Territorio
#fermitutti a Roma: dalla Puglia una delegazione di 50 volontari
Misericordie ed Anpas fermano mezzi e volontari: dal 15 aprile niente più telepass per le ambulanze
Puglia - giovedì 3 aprile 2014
Cosa succederebbe se le 5000 ambulanze e gli oltre 200.000 volontari delle Pubbliche Assistenze Anpas e delle Misericordie d'Italia decidessero di fermarsi, chi garantirebbe il soccorso e la salute dei cittadini e delle comunità. E' la forte provocazione lanciata dai due enti che in Italia garantiscono il 70% del soccorso sanitario proprio grazie ai loro volontari. Sempre più complesso operare in questo campo e per far fronte a questo costante attacco alla tutela del diritto alla salute, ANPAS e Misericordie manifesteranno il 3 aprile 2014 dalle 10 in piazza Montecitorio a Roma con volontari provenienti da tutta Italia al fine di informare i cittadini e sollecitare un intervento del Parlamento e del Governo.
Dalla Puglia una delegazione di circa 50 volontari per le Misericordie regionali si recheranno domattina a Roma per far sentire la propria voce in ordine al rinnovo di accordi con gli enti locali sull'affidamento dei servizi sanitari e sociali, sulle modifiche al codice della Strada su una normativa ormai obsoleta, sull'esenzione del pedaggio autostradale, sulla portata delle ambulanze, sulla definizione dei veicoli speciali, sull'introduzione della patente di servizio per gli autisti soccorritori, sul trasporto familiari su mezzi di soccorso, sull'adeguato finanziamento e riforma della Legge 64 sul Servizio Civile Nazionale, sulla stabilizzazione del 5 per mille.
L'ultimo colpo al soccorso sanitario è stato l'imminente chiusura, a metà aprile, della convenzione di ANPAS e Misericordie con Autostrade per l'Italia per il rilascio di telepass gratuiti per le ambulanze che complica all'inverosimile l'accesso al diritto all'esenzione del pedaggio autostradale per i mezzi delle Associazioni di Volontariato impegnate nell'emergenza.
«Il trasporto sanitario sta cambiando radicalmente ed è una esigenza sempre più presente nelle singole comunità: molti presidi ospedalieri stanno chiudendo a causa di una razionalizzazione dei servizi. Ciò vuol dire che le distanze tra utenti e ospedali sono aumentate e questo richiede un maggiore impegno per chi si occupa di trasporto sanitario ‒ afferma il presidente di Anpas Nazionale Fabrizio Pregliasco - Per questo chiediamo alle istituzioni la possibilità di facilitarci il lavoro e la possibilità di poter rendere effettivi i nostri sforzi per i diritti già riconosciuti dall'ordinamento e che, invece, a causa di meccanismi burocratici e di complicazioni tecnico-politiche non permettono a tanti volontari di svolgere la loro opera».
«Un Governo che vuole viaggiare spedito non può fermare il volontariato ‒ afferma il presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie Roberto Trucchi – Anche le nostre Associazioni soffrono gli effetti della crisi, ma restano comunque un presidio sociale fondamentale nelle nostre comunità. Ed è inammissibile che debbano anche scontrarsi con ottusità, ritardi e ostacoli di leggi e leggine. Come per l'esenzione dal pedaggio autostradale: per un cavillo interpretativo dal 15 aprile le ambulanze delle Misericordie dovranno fermarsi ai caselli, vi sembra ci sia una logica? Il Governo corre per le riforme, e fa bene; ma lasci correre anche noi per la salute della gente».
«Abbiamo bisogno di interventi urgenti e che razionalizzino l'impegno nei diversi campi del trasporto ‒ afferma il delegato per il settore trasporti della Confederazione Nazionale delle Misericordie Gianfranco Gilardi – noi cerchiamo di continuare a lavorare con tutti i nostri volontari sulla qualità e la precisione del nostro lavoro, ma abbiamo assoluta necessità di ascolto e di sicurezze da parte del Governo».
Dalla Puglia una delegazione di circa 50 volontari per le Misericordie regionali si recheranno domattina a Roma per far sentire la propria voce in ordine al rinnovo di accordi con gli enti locali sull'affidamento dei servizi sanitari e sociali, sulle modifiche al codice della Strada su una normativa ormai obsoleta, sull'esenzione del pedaggio autostradale, sulla portata delle ambulanze, sulla definizione dei veicoli speciali, sull'introduzione della patente di servizio per gli autisti soccorritori, sul trasporto familiari su mezzi di soccorso, sull'adeguato finanziamento e riforma della Legge 64 sul Servizio Civile Nazionale, sulla stabilizzazione del 5 per mille.
L'ultimo colpo al soccorso sanitario è stato l'imminente chiusura, a metà aprile, della convenzione di ANPAS e Misericordie con Autostrade per l'Italia per il rilascio di telepass gratuiti per le ambulanze che complica all'inverosimile l'accesso al diritto all'esenzione del pedaggio autostradale per i mezzi delle Associazioni di Volontariato impegnate nell'emergenza.
«Il trasporto sanitario sta cambiando radicalmente ed è una esigenza sempre più presente nelle singole comunità: molti presidi ospedalieri stanno chiudendo a causa di una razionalizzazione dei servizi. Ciò vuol dire che le distanze tra utenti e ospedali sono aumentate e questo richiede un maggiore impegno per chi si occupa di trasporto sanitario ‒ afferma il presidente di Anpas Nazionale Fabrizio Pregliasco - Per questo chiediamo alle istituzioni la possibilità di facilitarci il lavoro e la possibilità di poter rendere effettivi i nostri sforzi per i diritti già riconosciuti dall'ordinamento e che, invece, a causa di meccanismi burocratici e di complicazioni tecnico-politiche non permettono a tanti volontari di svolgere la loro opera».
«Un Governo che vuole viaggiare spedito non può fermare il volontariato ‒ afferma il presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie Roberto Trucchi – Anche le nostre Associazioni soffrono gli effetti della crisi, ma restano comunque un presidio sociale fondamentale nelle nostre comunità. Ed è inammissibile che debbano anche scontrarsi con ottusità, ritardi e ostacoli di leggi e leggine. Come per l'esenzione dal pedaggio autostradale: per un cavillo interpretativo dal 15 aprile le ambulanze delle Misericordie dovranno fermarsi ai caselli, vi sembra ci sia una logica? Il Governo corre per le riforme, e fa bene; ma lasci correre anche noi per la salute della gente».
«Abbiamo bisogno di interventi urgenti e che razionalizzino l'impegno nei diversi campi del trasporto ‒ afferma il delegato per il settore trasporti della Confederazione Nazionale delle Misericordie Gianfranco Gilardi – noi cerchiamo di continuare a lavorare con tutti i nostri volontari sulla qualità e la precisione del nostro lavoro, ma abbiamo assoluta necessità di ascolto e di sicurezze da parte del Governo».