Scuola e Lavoro
Le iniziative dell'I.C. "Verdi-Cafaro" di Andria per la Giornata della Memoria
I ragazzi hanno riflettuto sul tema attraverso esecuzioni musicali, installazioni, lavori ornamentali e altre attività
Andria - sabato 4 febbraio 2023
Il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, è riconosciuto come "Giorno della Memoria", al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte. Diverse le attività (esecuzioni musicali, installazioni, lavori ornamentali, visione di film, partecipazione a spettacoli sul tema) messe in opera nelle classi della Scuola primaria "G. Verdi" e della scuola secondaria di primo grado "P. Cafaro", come antidoto all'oblio; una serie di inciampi visivi e sonori contro l'antisemitismo e l'indifferenza. Il 27 gennaio: una staffetta di ricordi, un passaggio di ricordi affinché diventino racconti e non si perdano.
Diverse le tecniche utilizzate:
• CAVIARDAGE: piccole poesie nate dalle parole tratte dai brani del Diario di Anne Frank e dal libro di Liliana Segre "Scolpitelo nel vostro cuore";
• MEMORIA, SOGNI e LIBERTA' nei quadri di Marc Chagall;
• IL MUSEO DELLA MEMORIA: le foglie raccontano, sono testimoni di vita, liberamente ispirato al libro "L'albero di Anne";
• LO SQUADRONE DEI GIUSTI TRA LE NAZIONI.
Tante voci per non dimenticare perché "quanto è avvenuto, può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire" (Primo Levi).
Diverse le tecniche utilizzate:
• CAVIARDAGE: piccole poesie nate dalle parole tratte dai brani del Diario di Anne Frank e dal libro di Liliana Segre "Scolpitelo nel vostro cuore";
• MEMORIA, SOGNI e LIBERTA' nei quadri di Marc Chagall;
• IL MUSEO DELLA MEMORIA: le foglie raccontano, sono testimoni di vita, liberamente ispirato al libro "L'albero di Anne";
• LO SQUADRONE DEI GIUSTI TRA LE NAZIONI.
Tante voci per non dimenticare perché "quanto è avvenuto, può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire" (Primo Levi).