Convegni
Legislazione dei beni culturali nel nostro territorio: incontro all'Unitre di Andria
Martedì 19 novembre interventi della dott.ssa Elena Silvana Saponaro e del dott. Cesareo Troia
Andria - giovedì 21 novembre 2019
Legislazione dei beni culturali e loro gestione. Se n'è parlato nella serata di martedì 19 novembre presso la sede dell'Unitre di Andria in via Firenze: un incontro informativo fortemente voluto dalla presidente dell'Unitre, dott.ssa Maria Rosaria Inversi, per analizzare le eccellenze artistiche e culturali del nostro territorio con relative salvaguardia e valorizzazione a livello legislativo. A dirigere l'incontro è stata la dott.ssa Elena Silvana Saponaro, direttrice di Castel del Monte ed esperta del settore culturale dal 1987, con oltre 30 anni di carriera nei quali si annoverano la direzione amministrativa del Museo Nazionale Archeologico di Altamura, la nomina ministeriale di direttore del Museo di Altamura e del prestigioso Museo Jatta di Ruvo di Puglia, e il passaggio al Polo Museale Puglia di Bari. Nel corso dell'incontro è intervenuto anche il vice-presidente del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, dott. Cesareo Troia.
Dopo aver evidenziato la differenza fra beni materiali e beni immateriali, la dott.ssa Saponaro ha sottolineato il concetto di "valore" come qualcosa che è riconosciuto come tale dalla collettività. Un bene culturale, dunque, acquista valore nel momento in cui l'intera comunità lo riconosce come importante per la propria storia e identità. La stessa Costituzione Italiana, nell'articolo 9, conferisce un valore inestimabile alle bellezze culturali del Belpaese: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".
Tra i beni storici che rendono affascinante la Puglia, Castel del Monte rappresenta un fiore all'occhiello, non solo per la sua struttura e la sua funzione ancora oggi misteriosa, ma soprattutto per la grandezza del personaggio che lo ha fatto edificare, ossia Federico II di Svevia. Nel corso dell'incontro, la dott.ssa Saponaro ha sottolineato in particolare il carattere multietnico del Puer Apuliae, un uomo illuminato per la costante ricerca della condivisione con le altre culture. Proprio questa multietnicità si è rivelato uno dei fattori decisivi che hanno portato Castel del Monte ad essere dichiarato Patrimonio dell'Unesco nel 1996.
La gestione e fruizione al pubblico del maniero federiciano è oggi completamente diversa rispetto all'isolamento del passato: con il Polo Museale della Puglia, istituito nel 2016 dal ministro Franceschini, il maniero è entrato a far parte di un circuito di musei e castelli del territorio pugliese, creando una vera e propria rete fra i beni artistici e culturali locali. Funzione del Polo Museale è coordinare e promuovere i musei statali a livello regionale favorendo la collaborazione con altre realtà territoriali per migliorare la qualità dei servizi. Una politica e un piano di gestione sicuramente all'avanguardia, realizzato in sinergia con il Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
E proprio il presidente vicario del Parco, il dott. Cesareo Troia, a margine dell'incontro all'Unitre ha evidenziato il concetto di sostenibilità come la valorizzazione del potenziale attuale e futuro di un luogo: «Il valore ambientale è la soglia che misura la sostenibilità di un ambiente e determina l'impatto antropologico, cioè l'intervento dell'uomo, all'interno dello stesso. La sostenibilità non è più soltanto un assioma, ma un valore ecologico ed economico che stimola la competitività fra le imprese. Ma per raggiungere una piena sostenibilità è necessario che ognuno faccia la sua parte e che si metta da parte ogni discriminazione di carattere economico, sociale e culturale».
Dopo aver evidenziato la differenza fra beni materiali e beni immateriali, la dott.ssa Saponaro ha sottolineato il concetto di "valore" come qualcosa che è riconosciuto come tale dalla collettività. Un bene culturale, dunque, acquista valore nel momento in cui l'intera comunità lo riconosce come importante per la propria storia e identità. La stessa Costituzione Italiana, nell'articolo 9, conferisce un valore inestimabile alle bellezze culturali del Belpaese: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".
Tra i beni storici che rendono affascinante la Puglia, Castel del Monte rappresenta un fiore all'occhiello, non solo per la sua struttura e la sua funzione ancora oggi misteriosa, ma soprattutto per la grandezza del personaggio che lo ha fatto edificare, ossia Federico II di Svevia. Nel corso dell'incontro, la dott.ssa Saponaro ha sottolineato in particolare il carattere multietnico del Puer Apuliae, un uomo illuminato per la costante ricerca della condivisione con le altre culture. Proprio questa multietnicità si è rivelato uno dei fattori decisivi che hanno portato Castel del Monte ad essere dichiarato Patrimonio dell'Unesco nel 1996.
La gestione e fruizione al pubblico del maniero federiciano è oggi completamente diversa rispetto all'isolamento del passato: con il Polo Museale della Puglia, istituito nel 2016 dal ministro Franceschini, il maniero è entrato a far parte di un circuito di musei e castelli del territorio pugliese, creando una vera e propria rete fra i beni artistici e culturali locali. Funzione del Polo Museale è coordinare e promuovere i musei statali a livello regionale favorendo la collaborazione con altre realtà territoriali per migliorare la qualità dei servizi. Una politica e un piano di gestione sicuramente all'avanguardia, realizzato in sinergia con il Parco Nazionale dell'Alta Murgia.
E proprio il presidente vicario del Parco, il dott. Cesareo Troia, a margine dell'incontro all'Unitre ha evidenziato il concetto di sostenibilità come la valorizzazione del potenziale attuale e futuro di un luogo: «Il valore ambientale è la soglia che misura la sostenibilità di un ambiente e determina l'impatto antropologico, cioè l'intervento dell'uomo, all'interno dello stesso. La sostenibilità non è più soltanto un assioma, ma un valore ecologico ed economico che stimola la competitività fra le imprese. Ma per raggiungere una piena sostenibilità è necessario che ognuno faccia la sua parte e che si metta da parte ogni discriminazione di carattere economico, sociale e culturale».