mappa criminale nella Bat
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Cronaca

Mafie calabresi e foggiane nella Bat: Andria crocevia con la mala cerignolana

Nella relazione della DIA lo screening delle attività delittuose dei sodalizi criminali del territorio

E' stata pubblicata nei giorni scorsi la Relazione semestrale della DIA presentata dal Ministro dell'Interno e relativa ai fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso del II semestre del 2022. L'analisi è realizzata sulla base delle evidenze investigative, giudiziarie e di prevenzione e conferma, ancora una volta, che i sodalizi mafiosi prediligono agire negli ambiti illeciti che destano minore allarme e riprovazione sociale ma che generano ingenti profitti gradualmente immessi nei circuiti legali con conseguenti effetti distorsivi delle regolari dinamiche dei molteplici mercati.

Nello scenario criminale della provincia di Barletta-Andria-Trani "agiscono mafie diverse (autoctone e non), attratte da un vivace tessuto economico. La presenza di più autonome associazioni mafiose operative nel territorio negli ultimi trent'anni è attestata da plurime sentenze definitive di condanna per associazioni di stampo mafioso. Sentenze che sono anche il risultato dell'impegno investigativo della DDA di Bari nel corso degli anni". Nel senso, si è espresso il Presidente della Corte d'Appello di Bari, Francesco Cassano nella sua relazione sull'Amministrazione della Giustizia, delineando il panorama mafioso nella provincia BAT ove le locali organizzazioni criminali presentano connotazioni particolari anche in ragione del loro coinvolgimento nelle dinamiche delinquenziali di altri sodalizi quali quelli foggiani e cerignolani. Al riguardo, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trani, Renato Nitti, ha specificato come il circondario di Barletta-Andria-Trani "sia divenuto terreno fertile per alleanze criminali di livello che coinvolgono consorterie mafiose del territorio della Capitanata ma anche realtà di criminalità organizzata calabrese". Emerge, infatti, "il ruolo di pregiudicati locali quali trait d'union" tra le consorterie 'ndranghetiste e quelle del territorio foggiano e, in particolare, di Cerignola (FG). Ne consegue, quindi, uno scenario criminale connotato da instabili equilibri in cui la peculiare autonomia dei locali clan storici, tesa a mantenere il controllo delle tradizionali attività illecite (es. estorsioni, traffici di stupefacenti, usura e contraffazione. Numerosi infatti, in tutta la provincia i sequestri e gli arresti per detenzione e traffico di stupefacenti), deve necessariamente coniugarsi con gli interessi e l'influenza delle più strutturate consorterie foggiane e baresi. A Bisceglie, cittadina con un significativo ruolo economico nella provincia, si conferma, ad esempio, l'influenza dei Capriati di Bari vecchia (già documentata, tra l'altro, nell'operazione "Pandora" del giugno 2018).


Nella sesta provincia pugliese i settori in cui la penetrazione mafiosa è più pervasiva risultano quelli connessi con gli appalti pubblici, l'edilizia e la tutela dell'ambiente. L'attenzione costante delle Istituzioni e le iniziative avviate per prevenire tali rischi hanno trovato un momento di sintesi nel primo degli incontri del progetto M.A.S.I.I.P. (iniziativa che prevede il monitoraggio ai fini antimafia del settore delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari) convocato, al Palazzo del Governo di Barletta il 27 ottobre 2022, proprio per sensibilizzare e orientare i principali attori del monitoraggio antimafia sul tema del contrasto alle infiltrazioni criminali nel settore delle infrastrutture. In quel consesso, cui ha anche partecipato la DIA, il Prefetto di Barletta-AndriaTrani, Rossana Riflesso, ha sottolineato come il territorio della provincia rappresenti un terreno fertile "perché gode di un tessuto economico particolarmente attivo e ricco, caratterizzato da piccole e grandi imprese, attività commerciali, industriali ed agricole, che ne fanno una delle province più ricche della Puglia. Proprio il settore agroalimentare è quello che subisce una considerevole ingerenza da parte delle organizzazioni criminali, la cosiddetta agromafia". Le maggiori criticità potrebbero interessare sia il litorale Margherita di Savoia, Barletta, Trani, Bisceglie sul quale insistono le prevalenti attività turistiche e di ristorazione, sia l'entroterra rurale della provincia caratterizzato da una significativa incidenza di reati predatori, rapine (si sono infatti registrate nel semestre rapine ai danni di portavalori), danneggiamenti (in particolare ad autovetture intestate ad imprenditori ed incaricati di pubblico servizio) ed estorsioni nel comparto agricolo.


