Politica
Liste d'attesa, Mennea: "La salute non può attendere"
Si ritorna a parlare della decadenza dei DG che sforano il tetto della spesa farmaceutica
Puglia - mercoledì 5 febbraio 2025
18.30 Comunicato Stampa
"Emergono dati drammatici in seguito all'audizione di oggi in Commissione Sanità sul tema delle liste d'attesa per i cittadini pugliesi". Così il Capogruppo in Consiglio regionale e Commissario regionale, Ruggiero Mennea.
"Tutto quello che è stato fatto finora per arginare il fenomeno dell'emergenza sanitaria, non ha sortito gli effetti sperati. E non vi possono essere scuse, affermando che il problema è nazionale o che mancano risorse economiche e personale. Per onestà intellettuale non si può negare che il modello sanitario pugliese si sta rivelando, purtroppo, insufficiente e inadeguato ai bisogni crescenti della popolazione che diventa sempre più anziana. La colpa non è da attribuire ai singoli, politici o tecnici, ma è del modello di sistema sanitario complessivo che non funziona adeguatamente, e bisogna una volta per tutte prenderne atto e agire tempestivamente.
"Quello che sta accadendo è che accanto alle povertà economiche, educative, alimentari stiamo creando inconsapevolmente la povertà sanitaria, con l'istigazione alla non cura, perché non riusciamo a dare risposta in tempi ragionevoli alla domanda di salute dei nostri cittadini. L'apice di questa crisi si raggiunge considerando che, in merito alle liste d'attesa, la legge n. 107/2024 dello Stato non viene applicata con rilevante responsabilità dell'attuale governo nazionale che ha omesso di finanziarla sufficientemente. Ma ciò non sorprende più di tanto, visto che anche una legge regionale viene disattesa, se è vero com'è vero che la decadenza dei DG che sforano il tetto della spesa farmaceutica non è stata ancora applicata. Stranamente, chi si era fatto portabandiera di questa legge, oggi tace. Anzi, addirittura stamattina, denunciando un possibile sforamento futuro della spesa sanitaria, ipotizza un aumento delle tasse per arginarlo. Direi che siamo oramai al teatrino dell'assurdo.
"Un vero dramma. Leggi non applicate, o invocate in base alla convenienza politica; cittadini inermi davanti ai CUP i quali non riescono a garantire il diritto a prestazioni erogate nei tempi prescritti e come conseguenza oltre il 50% dei cittadini rinunciano a curarsi. Tutte queste criticità impongono che questo tema debba diventare prioritario rispetto a tutti gli altri. La possibile soluzione è elaborare un piano di emergenza vero e proprio per attuare i piani di abbattimento delle liste d'attesa che le Asl hanno o avrebbero dovuto predisporre tempo addietro. Serve trovare immediatamente le risorse economiche, anche pensando ad un taglio lineare sul bilancio autonomo su spese non prioritarie, eliminare gli sprechi e al contempo cancellare quelle spese superflue, che spesso alimentano solo microsistemi clientelari di potere.
"Pertanto, senza creare allarmismi, rivolgo, il mio appello al Presidente della Commissione Sanità affinché si faccia promotore, insieme a tutti i Capigruppo di maggioranza, all'assessore alla sanità Piemontese e al capo dipartimento per attuare uno strumento immediatamente efficace, qualunque esso sia, per evitare che chi ha un lieve malessere oggi, possa scoprire di avere un male incurabile quando oramai è troppo tardi", conclude il presidente Mennea.
"Tutto quello che è stato fatto finora per arginare il fenomeno dell'emergenza sanitaria, non ha sortito gli effetti sperati. E non vi possono essere scuse, affermando che il problema è nazionale o che mancano risorse economiche e personale. Per onestà intellettuale non si può negare che il modello sanitario pugliese si sta rivelando, purtroppo, insufficiente e inadeguato ai bisogni crescenti della popolazione che diventa sempre più anziana. La colpa non è da attribuire ai singoli, politici o tecnici, ma è del modello di sistema sanitario complessivo che non funziona adeguatamente, e bisogna una volta per tutte prenderne atto e agire tempestivamente.
"Quello che sta accadendo è che accanto alle povertà economiche, educative, alimentari stiamo creando inconsapevolmente la povertà sanitaria, con l'istigazione alla non cura, perché non riusciamo a dare risposta in tempi ragionevoli alla domanda di salute dei nostri cittadini. L'apice di questa crisi si raggiunge considerando che, in merito alle liste d'attesa, la legge n. 107/2024 dello Stato non viene applicata con rilevante responsabilità dell'attuale governo nazionale che ha omesso di finanziarla sufficientemente. Ma ciò non sorprende più di tanto, visto che anche una legge regionale viene disattesa, se è vero com'è vero che la decadenza dei DG che sforano il tetto della spesa farmaceutica non è stata ancora applicata. Stranamente, chi si era fatto portabandiera di questa legge, oggi tace. Anzi, addirittura stamattina, denunciando un possibile sforamento futuro della spesa sanitaria, ipotizza un aumento delle tasse per arginarlo. Direi che siamo oramai al teatrino dell'assurdo.
"Un vero dramma. Leggi non applicate, o invocate in base alla convenienza politica; cittadini inermi davanti ai CUP i quali non riescono a garantire il diritto a prestazioni erogate nei tempi prescritti e come conseguenza oltre il 50% dei cittadini rinunciano a curarsi. Tutte queste criticità impongono che questo tema debba diventare prioritario rispetto a tutti gli altri. La possibile soluzione è elaborare un piano di emergenza vero e proprio per attuare i piani di abbattimento delle liste d'attesa che le Asl hanno o avrebbero dovuto predisporre tempo addietro. Serve trovare immediatamente le risorse economiche, anche pensando ad un taglio lineare sul bilancio autonomo su spese non prioritarie, eliminare gli sprechi e al contempo cancellare quelle spese superflue, che spesso alimentano solo microsistemi clientelari di potere.
"Pertanto, senza creare allarmismi, rivolgo, il mio appello al Presidente della Commissione Sanità affinché si faccia promotore, insieme a tutti i Capigruppo di maggioranza, all'assessore alla sanità Piemontese e al capo dipartimento per attuare uno strumento immediatamente efficace, qualunque esso sia, per evitare che chi ha un lieve malessere oggi, possa scoprire di avere un male incurabile quando oramai è troppo tardi", conclude il presidente Mennea.