
Attualità
Legge “Antisindaci”: flash mob dei Sindaci pugliesi in Consiglio Regionale
Sottoscritto un appello congiunto, affinché la norma venga cancellata o modificata, prevedendo semplicemente le incompatibilità
Puglia - domenica 23 marzo 2025
12.00
Venerdì pomeriggio, 21 marzo, molti sindaci pugliesi si sono riuniti presso l'Agorà del Consiglio Regionale, in via Giovanni Gentile.
Su iniziativa del Sindaco di Bari, Vito Leccese, e di alcuni sindaci della Città Metropolitana, è stato presentato il documento "Giù le mani dai sindaci", in relazione alla norma approvata dal Consiglio Regionale lo scorso dicembre, che impone ai sindaci candidati alle elezioni regionali di dimettersi 180 giorni prima del voto (L.R. Puglia, 31 dicembre 2024, n. 42, art. 219).Anche Andria era presente con la partecipazione dell'assessore Annamaria Curcuruto.
I promotori dell'incontro hanno evidenziato il carattere antidemocratico di questa legge, ribattezzata "legge Antisindaci", ed hanno sottoscritto un appello congiunto che sarà presentato al Consiglio Regionale affinché la norma venga cancellata o modificata, prevedendo semplicemente le incompatibilità.
Con questo documento si chiede il rispetto di un diritto costituzionale, sancito dall'articolo 51 della Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini l'eguaglianza nell'accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive.
Su iniziativa del Sindaco di Bari, Vito Leccese, e di alcuni sindaci della Città Metropolitana, è stato presentato il documento "Giù le mani dai sindaci", in relazione alla norma approvata dal Consiglio Regionale lo scorso dicembre, che impone ai sindaci candidati alle elezioni regionali di dimettersi 180 giorni prima del voto (L.R. Puglia, 31 dicembre 2024, n. 42, art. 219).Anche Andria era presente con la partecipazione dell'assessore Annamaria Curcuruto.
I promotori dell'incontro hanno evidenziato il carattere antidemocratico di questa legge, ribattezzata "legge Antisindaci", ed hanno sottoscritto un appello congiunto che sarà presentato al Consiglio Regionale affinché la norma venga cancellata o modificata, prevedendo semplicemente le incompatibilità.
Con questo documento si chiede il rispetto di un diritto costituzionale, sancito dall'articolo 51 della Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini l'eguaglianza nell'accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive.