Politica
Dehors, Avv. Losito (Andria Più): "Opportunità sociale ed economica per la città"
Modifica dell’attuale regolamento e flessibilità per l’installazione delle strutture, volano di crescita per l'economia locale
Andria - domenica 6 settembre 2020
10.27 Sponsorizzato
Dal giovane avvocato Carlo Losito, candidato nella lista "Andria Più", a sostegno del Sindaco Antonio Scamarcio, pubblichiamo questo intervento relativo alla vicenda dei dehors.
"Nei mesi scorsi il dibattito –più che il confronto- politico,amministrativo e sociale della comunità locale si è incentrato sulla necessità di disciplinare più correttamente, l'uso dei dehors.
Nell'ultima parte della passata consigliatura, la regolamentazione degli spazi esterni dei pubblici esercizi ha rappresentato, crediamo erroneamente, argomento per sviluppare uno scontro politico –già in atto- tra compagini e gruppi politici, tra le cui sterili conseguenze vi è stato,in primis,l'acuirsi delle contrapposizioni politiche a scapito dell'interesse della città.
Tale vicenda, approdata anche nelle aule giudiziarie, ha visto l'intervento durante le prime fasi della gestione commissariale, di provvedimenti autoritativi che non sono stati favorevolmente accolti dalla maggior parte dei diretti interessati, ovvero i titolari dei pubblici esercizi che, con l'aiuto delle Associazioni di Categoria, sono riusciti a bloccare, altrimenti sarebbero stati ingenti i danni economici ed occupazionali.
Ma se riusciamo a "resettare" per un momento questa lunga vexataquestio e a chiederci quali benefici possono giungere alla città, regolamentando compiutamente l'uso di questi spazi pubblici, crediamo non ci vorrà molto a trovare il bandolo della matassa ed ad avere una soluzione a portata di mano, che riesca a mettere d'accordo tutti, cittadini ed esercenti commerciali, nell'ottica della salvaguardia dell'esistente, dell'economia cittadina e dei posti di lavoro.
Vicende simili sono accadute e stanno attraversando il dibattitto politico di altre comunità cittadine e sempre si è trovata la giusta quadra, l'equilibrio capace di compenetrare le varie esigenze, a maggior ragione oggi, con la pandemia in atto, che ha permesso di deregolare l'applicazione di tali regolamentazioni civiche a favore di una necessaria socialità, unità alla ripresa in sicurezza delle attività commerciali, molte con decenni di attività trascorsi ed in tanti casi con lavoratori occupati.
Ebbene riteniamo che sia dovere primario dell'amministrazione comunale che si insedierà tra poco tempo a Palazzo San Francesco, auspicatamente a guida di Antonio Scamarcio, procedere ad una ridefinizione di questa vicenda, e con spirito di servizio pubblico e di una reale visione complessiva, portare al giusto compimento una situazione che certamente ridarà serenità agli esercenti commerciali e sicurezza ai residenti, diversamente coinvolti, in un armonica quanto proficua ripresa economica della città anche sul versante della sua moderna vivibilità".
"Nei mesi scorsi il dibattito –più che il confronto- politico,amministrativo e sociale della comunità locale si è incentrato sulla necessità di disciplinare più correttamente, l'uso dei dehors.
Nell'ultima parte della passata consigliatura, la regolamentazione degli spazi esterni dei pubblici esercizi ha rappresentato, crediamo erroneamente, argomento per sviluppare uno scontro politico –già in atto- tra compagini e gruppi politici, tra le cui sterili conseguenze vi è stato,in primis,l'acuirsi delle contrapposizioni politiche a scapito dell'interesse della città.
Tale vicenda, approdata anche nelle aule giudiziarie, ha visto l'intervento durante le prime fasi della gestione commissariale, di provvedimenti autoritativi che non sono stati favorevolmente accolti dalla maggior parte dei diretti interessati, ovvero i titolari dei pubblici esercizi che, con l'aiuto delle Associazioni di Categoria, sono riusciti a bloccare, altrimenti sarebbero stati ingenti i danni economici ed occupazionali.
Ma se riusciamo a "resettare" per un momento questa lunga vexataquestio e a chiederci quali benefici possono giungere alla città, regolamentando compiutamente l'uso di questi spazi pubblici, crediamo non ci vorrà molto a trovare il bandolo della matassa ed ad avere una soluzione a portata di mano, che riesca a mettere d'accordo tutti, cittadini ed esercenti commerciali, nell'ottica della salvaguardia dell'esistente, dell'economia cittadina e dei posti di lavoro.
Vicende simili sono accadute e stanno attraversando il dibattitto politico di altre comunità cittadine e sempre si è trovata la giusta quadra, l'equilibrio capace di compenetrare le varie esigenze, a maggior ragione oggi, con la pandemia in atto, che ha permesso di deregolare l'applicazione di tali regolamentazioni civiche a favore di una necessaria socialità, unità alla ripresa in sicurezza delle attività commerciali, molte con decenni di attività trascorsi ed in tanti casi con lavoratori occupati.
Ebbene riteniamo che sia dovere primario dell'amministrazione comunale che si insedierà tra poco tempo a Palazzo San Francesco, auspicatamente a guida di Antonio Scamarcio, procedere ad una ridefinizione di questa vicenda, e con spirito di servizio pubblico e di una reale visione complessiva, portare al giusto compimento una situazione che certamente ridarà serenità agli esercenti commerciali e sicurezza ai residenti, diversamente coinvolti, in un armonica quanto proficua ripresa economica della città anche sul versante della sua moderna vivibilità".