Ivana Fuscello e Isabella Paradiso
Ivana Fuscello e Isabella Paradiso
Attualità

Le neo laureate andriesi Ivana Fuscello e Isabella Paradiso collaborano con la NASA per la preparazione della tesi

Si intitola “Hive Mars” e rappresenta la prima ricerca svolta in Italia sul tema della Space Architecture

Dopo circa sette mesi, lo scorso 18 febbraio, è arrivato sulla superficie di Marte il rover Perseverance ed è pronto ad aprire una nuova pagina dell'esplorazione spaziale. La missione, infatti, consiste nell'investigare il suo passato e raccogliere campioni del suolo marziano che nel 2031 saranno portati sulla Terra da una staffetta di missioni nella quale l'Italia ha un ruolo importante.

Nonostante le sue superfici aride e deserte, il pianeta rosso è molto simile alla Terra, ed è per tale ragione che, da diverso tempo, gli scienziati cercano soluzioni per rendere Marte vivibile. Sulla progettazione di un primo insediamento umano sul pianeta rosso, ci hanno pensato le giovani andriesi Ivana Fuscello e Isabella Paradiso, neo laureate in Architettura presso il Politecnico di Bari, che in sinergia ad altri quattro ragazzi hanno scelto un tema all'avanguardia, ''Space Architecture''. Quasi per uno strano scherzo del destino Ivana e Isabella si sono laureate mercoledì 17 febbraio, un giorno prima dell'atterraggio del rover su Marte e sono state le uniche italiane a presentare, in collaborazione con la NASA (agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d'America), una tesi di laurea che si traduce in un progetto molto promettente, "Hive Mars" nata dalla curiosità di scoprire nuove frontiere e, soprattutto, di avere un approccio del tutto nuovo con un pianeta sconosciuto.

"La caratteristica della natura umana è la curiosità e l'esplorazione. Siamo convinte che Marte è dove si concentreranno i nostri sforzi per i prossimi mille anni. Marte attira l'immaginazione umana, ispira energia e proietta promesse'', spiega Ivana Fuscello il motivo perché ha scelto di affrontare il tema incentrato sull'architettura spaziale, passando poi la parola alla sua collega Isabella Paradiso che così commenta: '"Marte è il pianeta della porta accanto. L'uomo ha sempre esplorato, ha sempre cercato di andare oltre se stesso, superando ogni limite. I luoghi sulla terra sono del tutto esplorati, ora non ci resta che continuare a scoprire e superare noi stessi oltre i confini della terra.''

Come l'architettura sulla Terra, il tentativo dell'ambizioso progetto è quello di andare oltre gli elementi e i sistemi dei componenti e acquisire un'ampia comprensione dei problemi che influenzano il successo del design. Infatti bisogna dapprima prendere in considerazione tutte quelle che sono le caratteristiche ambientali, atmosferiche e di vita presenti su Marte.

"L'utilizzo delle risorse in situ è ​​una capacità fondamentale da sviluppare per la costruzione di strutture permanenti e semipermanenti su Marte e sulla Luna. Il team Archimars propone un progetto fattibile, permanente ed autosufficiente, per un avamposto ibrido di classe 2/classe 3 che include strutture ISRU integrate con elementi gonfiabili e solidi prefabbricati, sia per elementi pressurizzati che per infrastrutture", spiegano Ivana e Isabella come affrontare le avversità sul pianeta, "La proposta esplora un concetto per l'integrazione di strutture prefabbricate e abilitate ISRU per creare un'infrastruttura scalabile in grado di supportare la vita umana in superficie. Per ridurre i costi di missione e il carico di lancio dalla Terra, otto diversi rover automatizzati prepareranno l'area del sito prima dell'arrivo dell'equipaggio. Dopo la fase di esplorazione del sito (individuata nell'Hellas Planitia, nell'emisfero sud marziano) gli asset di superficie automatizzati procederanno con la raccolta del materiale, la lavorazione e la costruzione delle principali infrastrutture, comprese le piste e le strade. Il primo nucleo di habitat è composto da tre cupole autoportanti e interconnesse, costruite con regolite marziana mediante produzione additiva, e dotate di un nucleo gonfiabile e pressurizzato che ospita i sistemi ECLSS preintegrati e l'infrastruttura interna. Uno skylight troncopiramidale, posto sulla sommità del nucleo prefabbricato, garantisce la giusta quantità di luce naturale proteggendo l'habitat interno dalle radiazioni e dagli impatti dei micro-meteoriti".

"La scelta del titolo risiede in tre principali ragioni", puntualizzano le neo laureate andriesi. "La prima è legata alla conformazione fisica del terreno ''a nido d'ape'' dell'area di progetto (nel bacino di Hellas Planitia), una caratteristica geologica dovuta al principio di risalita del ghiaccio dal sottosuolo in superficie. La seconda ragione riguarda il principio di aggregazione dei moduli abitativi e il conseguente principio di espansione dell'insediamento, i quali riprendono la figura geometrica esagonale, tipica di un alveare, che permette di tassellare lo spazio. La terza ed ultima ragione risiede nel principio fondativo del design dei rovers automatizzati che si ispira agli insetti terrestri, in particolare alle api".

Hive Mars rappresenta la prima Tesi di ricerca svolta in Italia sul tema della Space Architecture, in particolare sull'architettura planetaria. Lo scopo del Laboratorio di Tesi di Progettazione Architettonica è quello di diffondere la disciplina a partire da un contesto nazionale attraverso l'omonimo canale YouTube ''Archimars'' (https://www.youtube.com/channel/UCz2ECHUFLa8SnSq7q_7eAtA), dove sono raccolte lectures tenute da diverse figure specializzate nella disciplina, le piattaforme social Facebook e Instagram e la futura pubblicazione di un libro sulla ricerca condotta dal team.

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