Enti locali
Le Pro loco pugliesi ed il Servizio civile nazionale
Un sostegno allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese
Puglia - domenica 17 settembre 2017
Alla Fiera del Levante regionale si è svolta ieri la giornata conclusiva del percorso di formazione dei volontari del Servizio Civile nazionale UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco Italiane) Puglia.
Il convegno formativo "Il Servizio Civile nazionale: tra opportunità lavorativa ed iniziative sociali", organizzato dal Consiglio regionale della Puglia, ha visto la partecipazione di tutti i volontari del Servizio Civile Nazionale pugliesi e ha sottolineato le finalità del loro impegno sociale: l'opportunità di crescita personale, di educazione alla cittadinanza attiva nonché il contributo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
Sono 1.200 i volontari che prestano servizio presso le Pro Loco italiane, 120 quelli in Puglia: non più, come accadeva ai tempi della leva obbligatoria, semplici diplomati ma laureati che non trovando lavoro decidono di dare servizio allo Stato in questo modo e che spesso, al termine dell'annualità, decidono di restare all'interno della Pro Loco, riuscendo in alcuni casi ad impiegarsi.
In Puglia le sedi coinvolte sono in tutto 37, impegnate in 3 progetti totali di ricerca scoperta, catalogazione, valorizzazione e tutela delle radici locali e dei tesori territoriali, spesso sconosciuti agli stessi cittadini. Le Pro Loco fungono anche da ufficio informazioni e sono gli stessi volontari, grazie alla formazione ricevuta, ad aiutare i turisti e fare accoglienza attraverso gli info Point.
"Il compito delle pro Loco - ha ricordato il presidente nazionale UNPLI Nino Laspina – e dei suoi volontari è far conoscere in maniera diretta il proprio mondo, avvicinare i cittadini attraverso la valorizzazione e la difesa della propria località. Se riuscissimo a sviluppare maggiormente e in maniera stabile l'indotto del turismo, a riaprire e mettere a sistema tutti i beni dimenticati che ci circondano, rendendoli fruibili, si creerebbero tantissimi posti di lavoro in cui i volontari potrebbero continuare il percorso cominciato con noi".
Infine il presidente Laspina ha parlato di un nuovo progetto: "la realizzazione del Registro Unico del Patrimonio Immateriale, un contenitore di tutti gli eventi di Italia (manifestazioni religiose e non, cortei storici, feste tradizionali) in modo sistematico affinché le Pro Loco possano diventare custodi di questo immenso patrimonio anche a livello nazionale, non solo locale, con la possibilità di intervenire nella sua conservazione".
Il convegno formativo "Il Servizio Civile nazionale: tra opportunità lavorativa ed iniziative sociali", organizzato dal Consiglio regionale della Puglia, ha visto la partecipazione di tutti i volontari del Servizio Civile Nazionale pugliesi e ha sottolineato le finalità del loro impegno sociale: l'opportunità di crescita personale, di educazione alla cittadinanza attiva nonché il contributo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
Sono 1.200 i volontari che prestano servizio presso le Pro Loco italiane, 120 quelli in Puglia: non più, come accadeva ai tempi della leva obbligatoria, semplici diplomati ma laureati che non trovando lavoro decidono di dare servizio allo Stato in questo modo e che spesso, al termine dell'annualità, decidono di restare all'interno della Pro Loco, riuscendo in alcuni casi ad impiegarsi.
In Puglia le sedi coinvolte sono in tutto 37, impegnate in 3 progetti totali di ricerca scoperta, catalogazione, valorizzazione e tutela delle radici locali e dei tesori territoriali, spesso sconosciuti agli stessi cittadini. Le Pro Loco fungono anche da ufficio informazioni e sono gli stessi volontari, grazie alla formazione ricevuta, ad aiutare i turisti e fare accoglienza attraverso gli info Point.
"Il compito delle pro Loco - ha ricordato il presidente nazionale UNPLI Nino Laspina – e dei suoi volontari è far conoscere in maniera diretta il proprio mondo, avvicinare i cittadini attraverso la valorizzazione e la difesa della propria località. Se riuscissimo a sviluppare maggiormente e in maniera stabile l'indotto del turismo, a riaprire e mettere a sistema tutti i beni dimenticati che ci circondano, rendendoli fruibili, si creerebbero tantissimi posti di lavoro in cui i volontari potrebbero continuare il percorso cominciato con noi".
Infine il presidente Laspina ha parlato di un nuovo progetto: "la realizzazione del Registro Unico del Patrimonio Immateriale, un contenitore di tutti gli eventi di Italia (manifestazioni religiose e non, cortei storici, feste tradizionali) in modo sistematico affinché le Pro Loco possano diventare custodi di questo immenso patrimonio anche a livello nazionale, non solo locale, con la possibilità di intervenire nella sua conservazione".