Eventi e cultura
"Lettere a Odysseo”. Da un’idea di Antonio Del Giudice nasce la raccolta di articoli
Appuntamento il 10 dicembre alla chiesa Mater Gratiae con l’autore e il professor Paolo Farina
Andria - venerdì 7 dicembre 2018
11.34
Il libro nasce da un'idea di Antonio e raccoglie una selezione dei suoi articoli, pubblicati su "Odysseo, navigatori della conoscenza" negli ultimi quattro anni e, in modo particolare, nell'ultimo.
L'idea di Antonio? Offrire a tutti i Lettori e simpatizzanti di "Odysseo" la possibilità di sostenere un giornale povero e indipendente: l'autore ha infatti rinunciato ai suoi diritti sulla pubblicazione e chi, al costo di 6€ a copia, lo acquisterà, farà un bel regalo a se stesso, ai suoi amici, a questo giornale. Insomma: un'idea niente male per una strenna natalizia. Possibile anche ricevere il libro per posta, con un contributo di spedizione di soli 2€. Quanti desiderano ordinarlo, possono scrivere a redazione@odysseo.it .
Qualche anticipazione? Eccovi uno stralcio della prefazione a firma di Bruno Nacci: «Non vorrei che sembrasse irriverente nei confronti di uno dei massimi pensatori e scienziati del Seicento e piaggeria verso il giornalista e scrittore contemporaneo, ma gli articoli raccolti da Antonio Del Giudice in questa plaquette fanno pensare alle famose Provinciali di Blaise Pascal. In entrambi i casi il movente è stato l'indignazione».
Dal canto suo, Antonio Del Giudice confida: «Scrivo questa lettera, amico Paolo e amici Lettori, per raccontare il senso di gratitudine che sento per voi tutti. Da molti anni mi dedico alla scrittura di racconti, avendo lasciato alle spalle la professione di giornalista. Le stagioni della vita passano e io non considero il mio mestiere un ordine sacro, perinde ac cadaver, ma un mestiere bello e fortunato che per quarant'anni mi ha consentito divertimento e nuove conoscenze. Poi la vita cambia le quinte del teatro di ognuno di noi, e prenderne atto è salutare. La scoperta di Odysseo mi ha ricambiato ancora una volta le quinte. Senza nostalgia di ritorno a casa, la mia patria or è dove si vive, ho ritrovato la curiosità di guardare il mondo dal mio attuale punto di vista, e di raccontarlo».
E il direttore? Da simbolico destinatario di tutte le lettere di Antonio, non poteva esimersi dal manifestare la propria, e spero anche vostra, gratitudine: «Tonino, con le sue "lettere al direttore", ci ha aiutato, come direbbe Edgar Morin, ad avere una "testa ben fatta", piuttosto che "ben piena". Anche se, a dire il vero, i tempi dell'imbuto di Norimberga ci appaiono alquanto lontani e l'immagine che abbiamo scelto per la copertina ci sembra, a questo proposito, quanto mai evocativa… Tonino non è uno che ha peli sulla lingua: con garbo, e altrettanta determinazione, quel che c'è da dire te lo dice e quel che c'è da scrivere, lo scrive».
Appuntamento il 10 dicembre, alle 19, alla chiesa Mater Gratiae con l'autore e il professor Paolo Farina, direttore di "Odysseo".
L'idea di Antonio? Offrire a tutti i Lettori e simpatizzanti di "Odysseo" la possibilità di sostenere un giornale povero e indipendente: l'autore ha infatti rinunciato ai suoi diritti sulla pubblicazione e chi, al costo di 6€ a copia, lo acquisterà, farà un bel regalo a se stesso, ai suoi amici, a questo giornale. Insomma: un'idea niente male per una strenna natalizia. Possibile anche ricevere il libro per posta, con un contributo di spedizione di soli 2€. Quanti desiderano ordinarlo, possono scrivere a redazione@odysseo.it .
Qualche anticipazione? Eccovi uno stralcio della prefazione a firma di Bruno Nacci: «Non vorrei che sembrasse irriverente nei confronti di uno dei massimi pensatori e scienziati del Seicento e piaggeria verso il giornalista e scrittore contemporaneo, ma gli articoli raccolti da Antonio Del Giudice in questa plaquette fanno pensare alle famose Provinciali di Blaise Pascal. In entrambi i casi il movente è stato l'indignazione».
Dal canto suo, Antonio Del Giudice confida: «Scrivo questa lettera, amico Paolo e amici Lettori, per raccontare il senso di gratitudine che sento per voi tutti. Da molti anni mi dedico alla scrittura di racconti, avendo lasciato alle spalle la professione di giornalista. Le stagioni della vita passano e io non considero il mio mestiere un ordine sacro, perinde ac cadaver, ma un mestiere bello e fortunato che per quarant'anni mi ha consentito divertimento e nuove conoscenze. Poi la vita cambia le quinte del teatro di ognuno di noi, e prenderne atto è salutare. La scoperta di Odysseo mi ha ricambiato ancora una volta le quinte. Senza nostalgia di ritorno a casa, la mia patria or è dove si vive, ho ritrovato la curiosità di guardare il mondo dal mio attuale punto di vista, e di raccontarlo».
E il direttore? Da simbolico destinatario di tutte le lettere di Antonio, non poteva esimersi dal manifestare la propria, e spero anche vostra, gratitudine: «Tonino, con le sue "lettere al direttore", ci ha aiutato, come direbbe Edgar Morin, ad avere una "testa ben fatta", piuttosto che "ben piena". Anche se, a dire il vero, i tempi dell'imbuto di Norimberga ci appaiono alquanto lontani e l'immagine che abbiamo scelto per la copertina ci sembra, a questo proposito, quanto mai evocativa… Tonino non è uno che ha peli sulla lingua: con garbo, e altrettanta determinazione, quel che c'è da dire te lo dice e quel che c'è da scrivere, lo scrive».
Appuntamento il 10 dicembre, alle 19, alla chiesa Mater Gratiae con l'autore e il professor Paolo Farina, direttore di "Odysseo".