Ad Andria la locale criminalità organizzata, in rapporti privilegiati con la malavita cerignolana, intrattiene, soprattutto nell'ambito degli stupefacenti e in quello dei reati predatori, contatti qualificati con esponenti della criminalità regionale ed extraregionale come comprovato dall'indagine conclusa l'11 luglio 2022 dalla Guardia di Finanza che, nel disvelare l'esistenza di una nuova compagine criminale nel capoluogo pugliese, ha documentato il suo stretto "stretto legame" con l'organo direttivo barese del traffico di droga e due fornitori andriesi, uno dei quali "broker" particolarmente dotato di "pragmatismo e capacità imprenditoriale nel trattare diversi tipi di sostanze stupefacenti" e l'altro avente il ruolo di "grossista".
Il 18 e il 22 agosto 2022, nella Città fidelis 4 individui, travisati e armati di pistola, dopo aver minacciato due dipendenti, incendiavano nel deposito per lo stoccaggio dei rifiuti urbani, due mezzi d'opera di proprietà di due società appaltatrici per la gestione dei rifiuti solidi urbani.
Quanto, invece, alle interazioni con altre compagini di diversa matrice mafiosa sovvengono gli esiti dell'indagine conclusa il 16 novembre 2022 dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza che ha consentito di disarticolare un sodalizio, con base operativa in provincia di Napoli, facente capo ad un noto narcotrafficante, storicamente vicino al clan camorristico Amato-Pagano di Secondigliano (NA), dedito all'introduzione nel territorio nazionale e all'esportazione verso altri Paesi di ingenti partite di cocaina. In tale quadro, è emerso come la citata consorteria camorrista si avvalesse della cosca calabrese Morabito-Palamarara-Abruzzaniti, egemone nel locale di Africo (RC), "per il recupero degli ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina importati via mare, dal Sud America e in arrivo presso scali portuali europei ed italiani, tra cui il Porto di Gioia Tauro…"177, mentre per le operazioni di deposito, trasporto e consegna della cocaina, avrebbe incaricato un altro gruppo "operativo su Roma, Andria e Pescara" facente capo ad un elemento della cosca Mammoliti (RC). Nello scenario andriese agirebbero ancora taluni elementi di spicco dell'ex clan Pastore-Campanale (il 31 agosto 2022 la Corte d'Appello di Bari disponeva la confisca del patrimonio familiare di un soggetto ritenuto vicino al gruppo criminale di Andria ex Pastore-Campanale, specializzato nelle rapine ai portavalori) mentre non viene segnalata, allo stato, l'operatività del gruppo Griner-Capogna.

