Politica
M5S: «Il Sindaco spieghi ai cittadini perché non c'è la Questura»
La nota dei consiglieri pentastellati dopo l'intervento del salviniano Miscioscia
Andria - mercoledì 11 maggio 2016
13.23
«Leggiamo da fonti di stampa del ritorno di un grande commentatore politico, inopinatamente ritiratosi dalle competizioni giornalistiche, dove era campione dei pesi massimi, a seguito dell'incarico da assessore forzista - scrivono in una nota i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Andria. Siamo felici di leggere del suo ritorno dall'anonimato, periodo coinciso chissà come mai con l'unico incarico di responsabilità amministrativa mai avuto. Ma si sa, il destino prima o poi lancia segnali. Per tornare a farsi sentire, il gran commentatore ha deciso di cambiare casacca di partito, forse per far parlare di sé ancora una volta. Nel frattempo ha beffato i suoi elettori, magari per coltivare velleità a più alti incarichi. E si esprime come suo solito su materie che non conosce, come la mancata realizzazione della nuova Questura in Via Indipendenza ad Andria. Se il commentatore sta con Salvini, noi stiamo con i piedi per terra e lì vogliamo riportarlo. Al di là di del fatto che la sua ricostruzione degli avvenimenti confligge con quanto detto e scritto da ministri, da un prefetto e dal suo stesso sindaco, resta il fatto che il gran commentatore è stato ed è un amministratore della città di Andria, da ben 6 anni in maggioranza, e il rudere di Via Indipendenza è ancora lì. L'ex assessore alle attività produttive non riconfermato dal suo Sindaco nel corso del secondo mandato, ai tempi in cui era consigliere di minoranza criticava il mancato abbattimento del rudere che ostruisce ancora oggi Via Quinto Ennio. Se in 6 anni di amministrazione non è riuscito ad abbattere il piccolo rudere di Via Quinto Ennio, come si poteva pretendere che egli trasformasse il ben più imponente rudere di Via Indipendenza in Questura? Forse ha deciso di aderire al movimento salviniano solo per avere in dotazione qualche ruspa in più? Può darsi. Resta però irrisolto il problema del rischio di perdere i finanziamenti a fine 2016, dopo che il nostro parlamentare Giuseppe D'Ambrosio è già intervenuto per due anni consecutivi con un'operazione "salvataggio". Per il bene della nostra città siamo disposti a rimediare, per quanto possibile, alle incapacità altrui ed a subire anche l'ingratitudine di questi ultimi, ma invitiamo il consigliere di maggioranza in questione a convogliare tutta la sua "energia" nel fare avviare i lavori, dopo anni di attesa, almeno entro la fine del 2016. Purtroppo non siamo in grado di assicurare che riusciremo a rimediare alla sua inerzia in eterno. Noi - conclude la nota - aspettiamo ancora la verità dal sindaco».