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Vita di città

Lettera d'amore alla Città

Le parole del cittadino Gino Piccolo, del centro "Igino Giordani"

"Sempre di più sta affiorando l'interrogativo se il Sindaco Giorgino lascerà o non lascerà il governo della nostra città per candidarsi alle prossime elezioni politiche. Se ne parla nei bar, tra comuni cittadini, comincia ad accennarne la stampa, tra impegnati più direttamente in politica. Ed è positivo che questo avvenga con l'auspicio che contribuisca a svegliare l'amore per la nostra Città, offra la possibilità di crescita del dialogo, dilati i cuori su più vasti orizzonti e non sia invece colta come occasione per denigrare l'avversario, il suo operato, l'operato di una intera maggioranza".

Queste le parole del cittadino andriese Gennaro (Gino) Piccolo, del centro "Igino Giordani – Una via per l'Unità", giunte alla nostra redazione. "In merito alla personale decisione del Sindaco, -continua Gennaro Piccolo - credo sia bene mantenere comunque un atteggiamento di rispetto per il travaglio che umanamente attraversa la sua coscienza di fronte a una decisione così importante, atteggiamento che non va inteso come buonismo a buon mercato, e neanche come invito a privarsi del diritto-dovere di critica che, se si deve criticare un Sindaco o un' Amministrazione, è bene farlo con correttezza ed equilibrio. E' necessario che tutti si acquisti consapevolezza del momento delicato che vive la nostra città, momento purtroppo comune ad altre città. Accade sovente infatti, nella prossimità di elezioni regionali o politiche, che alcuni sindaci sono "tentati" di abbandonare il proprio mandato amministrativo per candidarsi alle elezioni politiche.

Dico subito che non condivido queste scelte: la politica non è un "cursum honorum" da scalare, fatto di tappe successive (prima sindaco, poi consigliere regionale, poi parlamentare nazionale, poi parlamentare europeo….). In questa visione l'essere sindaco di una città apparirebbe il gradino più basso di una "carriera politica"; mentre in realtà il compito di un sindaco è, a mio avviso, il più importante e delicato: perché l'amministrazione di una città è il "primo volto" dello Stato, quello che ti pone più a diretto contatto con i cittadini e i loro bisogni.

Sia chiaro: che il Sindaco lasci o non lasci, che l'Amministrazione cada o non cada, compito primario di riversare sulla Città un supplemento d'amore, spetta primariamente alla Maggioranza, che vuol dire concretamente lavorare -in questi eventuali ultimi mesi di consigliatura- con intensità, onestà e trasparenza, per risanare le ferite della Città, valorizzare le sue risorse , lasciare più situazioni risolte, dall'offrire qualche posto di lavoro, dai conti, dalle periferie rendendole più belle e a misura d'uomo e di bambini, dal centro storico, dall'ambiente, dalle opere iniziate e non compiute….- e questo per non addossare fardelli sulle spalle di chi subentrerà al governo della Città.

Una Maggioranza che, più che mai, deve ripensare che la sovranità popolare è espressa dall'insieme di 'Maggioranza e Minoranza' e mai schiacciare quest'ultima correndo il rischio di umiliarla estromettendola da ogni decisione. Sarebbe bello che un Sindaco che lascia o un'Amministrazione che decade chieda scusa con umiltà alla Cittadinanza per quanto non ha saputo o potuto realizzare, per quanto ha fatto e non fatto bene, senza che questo gesto sia vissuto come una sconfitta ma come realtà che porta invece a sperimentare la bellezza e l'efficacia di un simile gesto, che solo è capace di far percepire al cittadino che l'agire politico è fatto di testimonianza, che il politico è pronto a far posto agli altri, che il politico è un uomo con cuore e mente aperti a tutti, che ha preso sul serio la politica perché è cura della Città, di un popolo intero, dell'Umanità, che da una sconfitta si può sempre ripartire.

La Minoranza: Essere altrettanto umile e non sentirsi 'salvatrice della patria' ma pronta –se chiamata a governare- a valorizzare quanto iniziato di buono dai predecessori e, se incompiuto, portarlo a compimento……forti della realtà che 'altri semina, altri raccoglie'. Cercare e studiare con maggiore impegno i problemi continuando ad offrire proposte per risolverli anche se spesso rifiutate.

I Partiti: Sentire maggiormente la responsabilità di pensare a convegni o momenti di formazione con l'obiettivo di far conoscere e di approfondire le tematiche sociali, amministrative e politiche -specialmente ai più giovani- incoraggiandoli a incanalare le loro migliori energie, aspirazioni, ideali; formare primariamente a non delegittimare il partito altrui, i programmi altrui; aiutare a contribuire nel costruire un tessuto sociale più fraterno per esprimere probabilmente politici più fraterni e onesti così da superare il più possibile le divisioni e comporre i conflitti in unità; coinvolgendo tutti nella formulazione dei programmi del partito prescelto, onde proporre punti qualificanti…..

I Cittadini: Non sentirsi esonerati dalla responsabilità di prendersi cura della propria Città –solo perché non si ha una carica pubblica- rendendosi attivi per profondo senso civico.

La Stampa: Tendere a contribuire nell'essere ponti di Unità e Fraternità, alimentando le notizie positive, senza sottacere quelle negative ma trasformandole in dialettica costruttiva; essere sempre più consapevole che anche con lo scrivere si può formare coscienze di donne e uomini che, pur partendo dal 'Centro, Sinistra o Destra', siano capaci di portarci avanti e guardare in alto.

Auguri, amata Città! Possa tu essere di chi più ti ama e meglio sa darne prova".


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