Scuola e Lavoro
Il prof. Palumbo rivive nelle letture itineranti al "Nuzzi"
120 i ragazzi che, all'imbrunire del 31 maggio, hanno declamato i testi del professore, storico e giornalista
Andria - domenica 3 giugno 2018
6.46
All'imbrunire, 120 ragazzi vestiti di bianco e di nero, hanno passeggiato declamando 18 differenti testi.
È successo al Liceo Scientifico "Riccardo Nuzzi", dove giovedì 31 maggio si è tenuta una serata dedicata al ricordo di Michele Palumbo, professore di storia e filosofia e giornalista, scomparso prematuramente il 4 marzo 2017.
I ragazzi della scuola hanno dato vita ad una performance particolarmente suggestiva: divisi in gruppi, tutti vestiti di bianco e nero, hanno iniziato a leggere 18 testi scritti proprio dal professor Palumbo per i suoi ragazzi e messi inscena nel corso di 15 anni di attività.
I giovani lettori hanno percorso ogni angolo della scuola, dal parcheggio al cortile, dai corridoi alle aule sino al terrazzo, dove nella tenue luce del tramonto gli spettatori, quasi 300, hanno potuto ascoltare le parole dell'Osteria Cartesio, Il Club dell'Ombra, I Cinque non sensi, Il gioco della Democrazia e Oltre i muri fuori delle caverne. Gli altri atti unici, tra cui Caffè Voltaire, Il Club del Gioco, L'Invettiva, Il Club dei Lumi per ricordarne alcuni, prendevano vita più in basso e le loro parole si mescolavano, si confondevano, si echeggiavano in un sorprendente gioco di incastri che ha permesso alla "parola" di essere protagonista per una sera.
La "parola", infatti, è stata la protagonista della serata, strumento di particolare forza come aveva sempre sostenuto Michele Palumbo che proprio "Scusate qualche parola" aveva intitolato una delle sue prime rubriche su "La Gazzetta del Mezzogiorno".
La performance, nata da un'idea di Riccardo Cannone, regista e compagno di scuola di Michele Palumbo, è stata realizzata dai docenti di Lettere e di Filosofia del Liceo che hanno guidato i ragazzi alla scoperta dei testi ricchi di spunti filosofici e intellettuali.
Per concludere la serata davvero intensa e partecipata, in Auditorium è stato scoperto un ritratto del docente, realizzato con la tecnica della pirografia dal suo ex collega, prof. Pasquale Ruggiero.
È successo al Liceo Scientifico "Riccardo Nuzzi", dove giovedì 31 maggio si è tenuta una serata dedicata al ricordo di Michele Palumbo, professore di storia e filosofia e giornalista, scomparso prematuramente il 4 marzo 2017.
I ragazzi della scuola hanno dato vita ad una performance particolarmente suggestiva: divisi in gruppi, tutti vestiti di bianco e nero, hanno iniziato a leggere 18 testi scritti proprio dal professor Palumbo per i suoi ragazzi e messi inscena nel corso di 15 anni di attività.
I giovani lettori hanno percorso ogni angolo della scuola, dal parcheggio al cortile, dai corridoi alle aule sino al terrazzo, dove nella tenue luce del tramonto gli spettatori, quasi 300, hanno potuto ascoltare le parole dell'Osteria Cartesio, Il Club dell'Ombra, I Cinque non sensi, Il gioco della Democrazia e Oltre i muri fuori delle caverne. Gli altri atti unici, tra cui Caffè Voltaire, Il Club del Gioco, L'Invettiva, Il Club dei Lumi per ricordarne alcuni, prendevano vita più in basso e le loro parole si mescolavano, si confondevano, si echeggiavano in un sorprendente gioco di incastri che ha permesso alla "parola" di essere protagonista per una sera.
La "parola", infatti, è stata la protagonista della serata, strumento di particolare forza come aveva sempre sostenuto Michele Palumbo che proprio "Scusate qualche parola" aveva intitolato una delle sue prime rubriche su "La Gazzetta del Mezzogiorno".
La performance, nata da un'idea di Riccardo Cannone, regista e compagno di scuola di Michele Palumbo, è stata realizzata dai docenti di Lettere e di Filosofia del Liceo che hanno guidato i ragazzi alla scoperta dei testi ricchi di spunti filosofici e intellettuali.
Per concludere la serata davvero intensa e partecipata, in Auditorium è stato scoperto un ritratto del docente, realizzato con la tecnica della pirografia dal suo ex collega, prof. Pasquale Ruggiero.