nostra città.