In città l'unico sodalizio tuttora attivo nella sua struttura clanica e familistica rimane quello dei Pistillo-Pesce, contiguo agli Striscuglio baresi. Sebbene non direttamente collegati alla locale criminalità organizzata, particolare interesse rivestono gli esiti dell'operazione conclusa il 15 luglio 2022 (il 15 luglio 2022 la Polizia di Stato ha eseguito l'OCC n. 7166/2022 RGNR. e n. 5984/022 RGGIP emessa, il 13 luglio 2022 dal Tribunale di Bari, a carico di 5 imputati, a vario titolo, di maltrattamenti in famiglia, porto illegale di armi ed esplosivi, minaccia, danneggiamento e violenza privata, tutti reati aggravati dall'art 416 bis 1 c.p.) dalla Polizia di Stato in ragione del "contesto criminale, la caratura delinquenziale dei soggetti coinvolti e le concrete modalità della condotta evocativa della forza di intimidazione tipicamente mafiosa". L'indagine, infatti, ha riguardato atti di violenza e maltrattamenti, fisici e psicologici, subiti dalla moglie di un boss del clan Lapenna di Andria, inserito nella più vasta compagine dei Pastoree. Parimenti significativi anche gli episodi delittuosi emersi nell'indagine "Madre terra" (il 3 novembre 2022 l'Arma dei carabinieri ha eseguito l'OCC n. 5451/20 RGNR e n. 2138/22 RGGIP emessa, il 21 ottobre 2022 dal Tribunale di Trani, a carico di 17 indagati, a vario titolo, per estorsione, danneggiamento, danneggiamento tramite incendio, furto aggravato, ricettazione, detenzione illecita di arma da fuoco, induzione indebita da parte di incaricato di pubblico servizio, illecita concorrenza), conclusa, il 3 novembre 2022, dai Carabinieri disvelando l'esistenza di due gruppi criminali organizzati i quali, mediante l'impiego di metodi violenti, si contendevano il controllo del territorio murgiano e pre-murgiano tra i Comuni di Andria e Minervino delle Murge (in particolare il 4 luglio 2022, nel centro murgiano ignoti davano alle fiamme una considerevole quantità di rifiuti stoccati all'interno di una cava intestata ad una società sedente a Roma. L'evento sarebbe verosimilmente collegato ad altri fatti analoghi verificatisi nella limitrofa provincia di Foggia e riconducibili al traffico e allo smaltimento illecito delle cd. "ecoballe" provenienti dalla Campania. Il 25 ottobre 2022, in agro di Minervino delle Murge, ignoti hanno abbandonato numerose ecoballe nelle quali non è stato escluso che possano celarsi anche rifiuti speciali) e con propaggini fino ai Comuni lucani dell'Alto Bradano. Uno dei gruppi era composto da soggetti di Andria e Canosa di Puglia tra loro indipendenti "i quali, attraverso la violenza quale strumento per il controllo del territorio fondiario, cercavano di imporre servizi di guardiania abusiva o a contratto, oltre che essere direttamente implicati nella commissione di reati contro il patrimonio e di illecita detenzione di armi".

L'altro gruppo, invece, era composto da andriesi e minervinesi dediti prevalentemente alla commissione di reati contro il patrimonio (sono state registrate attività estorsive esercitate con la cd. tecnica del "cavallo di ritorno"), ad ulteriore conferma di come l'entroterra risulti segnato dalla notevole incidenza di reati predatori e danneggiamenti commessi in danno del settore agricolo. Tuttora presenti, nel territorio andriese, le rapine in danno di autotrasportatori (nel semestre di riferimento sono stati registrati numerose rapine in danno di autotrasportatori commesse da "gruppi" armati. Il 25 ottobre 2022, a Canosa di Puglia (BAT) è stato consumato un sequestro di persona in danno di un autotrasportatore alle dipendenze di una società salernitana) ed i furti di autovetture. Al riguardo rileva l'operazione conclusa dalla Polizia di Stato nel semestre, i cui esiti hanno messo in luce un'organizzazione operante nei territori del Basso Tavoliere e della provincia BAT (il 25 ottobre 2022, la Polizia di Stato ha eseguito l'OCC n. 2574/21 RGNR - 4566/21 RGGIP e 308/21 RG emessa il 18 ottobre 2022 dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Trani), caratterizzata da una precisa ripartizione di compiti tra i sodali, da una capillare conoscenza del territorio e da una vasta disponibilità di veicoli. Gli associati, durante l'esecuzione dei delitti, utilizzavano apparati ricetrasmittenti ed utenze telefoniche attivate a nome di soggetti inesistenti, mentre, con la complicità di taluni commercianti di Cerignola (FG), provvedevano anche alla successiva ricettazione dei veicoli rubati. Sempre nel settore dei reati contro il patrimonio, si evidenzia la misura di prevenzione patrimoniale eseguita, il 6 dicembre 2022 (emesso il 3 marzo 2022 dalla Corte di Appello di Bari) dalla DIA, a carico di un locale pluripregiudicato privandolo di beni per un valore stimato di 1 milione e 900 mila euro.
Mafie calabresi e foggiane nella Bat: Andria crocevia con la mala cerignolana
  • procura della repubblica trani
  • direzione distrettuale antimafia
  • direzione investigativa antimafia
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