Eventi e cultura
Malcovati: «Cechov ha capito i problemi che oggi ci riguardano ancora»
Lo scrittore ospite del Circolo Lettori per la presentazione del suo libro
Andria - domenica 24 aprile 2016
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Si è svolto presso la Genius Loci il primo incontro del ciclo "Il mondo è pieno di gente strana" organizzato dal Circolo dei Lettori di Andria con la collaborazione dell'Università delle Tre Età. Ospite di questo primo incontro lo scrittore Fausto Malcovati che ha presentato il libro "Il medico, la moglie, l'amante - Come Cechov cornificava la moglie medicina con l'amante letteratura". Malcovati spiega la scelta dello figura dello scrittore russo e racconta attraverso il suo libro gli anni complicati che lo stesso Checov ha vissuto e che sono sempre attuali.
«Checov, tra gli scrittori russi della seconda metà dell'Ottocento, è sicuramente il più moderno - afferma Malcovati - nel senso che, ad esempio il suo teatro, oggi è tra i più rappresentati e più studiati. E' uno scritto che nelle sue opere è riuscito a cogliere dei problemi che oggi ci riguardano ancora. Cechov è in particolare, rispetto agli altri scrittori, più vicino a noi come problematiche. Pensiamo al "Giardino dei ciliegi", alla base del quale c'è una famiglia che non ha più i soldi per mantenere la propria tenuta e non è in grado di reinvestire il proprio capitale in nuove forme. Una cosa che è attualissima - spiega Malcovati - una società che sta perdendo il potere d'acquisto e gli subentra un altra tipologia di gente che distrugge il bel giardino e crea un nuovo tipo di investimento».
«Il Cechov da me descritto - continua Malcovati - è una personalità complessa ma autoironica, spesso al di sopra delle righe per le scelte operate al di fuori della sensibilità del suo tempo, era una persona fedele e tormentata, dall'animo sensibile e con un raziocinio invidiabile. Nel 1884 si laurea in Medicina e pubblica la sua prima raccolta di racconti. Ripete spesso che "Ho una moglie legittima, la medicina, e un'amante, la letteratura: quando sono stanco della prima, mi rifugio dalla seconda, ma non ho nessuna intenzione di divorziare". Ama la sua professione al punto di esercitarla fino agli ultimi giorni della sua vita, prodigandosi senza sosta anche in situazioni estreme, come carestie, epidemie, mettendo a repentaglio la sua stessa, fragile salute. Essere medico d'altronde non solo è parte costitutiva della sua identità, ma lo aiuta anche nel processo di scrittura, perché gli insegna che tutto comincia da una corretta diagnosi, una fase fondamentale per intuire la giusta terapia. È per questo che prima di scrivere raccoglie dati, accerta situazioni, ascolta gente, registra ogni minimo avvenimento che possa aiutarlo nella stesura. Čechov è dunque un medico che per arrotondare lo stipendio pubblica racconti sui giornali, spesso nemmeno firmati col suo nome. È un uomo - conclude Malcovati - che inizialmente non crede nel suo potenziale artistico e che preferisce non scommettere sulla sua scrittura».
«Checov, tra gli scrittori russi della seconda metà dell'Ottocento, è sicuramente il più moderno - afferma Malcovati - nel senso che, ad esempio il suo teatro, oggi è tra i più rappresentati e più studiati. E' uno scritto che nelle sue opere è riuscito a cogliere dei problemi che oggi ci riguardano ancora. Cechov è in particolare, rispetto agli altri scrittori, più vicino a noi come problematiche. Pensiamo al "Giardino dei ciliegi", alla base del quale c'è una famiglia che non ha più i soldi per mantenere la propria tenuta e non è in grado di reinvestire il proprio capitale in nuove forme. Una cosa che è attualissima - spiega Malcovati - una società che sta perdendo il potere d'acquisto e gli subentra un altra tipologia di gente che distrugge il bel giardino e crea un nuovo tipo di investimento».
«Il Cechov da me descritto - continua Malcovati - è una personalità complessa ma autoironica, spesso al di sopra delle righe per le scelte operate al di fuori della sensibilità del suo tempo, era una persona fedele e tormentata, dall'animo sensibile e con un raziocinio invidiabile. Nel 1884 si laurea in Medicina e pubblica la sua prima raccolta di racconti. Ripete spesso che "Ho una moglie legittima, la medicina, e un'amante, la letteratura: quando sono stanco della prima, mi rifugio dalla seconda, ma non ho nessuna intenzione di divorziare". Ama la sua professione al punto di esercitarla fino agli ultimi giorni della sua vita, prodigandosi senza sosta anche in situazioni estreme, come carestie, epidemie, mettendo a repentaglio la sua stessa, fragile salute. Essere medico d'altronde non solo è parte costitutiva della sua identità, ma lo aiuta anche nel processo di scrittura, perché gli insegna che tutto comincia da una corretta diagnosi, una fase fondamentale per intuire la giusta terapia. È per questo che prima di scrivere raccoglie dati, accerta situazioni, ascolta gente, registra ogni minimo avvenimento che possa aiutarlo nella stesura. Čechov è dunque un medico che per arrotondare lo stipendio pubblica racconti sui giornali, spesso nemmeno firmati col suo nome. È un uomo - conclude Malcovati - che inizialmente non crede nel suo potenziale artistico e che preferisce non scommettere sulla sua scrittura».